Approvata proposta di legge dei Consiglieri regionali Acito, Bellettieri e Piro di Forza Italia sul riordino della Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata (SUARB). Di seguito la nota integrale.
La Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata (SUARB) vive da tempo una condizione di rallentamento tale da richiede un intervento normativo che la aiuti ad accelerare le pratiche in approvazione.
La Pdl approvata oggi dal Consiglio Regionale di Basilicata, a firma dei consiglieri di Forza Italia, Enzo Acito, Gerardo Bellettieri e Francesco Piro, consente di apportare le modifiche all’art. 32 della l.r. 08/08/2013, n. 18″, (istituzione della Stazione Unica Appaltante Regionale della Basilicata). In particolare, “precisando che le agenzie, le aziende, gli enti e le società di cui all’art.62 dello Statuto regionale, nonché le società sulle quali la Regione esercita il controllo, il consorzio di bonifica e i consorzi di sviluppo industriale operanti in Basilicata, sono tenuti ad avvalersi della stazione unica appaltante della Regione Basilicata (SUARB) o altro soggetto aggregatore o altra centrale di committenza qualificata per gli affidamenti di lavori, servizi e forniture di importo pari o superiore a quello previsto dalla normativa vigente per i contratti pubblici di rilevanza comunitaria”. Ovvero, con riferimento al biennio 2020-2021 in base al DL 32/2019, 214.000 euro per servizi e forniture e 5.350.000 euro per i lavori.
“La proposta di legge approvata oggi consente di snellire il numero delle procedure che gravano sul SUARB, portando a 5,35 milioni di euro il tetto degli appalti dei lavori ed a 214 mila euro quello dei servizi e forniture che debbano richiedere l’ intervento della stazione unica appaltante, andando a modificare la norma in essere, risalente al 2013. La proposta di legge ha l’obiettivo, in caso di necessità ed emergenza, di supportare SUARB con altre centrali di committenza previste dagli articoli 37 e 38 del codice degli appalti, qualificate mediante l’iscrizione all’ANAC” dichiarano i tre firmatari, Acito, Bellettieri e Piro.
L’immane lavoro che ha portato alla definizione della Proposta di Legge, già da Novembre 2020 oggetto di valutazione e discussioni, nella 1a Commissione Consiliare Permanente del 27/01/2020 ha previsto l’audizione dei rappresentanti di vari enti, fra cui San Carlo, Asp. Asm, Ater Matera, Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Potenza e Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Matera. Ne è emersa un’evidente condizione di proroghe contrattuali di importi rilevanti. Queste “proroghe tecniche” vengono intese dall’ Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) come un “ammortizzatore pluriennale di inefficienze”, spesso dovuto alla mancanza di una corretta programmazione delle acquisizioni di beni e servizi e delle attività di gara.
“Siamo lieti che sia passata la linea dello snellimento procedurale, che non sottende nessuna azione di controllo, come più volte ripetuto, ma solo l’attiva consapevolezza del sovraccarico del lavoro a cui la SUARB è tuttora sottoposta per tutti gli appalti superiori alla soglia comunitaria per servizi e forniture e tutti quelli superiore al milione di euro per i lavori degli enti sub regionali e delle ASP, ASM e Consorzi, Consorzi di bonifica, ecc. La politica ha il ruolo e l’obbligo morale di arginare queste inefficienze, e lo fa attraverso un intervento legislativo finalizzato a sensibilizzare i soggetti preposti per una rapida ed efficiente programmazione e gestione del processo di affidamento delle gare”.
La PdL 70/2020 approvata punta ad adeguare gli importi di riferimento, per le competenze specifiche di SUARB, a quelli indicati dalla normativa nazionale (soglia comunitaria per servizi e forniture e soglia comunitaria per lavori), oltre a fornire a SUARB la possibilità di essere supportata da altre centrali di committenza riconosciute dall’ ANAC – Autorità Nazionale Anti Corruzione, nello specifico CONSIP per il settore sanitario ed altra centrale di committenza, sempre riconosciute dall’ ANAC, negli altri settori.
“Questo disagio amministrativo, che ha ricadute pesanti sul sistema produttivo per la concessione degli appalti, deve essere risolto, ed in fretta, in vista della necessità di far ripartire il settore e l’economia lucana. E soprattutto per consentire la gestione corretta e rapida dei finanziamenti attesi grazie al Recovery Fund, che vede già la Regione attiva, dal punto di vista delle relazioni con i ministeri competenti, al fine di garantire un certo e concreto sostegno alle progettualità locali”.
Con questi ritardi sarebbe problematico immaginare di poter affrontare la grande scommessa degli appalti con le risorse del Recovery Fund, che, secondo previsioni attendibili, potrebbero variare da 3 a 5 miliardi di euro per finanziare le progettualità lucane. Diventa, quindi, indispensabile adottare soluzioni che consentano di accelerare le procedure di gara e ridurre al minimo, se non eliminare, il sistema delle proroghe che sono l’antitesi della trasparenza e della concorrenza.