Dove c’è Barilla c’è casa. Uno storico claim dell’azienda emiliana che per oltre venti anni ha prodotto pasta nella città di Matera, ha ispirato il Consigliere comunale Antonio Sansone, che in mattinata ha incontrato i giornalisti nella sala Mandela del Comune di Matera per illustrare la proposta per riqualificare l’area ex Barilla in via Cererie a Matera. All’incontro hanno partecipato l’assessore al bilancio, Eustachio Quintano, il consigliere comunale Paolo Manicone, la presidente del Cam, Marianna Dimona, il presidente FIpe-Confcommercio, Gianni Genco e Peppe Notarangelo per l’associazione Pasolini.
Attualmente l’area di proprietà della società Immobiliare Tandoi s.r.l., l’azienda che ha guidato l’ultimo pastificio in attività dopo lo stop all’attività della Barilla. Un’area privata, per la quale è stata presentata una proposta di acquisto da parte della società “Il Cavallino”. L’acquisto è vincolato alla modifica della destinazione d’uso, oggi industriale. Nel prossimo mese di settembre il Comune di Matera dovrebbe approvare il regolamento urbanistico che prevede anche la modifica della destinazione d’uso di quest’area, in cui sono previste nuove cubature di cemento, per realizzare anche un albergo.
Antonio Sansone prova a fermare il nuovo assalto da parte del “partito del mattone” con una proposta che coinvolge la Soprintendenza. “Chiederò al sindaco De Ruggieri di inviare una richiesta alla Soprintendenza affinchè l’area dell’ex Barilla venga considerato un sito di interesse archeologico-industriale, come previsto dal decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004, sostenuto anche dalla legge regionale numero 31 del 3o novembre 2017. In questo modo si potrà vincolare l’area e favorire l’acquisto della stessa da parte del Comune di Matera, anche attraverso i fondi della tassa di soggiorno. L’area ex Barilla a ridosso di uno dei quartieri storici di Matera come Piccianello, in questi giorni viene utilizzata anche come area logistica per la produzione del film di James Bond. Ma può essere anche utilizzata per le giostre della festa della Bruna, per ospitare fiere o essere adibita a produzioni culturali. L’area ex Barilla può diventare quindi un incubatore, un contenitore culturale e turistico che può favorire una serie di iniziative imprenditoriali di grande interesse culturale. Come è già accaduto in altre città europee, penso a Bilbao, Londra o anche Milano e Roma per restare nel nostro Paese. Mi auguro che il sindaco possa presentare questa richiesta alla Sovrintendenza altrimenti se non lo farà dovrà almeno motivare questa decisione. Naturalmente mi auguro che la mia proposta possa essere sostenuta dalle associazioni di categoria, in modo tale da avviare un dibattito e scegliere cosa realizzare nell’area ex Barilla, utilizzando ovviamente i finanziamenti europei che sono previsti per destinazioni di questo genere”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)