Il Gal, la Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, e il giornalista Biagio Maimone, stanno redigendo, in questi giorni, la documentazione necessaria per candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Unesco.
L’Area Sud della Basilicata comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea.
Al fine di dare rilevanza alla richiesta essi hanno chiesto e ottenuto il sostegno del Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Alberta Casellati, del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Il Ministro Casellati ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa affermando: “La candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Unesco ha tutto il mio sostegno, perché darà lustro alla regione e all’Italia intera. Sono e sarò al fianco del Presidente Vito Bardi, della RegioneBasilicata e dell’organizzazione Gal – “La cittadella del sapere” per questa importante candidatura, il cui buon esito dipende dalla qualità del dossier presentato ma anche dalla capacità del territorio di essere protagonista di politiche sostenibili, virtuose, condivise.
La Basilicata ha tutte le carte in regola perchè associazioni, istituzioni, mondo economico e accademico lavorino nella stessa direzione per costruire insieme per l’Area Sud un futuro in continuità con la storia e la cultura di questa terra.
Mi auguro che questa iniziativa abbia il successo che merita”.
Analoga richiesta è stata formulata anche al Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Antonio Tajani in quanto la Basilicata può rappresentare un modello di green economy esportabile all’estero per essere espressione della cultura della sostenibilità made in Italy.
L’Italia, attraverso l’Area Sud della Basilicata, ricca di acqua, di tradizioni, foriera di un atteggiamento attento alla dimensione naturale, alla filosofia dell’armonia e del rispetto del creato, potrà divenire esempio per l’Europa e del mondo intero.
Il patrimonio naturale è di tutti ed occorre preservarlo in quanto è la risorsa più preziosa che appartiene all’uomo.
Non esistono confini, non esistono divisioni perché la Basilicata è di tutti e si unisce alle altre regioni italiane come la Regione Lombardia che ha sostenuto la Basilicata. Nord e Sud Italia devono creare un legame solidale, spesso trascurato in quanto non ancora risolta l’atavica questione meridionale, che divide l’Italia in due.
Tale connubio solidale potrà dar vita ad un percorso nuovo ed innovativo teso all’unificazione dei territori italiani, che il corso della storia ha tenuto distanti, ciascuno chiuso nella propria cultura sociale, politica ed economica: chiusura e distanza che ha svantaggiato economicamente il Sud Italia.
Per promuovere una nuova cultura della nazione, che inglobi e non divida, considerata, altresì, l’avvento di una nuova forma di economia, definita green, in quanto pone al centro il rispetto della natura e del creato per evitare che venga danneggiato, in modo irreversibile, l’ecosistema, Biagio Maimone e il Gal hanno voluto coinvolgere la Regione Lombardia nell’ambito dell’impegno a favore dello sviluppo “verde”, in quanto la Lombardia è la Regione italiana più aperta all’innovazione e al cambiamento.
Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all’ iter dell’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Biagio Maimone, promotore della richiesta e ideatore del sito www.progettodivitasud.it per il rilancio del Mezzogiorno pone all’attenzione del Ministro Tajani la necessità di estendere la cultura dei territori italiani del Mezzogiorno, i cui beni naturali costituiscono risorse rilevanti per l’intera economia italiana e la sfida concreta alla crisi climatica.
All’estero l’intento di unificare le regioni italiane, creando un processo vero e proprio di cooperazione tra Nord e Sud Italia, potrebbe essere apprezzato in quanto svolta politica ed economica del nostro Paese tesa a creare benessere collettivo e democratico ed, ancor più, a dimostrare che la Nazione italiana si proietta verso il futuro creando un’ economia equamente distribuita nei territori che le appartengono, dal Nord Italia al Sud Italia. Si porrà in luce come l’Italia finalmente si accinge a scrivere quella pagina rimasta bianca della sua storia che è l’unificazione reale di tutti i territori, settentrionali, centrali e meridionali.
Il sostegno del Ministro degli Affari Esteri alla richiesta dell’Area Sud della Basilicata aprirebbe frontiere inesplorate, a cui il mondo intero guarderà con entusiasmo.
L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni.
Sostenere la Basilicata per il Ministro Tajani non significa escludere altre Regioni del Sud, ma incamminarsi su una traiettoria che riscatti, man mano, tutte le Regioni del Sud Italia dall’obsolescenza da cui sono avvolte.
Non vi è dubbio che la Regione Basilicata fa vivere la cosiddetta “economia verde” , o più propriamente economia ecologica, che, oltre ad essere diventata una necessità inderogabile per la salvaguardia dell’ecosistema e, conseguentemente, del pianeta, nonché degli esseri viventi che lo popolano, tra cui l’essere umano, può essere considerata fonte di opportunità concrete per lo sviluppo umano.