Il nuovo assessore è da oggi alla guida del Dipartimento regionale. Tracciato un bilancio delle attività svolte, dei risultati ottenuti quale base per la nuova azione di programmazione e governo.
Passaggio di consegne al Dipartimento Politiche Agricole e Forestali. Michele Ottati, dopo un anno e mezzo, ha lasciato il testimone al neo-assessore Luca Braia. Presente il governatore della Regione, Marcello Pittella, il vicepresidente e assessore alle Politiche sociali, Flavia Franconi, e il dirigente generale Giovanni Oliva, nell’occasione è stato fatto il punto sulle iniziative avviate per il settore primario in Basilicata.
In questo primo periodo della legislatura sono stati approvati più di venti bandi e l’istruttoria per ogni bando non ha superato i tre mesi. Hanno avuto, inoltre, una forte accelerata i pagamenti dovuti agli agricoltori tramite l’Ueca, il nuovo ufficio regionale che ha assunto le funzioni di organismo pagatore. Questi sono alcuni risultati raggiunti. “Il mio impegno – ha detto Ottati – è stato quello di avvicinare i lucani all’Europa, sensibilizzando, con la formazione e l’informazione, gli agricoltori alle novità imposte dai pilastri della Pac. Lascio un Dipartimento che ha lavorato in continuità di spirito di servizio e nella trasparenza. Il mio lavoro in Basilicata non è concluso ma continuerò a dare il mio contributo per incentivare l’associazionismo dei produttori e le filiere”.
Braia, che prima della cerimonia ha avuto un lungo colloquio con Ottati, ha sottolineato gli obiettivi conseguiti, “preponderanti per rilanciare la vocazione agricola della Basilicata”. “Dobbiamo valorizzare questa esperienza – ha aggiunto – e superare le criticità. C’è una aspettativa straordinaria, ci sono ingenti risorse, ma occorre ancora lavorare per conseguire risultati e monitorarli. Sono convinto che la Basilicata, che ha cultura agricola e grandissime potenzialità, può ambire a ruoli guida nell’ambito delle dinamiche che interessano il Mezzogiorno. Ci attende un lavoro importante. Sul valore del dipartimento e dei funzionari non si discute, abbiamo bisogno di tecnici qualificati e di efficientare le strutture per noi nevralgiche per evitare le inefficienze che hanno causato il disimpegno. Per me che vengo da una formazione imprenditoriale incentrata sull’innovazione, spendere significa investire in modo produttivo. Mi piace lavorare col sorriso, dando valore alle persone, alla squadra e mi attendo risultati”.
Pittella, invece, ha ricordato il clima da cui è scaturita la giunta tecnica. “Non conoscevo Ottati – ha detto – e allo scadere del decimo giorno dopo le elezioni mi venne suggerito il suo nome perché nostro conterraneo e esperto di agricoltura ai massimi livelli
Di questa scelta sono stato molto contento. Non c’è uomo del miracolo, ma ci sono squadre che con il massimo dello sforzo possono provare a cambiare le cose e quella giunta nell’arco di un anno e qualche mese ha fatto molto.
Sapevamo in partenza che questa esperienza aveva necessariamente un tempo reclamato dalla politica tradizionalmente intesa dai partiti, che sostengono la mia amministrazione. Adesso questo governo ha risposto alla richiesta di recupero di centralità e responsabilità da parte della politica.
La tipicità di Ottati è stata un valore aggiunto per noi. Lui ha parlato una lingua diversa da quella tradizionale, che ha portato al commissariamento dei consorzi, alla soppressione di Arbea, al miglioramento della spesa, tutte cose positive e ben fatte. A Ottati, che esce senza venature polemiche, ho chiesto di rimanere in Basilicata, di continuare a coltivare i rapporti intessuti e di metterli a disposizione della Regione. Con Braia abbiamo fatto battaglie comuni, continueremo a farle. Sono sicuro che rafforzerà il lavoro fatto, soprattutto in vista del passaggio verso la nuova programmazione del Psr 2014/2020, nel rispetto del portato che ci ha consegnato la guida di questa regione”.