Nicola Benedetto, consigliere regionale di Centro Democratico, in vista della visita a Matera del Presidente del Consiglio Matteo Renzi invita il governatore lucano Marcello Pittella a “cogliere la lezione dell’inchiesta per sciogliere nodi tutela ambiente e rapporti con il Governo centrale.” Di seguito la nota integrale.
La presenza del Premier Renzi a Matera il 6 aprile prossimo, più che ennesima visita turistica per ribadire promesse a favore di Matera 2019 e della Basilicata che non potrà mai mantenere, tenuto conto dei tempi necessari alla progettazione, specie in materia di infrastrutture, è l’occasione per chiarire la posizione del Governo in merito all’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza sulle attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiutidel centro oli di Viggiano dell’Eni. L’inchiesta – secondo quanto riferiscono in queste ore giornali e siti di informazione web -chiama in causa direttamente il Governo non solo perché, fra gli indagati figura anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ministra dello sviluppo economico Federica Guidi ma perché nell’inchiesta sono finite delle telefonate tra Gemelli e la ministra Guidi, che avrebbe rassicurato il compagno circa l’iter di alcune misure allo studio del Governo sul nuovo programma di estrazione di petrolio. In attesa degli sviluppi dell’indagine sembra profilarsi un atteggiamento a favore delle compagnie petrolifere che non può certamente passare inosservato. Del resto, il Ministro Guidi sin dalla sua visita in Basilicata nel mese di giugno 2014 non ha mai fatto mistero della volontà di dare disco verde all’estrazione e alla ricerca di petrolio in Basilicata, annunciando la volontà di raddoppiare l’estrazione e registrando in quell’occasione la posizione di totale appiattimento della Giunta Regionale.E’ il caso di ricordare che la posizione della Giunta alla presenza del Ministro Guidi si richiamò al solito auspicio di ottenere benefici maggiori dal petrolio. Ma questa volta il comportamento del rappresentante di Governo richiede adeguate ed esaurienti spiegazioni sia per il presunto vantaggio personale prodotto all’imprenditore-compagno che per l’ emendamento alla Legge di Stabilità, approvato all’ultimo momento nel dicembre del 2014, con il quale si dava il via libera al progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, di cui c’è traccia nell’inchiesta. Siamo in una situazione che richiede oltre all’approfondimento di indagine, compito che spetta a magistratura ed organi inquirenti, un chiarimento politico da parte del Premier Renzi e dei sostenitori lucani della sua strategia energetica.
L’inchiesta, inoltre, riaccende l’attenzione sulle responsabilità riferite all’attività di trattamento da parte di TecnoparcoValBasento sia di reflui rivenienti dal Centro Oli Eni di Viggiano che dalle altre attività industriali presenti nel territorio regionale, nonché da attività extraregionali. E’ ormai da anni che con iniziative in Consiglio chiedo, inascoltato,la sospensione degli arrivi a Tecnoparco, in attesa delle contromisure, e di affrontare complessivamente e quindi in tutti i suoi aspetti la tutela ambientale. Purtroppo dobbiamo registrare che il cosiddetto cronoprogramma di azioni ed interventi proposto dall’assessore all’Ambiente Berlinguer si è risolto in un numero imprecisato di tavoli tecnici senza un piano operativo e tanto meno provvedimenti concreti. Questo non è più tollerabile come non è più tollerabile che l’Arpab gestisca la situazione come se fosse d’ordinarietà quanto invece gli ultimi fatti ribadiscono l’emergenza al punto che spetti alla magistratura occuparsene. Per la Giunta Pittella non è più rinviabile sciogliere il “nodo Berlinguer” vale a dire sulla certezza della presenza a tempo pieno dello stesso assessore che continua ad avere un piede dentro e uno fuori la nostra regione.
Mar 31