Dopo aver analizzato il progetto del parco intergenerazionale di piazza della Visitazione a Matera presentato lunedì scorso nella Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera l’architetto materano Antonio Giulio Loforese, vice presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Matera ha inviato una lettera aperta all’architetto Saito e al sindaco di Matera Bennardi.
Di seguito il testo integrale.
Egregi Architetto Saito e Sindaco di Matera,
n occasione della presentazione del progetto di “Piazza della Visitazione” mi sono presentato e ho posto interrogativi in qualità di cittadino ma, considerata l’irrituale e manifestata scortesia, vorrei porre alcune valutazioni di merito e quesiti in qualità di suo collega.
In molti hanno fatto rilevare la peculiarità del momento in cui la presentazione è avvenuta, ovvero a cose ormai fatte, esecutivi già presentati e opere in corso d’opera, caratteristica che ha reso quella di ieri una lectio magistralis dell’Architetto Saito, già progettista di Piazza degli Olmi, con un momento di confronto conclusivo di irrilevante utilità.
Dal punto di vista progettuale sembra superfluo mettere in dubbio la correttezza della scelta di forme, pieni e vuoti, nello spazio, o meglio nel piano, considerato che il progetto è più facilmente schematizzabile come un piastrone in cemento armato da cui sorgerà la vegetazione, tuttavia citando Robert Venturi “sono per la ricchezza di significato piuttosto che per la chiarezza di significato; sia per la funzione implicita che per quella esplicita”.
Non è ben chiaro il motivo per cui una forma planimetrica ovale, rafforzata dalla pavimentazione e dalle alberature, che mette in risalto l’edificio a firma dell’architetto Boeri, dovrebbe convincere i cittadini di Matera sulla bontà e sulla fruibilità di una piazza con all’interno, una scalinata monumentale, una fontana, la vecchia e la nuova stazione, lasciando in fin dei conti ben poco spazio alla piazza vera e propria, il tutto circondato da una cortina di alberi ad alto fusto che celano l’intera cortina edilizia alienando il fruitore di questo spazio al suo interno.
L’intera passeggiata all’interno del parco sarà vissuta da migliaia di turisti quotidianamente come un’esperienza unica, nella quale perdersi, letteralmente intendendo, sia a causa della cortina di alberature ad alto fusto sia per la sinuosità dei percorsi ma, ancor maggiormente, a causa della mancanza di punti di riferimento. Occorre menzionare le intenzioni originarie dell’amministrazione, ovvero quelle di accompagnare il turista in un percorso pedonale unico dal Liceo Scientifico fino all’ingresso dei Sassi.
Occorre menzionare inoltre alcune sorprese progettuali, come ad esempio lo stralcio dell’area antistante l’edificio EX INCIS dall’intero progetto, poiché di proprietà privata ma di uso pubblico, con pubblica fontana quotidianamente non funzionante, sedute divelte, vegetazione ammalorata dall’incuria e dalla sporcizia e da un’edicola che al comune corrisponderà un canone di locazione o concessione.
Il progetto inoltre, come per stessa ammissione del Prof. Colonna, non è corredato di studi previsionali sui flussi veicolari in particolare in alcune strade secondarie, come ad esempio: via Gerardo Guerrieri, Via Tortorella e via D’Alessio, su cui è ovvia la concentrazione di traffico veicolare considerando la posizione di uscita dal parcheggio interrato rispetto alla piazza.
Per quanto concerne il trasporto pubblico urbano, comprendendo taxi e autobus, si sospende la valutazione in attesa di conoscerne meglio la collocazione.
Sull’accenno fatto in riferimento all’impianto di illuminazione adattivo “altamente tecnologico” si sospende il giudizio considerato che non è stato mostrato alcun elaborato grafico, tuttavia ci si può solo auspicare che l’intero parco sia ben e correttamente illuminato e video-sorvegliato per motivi di pubblica sicurezza.
Per quanto concerne la serra botanica “per tutte le età” è necessario porsi un interrogativo semplice e chiaro, ovvero se sia proprio necessario riempire un vuoto con un pieno, considerata sopratutto la scelta materica del rivestimento esterno in lamiera forata.
Dare un giudizio di merito e valore sarebbe scorretto e pertanto mi sia consentita una valutazione personale, che prescinde dai destinatari della lettera aperta ma si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore questo luogo e l’intera città. Il progetto di “Piazza della Visitazione” rappresenta un’occasione mancata poiché rappresenterà l’ennesimo segno architettonico che colma l’horror vacui spaziale integrandosi sfavorevolmente con il contesto urbano in cui è inserito senza rispettarne i caratteri architettonici, stilistici e identitari.