Mario Saluzzi, Consigliere comunale di Palazzo San Gervasio della lista “Progetto Comune” in una nota denuncia l’apertura di un asilo nido comunale in uno stabile che, sulla base dei documenti ricevuti dall’Amministrazione Comunale, non garantisce la sicurezza pubblica. Di seguito la nota integrale.
“Apprendiamo come ancora una volta. Nonostante le sollecitazioni consiliari inviati a questa Amministrazione, ci si continua a scegliere la strada del silenzio e della contrapposizione politica, che a nostro avviso, non giova proprio alla cittadinanza stessa. Al di fuori delle appartenenze politiche e/o sociali. In effetti, dopo aver appreso, perfino dalla stampa regionale della nuova inaugurazione del nuovo micronido comunale, ospitato nella struttura dell’ex scuola media, ritenuta, a quanto pare, non idonea agli accorgimenti antisismici attuali, oggi, apprendiamo anche il grido di allarme lanciato dall’Associazione “l’altalena di Arianna” per le promesse non mantenute da parte del Sindaco Festino. Associazione che si occupa di bambini con problemi di disabilità. E che meriterebbero per prima chiarezza e servizi.
Continuiamo a chiedere e credere, per quello che questa maggioranza possa pensare, che la corsa solitaria e dei numeri uno su tutto, non possa bastare a Palazzo san Gervasio. Soprattutto non possa bastare a salvare il nostro paese da un declino demografico, sociale ed economico che giornalmente si avverte. Le nostre strutture, chiediamo ancora a gran voce, devono essere sicure ed efficienti. Per le famiglie e per i bambini che ne usufruiscono.
Battersi per questi diritti è un dovere di tutti noi. Non un pretesto con cui, ancora questa maggioranza, crede che venga utilizzata da parte nostra per alimentare polemiche sterili. Il Sindaco si ripieghi immediatamente alla soluzione dei problemi seri. E noi siamo pronti a sostenere scelte giuste, sane e lungimiranti.
Non permetteremo di perdere altro tempo e tergiversare sui problemi quotidiani. Così come la sonora bocciatura di dare un campo sportivo più adeguato ai nostri giovani, rispetto ad altri 65 comuni lucani, che hanno saputo fare il loro lavoro per il loro paese.
Così come chiediamo nuovamente, non fermandoci agli annunci, ma proseguendo tutte le vie legali, la conferma sulla staticità delle strutture utilizzate per i nostri figli.
Il nostro è un dovere morale prima che politico!.