“La Corte Costituzionale nel valutare la legge 270/2005, il cosiddetto ‘porcellum’ ,aveva mosso rilievi che riguardavano la disciplina del rapporto tra eletti ed elettori stimolando la costruzione di un più autentico circuito democratico; l’uguaglianza del voto degli elettori con una rappresentanza elettorale più in sintonia con la effettiva consistenza elettorale delle forze in campo ,senza assegnare un premio di maggioranza che alterasse in modo anomalo il rapporto tra elettori ed eletti. Si è dibattuto a lungo ,a valle della decisione della Corte , per costruire un sistema elettorale che puntasse a garantire la governabilità senza travolgere la rappresentanza del corpo elettorale riassegnando agli elettori la scelta dei propri rappresentanti. Questo obiettivo non viene affatto soddisfatto dall’impianto dell’italicum che risolve per via legislativa il tema della governabilità assegnando alla lista vincente che superi il 40%, il 55% dei seggi con un premio del 15%”. Lo dichiara in una nota Cosimo Latronico, deputato di Forza Italia. “E’ del tutto evidente che sarà difficile in realtà ,il sistema politico oggi e’ almeno tripolare, raggiungere questo traguardo al primo turno e si potrebbe materializzare il rischio che al secondo turno una minoranza vincente si aggiudichi un premio smisurato che potrebbe arrivare al 25/30% . Una lesione gravissima del principio costituzionale della eguaglianza del voto. Con l’aggravante che la fissazione verso il basso(3%) delle soglie di accesso per l’attribuzione dei seggi realizza l’obiettivo di frantumare l’opposizione rendendo più difficile la costruzione della alternativa. Non meno grave appare la previsione delle liste bloccate in 100 collegi che insieme alle pluricandidature potrebbe determinare l’effetto di ottenere che il 60% degli eletti sia l’esito di scelte di vertice. Chi aveva sperato che il nuovo sistema elettorale potesse correggere le criticità della legge precedente censurate dalla Corte Costituzionale resta deluso ed e’ costretto a rilevare che la democrazia italiana ed il sistema politico sono costretti a misurarsi con sfide delicate per evitare di indebolire la rappresentanza democratica nel nostro Paese a tutto vantaggio della delusione e del non voto. Governo e rappresentanza sono due facce della stessa medaglia, e l’una non può vivere senza l’altra. Diversamente il sistema implode, e Dio non voglia. Politicamente c’è da sperare che il centrodestra italiano dia vita ad un nuovo corso come presidio della libertà e di una democrazia sostanziale. Un rischio ed una sfida a cui non si può rinunciare”.