Riportiamo di seguito il calendario delle iniziative programmate da +Europa Centro Democratico per i prossimi giorni prevede le seguenti iniziative:
Giovedì 22 Febbraio ore 18,30 – Matera- Sede Via delle Spine Bianche, 7 –
Incontro con i Candidati sul tema “Mezzogiorno nuova opportunità e nuova prospettiva per uno sviluppo coerente”. Aprirà i lavori il Segretario Provinciale di Matera, Pasquale Stella Brienza. Relazione di Giovanni Vizziello Candidato al Senato della Repubblica
Manifestazione regionale:
Venerdì 23 febbraio – Potenza – Ore 18,00 – Club Hous di Via San Vito – Evento politico su Politiche urbane nelle iniziative nazionali la partecipazione di tutti i Candidati al Senato e alla Camera dei Deputati. Conclusioni affidate al Segretario Nazionale Vicario di CD, on. Angelo Sanza.
Sabato 24 febbraio – Bella – ore 19,00 – Teatro Peritz – con la presentazione dei candidati. intervento di Floriana Gallo, candidata al Senato della Repubblica;
Domenica 25 febbraio – Maratea – Ore 18,00 – Ristorante La Torre con gli interventi di Vincenzo Crusco, Presidente Assemblea CD, Massimo Molinari Capolista al Senato, Margherita Velardi, candidata al Senato, Andreina Romano, Capolista alla Camera dei Deputati, Guido Viceconti, Plurinominale alla Camera e le conclusioni di Gianni Pittella, Uninominale al Senato.
Agli incontri saranno altresì presenti i candidati ed i dirigenti di partito.
I temi di confronti:
Mezzogiorno
La questione meridionale resta ancora, a distanza di un secolo e mezzo dall’unità d’Italia, il nodo principale dell’economia nazionale. L’elemento saliente dello scenario meridionale è costituito dalla estrema rarefazione del tessuto produttivo: il tessuto di imprese presenti risulta tuttora assai limitato, e di conseguenza i posti di lavoro esistenti sono del tutto insufficienti, il tasso di disoccupazione elevatissimo, la tendenza a emigrare strutturale. Negli ultimi lustri il nodo del meridione è stato completamente rimosso dalla politica nazionale, aggravando la sensazione di abbandono e residualità diffusa in tali regioni.
Le politiche dirette a sostenere la domanda, che hanno caratterizzato l’attuale legislatura, presentano un effetto limitato nel mezzogiorno. La crescita dell’economia meridionale richiede un programma straordinario di investimenti diretto ad allargare il tessuto di imprese. Sono necessari investimenti sulle infrastrutture fisiche e immateriali (a partire da quelle finalizzate a facilitare la movimentazione e la spedizione delle merci prodotte in loco) e una politica di credito agevolato. In alcune aree strategiche può essere utile la creazione di “zone economiche speciali” con un regime fiscale e amministrativo semplificato.
È necessario che gli strumenti di incentivazione nazionali siano dotati di risorse adeguate per i bisogni del Mezzogiorno, e vanno confermati gli strumenti di sostegno, dagli incentivi per l’autoimprenditorialità ai contratti di sviluppo per l’attrazione di investimenti. Al tempo stesso vanno riconosciute e progressivamente rimosse le croniche inefficienze di sistema che impediscono lo sviluppo dell’area, dalla qualità della pubblica amministrazione all’efficienza della spesa pubblica, dal controllo del territorio al contrasto alla criminalità.
Va ridisegnata in maniera intelligente la governance delle politiche per lo sviluppo, oggi ostaggio del groviglio di competenze dei vari livelli nazionali e locali, rafforzando la funzione di indirizzo e di coordinamento del Governo.
AUTONOMIA MUNICIPALE
È necessario affrontare il nodo irrisolto della stratificazione dei centri di decisione locali e nazionali in grado di bloccare ogni tentativo di modernizzazione infrastrutturale del Paese in un gioco di veti, ricorsi alla giustizia amministrativa e ordinaria, trattative estenuanti che non vedono mai la fine. Un corto circuito la cui origine “costituzionale” non risale neanche alla volontà dei costituenti, ma alla recente riforma del titolo V della Costituzione.
Proponiamo un modello che preveda una distribuzione equilibrata della sovranità tra i vari poteri e livelli istituzionali, che garantisca al cittadino la partecipazione e il controllo diretto dell’azione delle amministrazioni pubbliche e che si fondi su conoscenza, concorrenza e diritto.
Per affermarne la sovranità del cittadino al livello istituzionale a lui più vicino, i Comuni e le città devono sostenersi di più su risorse proprie, finanziando così una parte significativa delle proprie spese con imposte raccolte dai residenti. Sono necessari nuovi e più efficaci strumenti di iniziativa popolari: vogliamo promuovere strumenti di democrazia diretta quali referendum propositivi, semplificandone e snellendo le procedure di raccolta delle adesioni, anche mediante l’utilizzo della firma digitale, referendum vincolanti anche su materia fiscale locale, per costituire, porre in liquidazione, vendere società partecipate o quote di controllo di queste e per fornire un servizio pubblico essenziale di interesse generale in economia. Un’alta qualità dei servizi pubblici è uno degli elementi fondamentali per il benessere dei cittadini. Proponiamo una disciplina di rafforzamento degli obblighi di misurazione della qualità dei servizi erogati e di trasparenza per i comuni.