Sabato 25 giugno 2022 alle ore 17 presso il centro Visioni Urbane di Rionero in Vulture è in programma l’assemblea pubblica di Rifondazione Comunista Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Nel mondo delle disuguaglianze, della guerra, della rapina dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, c’è anche la vicenda del Mezzogiorno e dei Sud lasciati indietro dalle forze dominanti.
Vogliamo discutere di come si costruisce un percorso che porti al conflitto per i diritti al Sud.La condizione di minori diritti e minori possibilità di vita dignitosa al Sud è il frutto di scelte politiche che negli ultimi due decenni e più hanno visto la riduzione dei trasferimenti statali nelle opere pubbliche, nella sanità, nell’istruzione, nelle attività produttive e del lavoro. Il risultato è stata la ripresa dell’emigrazione con lo spopolamento di intere aree e la precarietà sempre più larga. Ora siamo ad un impoverimento generale che interessa la maggioranza del corpo sociale che decurta i redditi da lavoro e non solo con il carovita e l’inflazione.
L’autonomia differenziatachiesta dalle Regioni Lombardia Veneto ed Emilia Romagnache si appresta ad essere ratificata con legge dal parlamento senza alcun tentennamento dalle forze di governo, realizza lo stravolgimento della Costituzione repubblicana sancendo la disparità di condizione tra i territori con 20 piccoli staterelli che dovranno fare da se per tutte le materie che attengono alla vita delle persone.
Il PNRRal di là della propaganda di governo assegnerà ancora una volta maggiori risorse al Nord anche perché il Sud non ha più una macchina amministrativa capace di progettare per accedere alle risorse, in conseguenza del blocco delle assunzioni sancito con il rispetto del patto di stabilità comunitario ed il blocco del turnover in tutta la pubblica amministrazione, nella sanità, nell’istruzione ecc. Solo nei servizi alla salute in Basilicata per erogare i servizi previsti dalle leggi mancano 700 unità tra personale medico, infermieri, operatori sanitati e personale amministrativo.
In materia ambientalesiamo alla richiesta vergognosa di aumento delle trivellazioni e ad un nuovo assalto per la localizzazione del deposito unico delle scorie radioattive. Nella gestione dei rifiuti come per i parchi eolici siamo all’affermazione degli affari per le imprese senza ritorni di utilità per i cittadini. Sui rifiuti c’è stato l’aumento della raccolta differenziata con aumenti dei costi della TARI che a volte è stata raddoppiata senza un vero recupero dei materiali.
L’agricolturaoltre ai problemi del passato legati agli interessi della grande distribuzione oggi vede crollare ulteriormente la già debole redditività con il forte aumento dei costi di produzione derivanti dall’aumento dei costi energetici. Con prevedibili conseguenze a danno della sicurezza alimentare e del lavoro nei campi, in particolare dei braccianti migranti, già oggi sotto il giogo del caporalato e di leggi che negano loro diritti minimi di cittadinanza. Lo stesso turismo diventerà sempre più luogo di supersfruttamento anziché produttore di ricchezza.
Le attività industrialivedono numerose crisi aziendali senza sbocchi. L’automotive ha cominciato a vedere il calo degli addetti e con l’introduzione della mobilità elettrica nelle previsioni più realistiche prospetta la perdita di circa 4000 posti di lavoro.
Non possiamo più aspettare. Va costruita una proposta sociale ed economica alternativa.Che abbia al centro i beni comuni. Con il coinvolgimento di tutto il corpo sociale. Le intelligenze, le capacità ci sono come anche tanti gruppi che localmente provano ad affrontare i problemi.
La lotta per il disarmosenza il quale non c’è la pace è fondamentale per sconfiggere la barbaria della/e guerra/e. Le vite umane spezzate, le distruzioni delle città e dei territori, l’allontanarsi irrimediabile della lotta ai cambiamenti climatici richiedono grande passione, grande impegno per la pace.
Crediamo che vada costruita una unione popolare per l’alternativa, inclusiva e plurale che operi per gli interessi comuni e non dei potenti di turno.
La discussione continuerà alla Conferenza nazionale “Mezzogiorno tra Europa e Mediterraneo”, organizzata tra gli altri dal Lab Sud, il 2 e 3 luglio a Eboli (per informazioni https://www.facebook.com/LaboratorioSud ).