In vista della prossima campagna elettorale prevista a Matera per l’elezione del nuovo governo cittadino e del nuovo sindaco ecco le riflessioni sul tema del giornalista materano Nino Grilli. Di seguito la nota integrale.
Nino Grilli: “Inseguendo il bene comune”
Ci risiamo! Immancabile e anche irrinunciabile è in dirittura d’arrivo nuovamente il momento per i cittadini materani di recarsi alle urne per rinnovare le cariche di coloro che dovranno governarci per il prossimo quinquennio. La differenza sostanziale in questo caso è che nel frattempo la città di Matera è stata fregiata di un titolo prestigioso : capitale europea della cultura da consumarsi nell’anno di grazia 2019! Appare alquanto inutile sottolineare che ora tutto ruota attorno a questo ambizioso e anche remunerato programma, nascosto a arte dietro un più generico paravento del famigerato bene della città. Ogni pretendente alla poltrona (o alle poltrone) si pregia di invocare il bene della città, mentre in realtà aspira a impossessarsi della possibilità di poter recitare un ruolo importante nella gestione, soprattutto economica, delle opportunità che il titolo di capitale europea della cultura porterà alla città in questo periodo alquanto imminente. Il panorama che si va profilando per la tenzone elettorale, sebbene non ancora del tutto definito, presenta sfaccettature che non assumono alcun rilievo sul fronte della novità. Per essere in grado di gestire “cultura” a livello europeo ci sarebbe almeno la necessità di presenze in grado di gestire almeno la “cultura” a livello locale. Ci vorrebbe anzitutto, per affrontare debitamente il compito non certo semplice che si presenterà nei prossimi anni, chi di “Cultura” , non quella spiccia, abbia il sentore di una gestione di alto profilo. Niente di personale ovviamente in questo mio dire, ma il dubbio che tutto abbia a consumarsi inseguendo vecchi dettami politici, peggiorati dalla sparizione di quella che una volta era chiamata “Politica”, conseguenza della eliminazione dei cosiddetti partiti, dovrebbe far riflettere sulle conclusioni che si vanno annunciando. La vecchia e (a torto) tanto vituperata “Politica” ha purtroppo lasciato campo libero all’attuale “politica” priva di qualsiasi orientamento ideologico, se non quello indirizzato all’interesse di pochi a danno della comunità. Emerge in tutta evidenza la corsa sfrenata verso postazioni di rilievo, nel solo intento di accaparrarsi posizioni che garantiscano possibilità di tipo economico e che nulla hanno in comune con il bene della città. Se vogliamo giocare sul piano delle ideologie politiche nella realtà non esiste più né la cosiddetta sinistra e né la destra, come non sono più identificabili né il centrosinistra o centrodestra. Situazione altrettanto illogica appare quella di mascherarsi, sempre e solo sul piano politico, nelle cosiddette liste civiche, nell’intento di smarcarsi da qualsiasi ideologia di tipo politico. La logica conseguenza è che coloro che si propongono, sul piano politico, non sono identificabili in alcun serio tipo di schieramento di ordine politico, ma sono ben identificabili solo sul piano personale. La “Politica”, che in fin dei conti (dal greco) altro non significa che città, quindi nulla avrebbe in comune con tutto ciò. Prevale l’interesse personale e non il bene per la polis, ovvero per la città! Matera e la sua comunità continuano ad essere vittime di un sistema politico che nulla condivide con la “Politica”! L’aspetto più preoccupante è che la comunità materana non riesce a venire fuori da questo miscuglio di fronti che presuntuosamente continuano a sbandierare il loro grande impegno per il bene della città. Perdendosi irrimediabilmente dietro personaggi che riescono a carpire la loro fiducia, senza alcun benefico ritorno per il tanto sospirato bene comune. Ma a Matera, come in Basilicata, faccende tipo Rimborsopoli e quant’altro in tema di disastri ambientali e non solo, altro non producono che acquisizione di strani “meriti” per coloro che si rendono protagonisti delle vicende a loro legate, tanto da garantire persino il conseguimento di cariche ben più alte e ben remunerate, alla stregua di premio per la loro insulsa condotta a danno della società lucana, per essere stati così capaci di trasformare il bene comune in bene …. cicero pro domo sua! C’è un assoluto bisogno di aria nuova, che vuol dire cambiamento e innovazione, che vuol dire liberarsi di un sistema politico così opprimente e invasivo a tal punto da ledere la fiducia dei materani e lucani verso le istituzioni. Lo impone la necessità di potersi presentare con grande dignità, forti delle indubbie potenzialità del territorio, consapevoli di potercela fare con grande onore al fondamentale appuntamento di quel fatidico anno 2019.
Nino Grilli