Approvata all’unanimità mozione per evitare chiusura scuole nei piccoli comuni, Consigliere regionale Polese (Italia Viva): “Così si impegna Bardi per sollecitare Governo in Conferenza Stato Regioni”. Di seguito la nota integrale.
“Evitare la chiusura delle scuole nei piccoli comuni che non raggiungono i parametri studiati a tavolino. Non si può parlare infatti, di contrasto allo spopolamento se prima non si parte dalla salvaguardia della presenza delle scuole per la formazione delle nuove generazioni”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese che sul tema ha presentato ieri in aula la mozione, poi approvata all’unanimità da tutti i consiglieri presenti, su ‘Abolizione del limite minimo di nelle scuole dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree abitate da minoranze linguistiche’. Si tratta di un provvedimento che impegna il presidente Vito Bardi e la sua Giunta a portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni “il tema dell’abolizione del limite numerico minimo per la formazione delle classi nelle scuole dell’infanzia primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche”. Nella sollecitazione, l’esponente di Italia Viva parte dal caso nato a Sasso di Castalda, dove gli iscritti al plesso scolastico (Infanzia, Primaria e Secondaria) ammontano a 58 unità e dove considerando il trend delle nascite (pari a 3 – 4 bambini l’anno), c’è il rischio del ridimensionamento e soppressione della scuola dell’infanzia. Per questo nella stessa comunità si è già costituito un Comitato civico. “Questa problematica in realtà – sottolinea Polese – interessa gran parte del territorio della Regione Basilicata e che ad ogni scadenza di legge in tema di dimensionamento scolastico, grande diviene il grido di dolore proveniente dai territori interessati. Ad oggi in molti comuni lucani sono già venuti meno alcuni presidi scolastici come le scuole secondarie”.
“La programmazione in materia scolastica seguita sinora, pur tenendo conto di tutte le buone azioni poste in essere a livello soprattutto locale, non ha prodotto risultati tangibili in termini di arresto del fenomeno di abbandono delle zone rurali. Per questo si rende necessaria una risoluzione radicale e strutturale della problematica”, dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale che continua: “La mozione approvata impegna ora il presidente Bardi a portare la questione in Conferenza Stato Regioni e di sostenere le richieste del Comitato Cittadino di Sasso di Castalda. Ricordo anche che in Parlamento è presente la proposta di legge numero 678, primo firmatario il deputato Amorese, per l’abolizione del limite numerico minimo delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche. E’ urgente ora sollecitare l’attenzione su questa Pdl e costruire tutte le interlocuzioni politico, istituzionali e sindacali per cercare di approvarla facendola divenire patrimonio di tutti i gruppi politici come già è stato dimostrato in Consiglio regionale ieri”.