Michele Fasanella, coordinatore regionale Movimento Giovanile della Sinistra di Basilicata, in una nota lancia un appello ai giovani lucani di centrosinistra ad unirsi in un progetto di cambiamento.
Di seguito la nota integrale.
Quella delle nuove generazioni è una fase tremendamente delicata.
Ci troviamo davanti ad un paradosso con pochi precedenti nella storia: i figli vivono in condizioni peggiori dei padri.
In Basilicata, poi la frattura tra i due mondi è ancora più evidente ed accentuata.
Spesso in passato ci siamo fatti abbindolare da miti di rivoluzioni e cambiamenti, traditi poi alla prima occasione.
In questo momento più che mai dobbiamo dare vita ad una battaglia politica per la difesa e per il rilancio della nostra Regione, una terra che non merita di morire sotto i colpi di qualche Capitano mascherato.
In questo momento così delicato ad ogni livello, possiamo e dobbiamo costruire tutti insieme un nuovo percorso politico giovanile che abbia come ambizione quella di far vivere la Basilicata e di lanciarla verso le sfide del domani.
Il centrodestra non è mai stato amico del Mezzogiorno, la Lega Nord non ha mai riconosciuto cittadinanza al Sud, e lo dimostra nei fatti da Palazzo Verrastro e da piazza Matteotti, vogliono fare il deserto e chiamarlo pace.
È arrivato il momento di mettersi in campo, con il coraggio di criticare una classe dirigente (quella del Centrosinistra) che di errori ne ha fatti, ma con la consapevolezza e l’orgoglio della Storia che dobbiamo provare a rappresentare.
È tempo che tutti i giovani del centrosinistra mettano da parte le divisioni e si uniscano in un grande progetto.
I giovani lucani devono cominciare a lavorare nei propri paesi, nelle proprie case, nelle proprie scuole, per costruire insieme l’idea e il movimento che ridaranno speranza, lavoro, politica e cultura a una terra che ne ha tremendo bisogno.
Noi siamo pronti a dare il nostro contributo a questo percorso, perché sentiamo il dovere di preparare il futuro che ci spetta, molto prima che accada.
Ci impegneremo perché il prossimo Governo metta al centro della sua agenda il Mezzogiorno.
Non basta più pensare di risolvere la questione con qualche piccolo finanziamento, occorre immediatamente pensare ad un grande piano strategico ed infrastrutturale che possa cambiare una volta e per sempre la vita delle nostre regioni.
Bisogna ammettere gli errori del passato e affrontare le prossime sfide con passione e coraggio.
Possiamo e dobbiamo cambiare il corso delle cose.