“Presenziare il territorio e vivere nelle comunità e con le aziende i momenti di promozione delle nostre eccellenze enogastronomiche è un “caldo e piacevole dovere”. Riportiamo di seguito la lettera aperta dell’assessore regionale Luca Braia all’Onorevole Cillis del Movimento 5 Stelle in risposta alle provocazioni diffuse a stampa.
“Non so e quindi non mi esprimo (come mia abitudine), cosa abbiano fatto i parlamentari nel periodo di cui hanno goduto della chiusura di quasi un mese dei lavori di commissione ed aula. Una cosa è certa: la mia estate “calda” non mi ha visto prendere neppure qualche ora di pausa. Quella dell’agricoltura di Basilicata un po’ meno calda, dati i puntuali rovesci d’acqua che qualche criticità hanno creato e per i quali sono in corso già le verifiche per eventuali danni alle produzioni.
La nostra attività istituzionale è dal principio “accelerata” in termini di presenza, azione, trasparenza, emanazione provvedimenti e bandi, incontri sul territorio (oltre 500, in tre anni) e lavoro quotidiano con i Dirigenti, i funzionari e il personale degli uffici del Dipartimento Agricoltura su tutte le tematiche per le quali abbiamo delega, dall’agroalimentare alla gestione del Psr Basilicata e alla forestazione, passando per caccia e pesca ecc. dal lontano 22 maggio 2015.
In pochi mesi di nuovo Governo, per l’agricoltura italiana, di contro, abbiamo visto quasi lo zero assoluto. A tre mesi dall’incontro col nuovo Ministro (27 giugno scorso) nel quale la Commissione Politiche Agricole ha lasciato un dossier dei temi da affrontare con urgenza, cinghiali compresi. Ritengo che, oltre pensare al mio di operato, attività legittima e per la quale mi onoro di meritare tutta questa attenzione, l’onorevole farebbe bene a sollecitare fortemente il Governo nazionale, che sostiene con il suo voto insieme al suo movimento, perché ad oggi in agricoltura non ha battuto neanche un colpo, compreso quello sulla modifica per decreto della legge 157 (esiste una proposta di modifica deliberata all’unanimità dalle commissioni tecniche delle commissioni permanenti Ambiente ed Agricoltura) che si era impegnato a fare con gli Assessori di tutte le regioni, oppure sui ritardi dei pagamenti di Agea e sulla sua riorganizzazione, o sulla modifica della legge sulle assicurazioni agricole. Su tutto ciò, solo per iniziare, neanche una parola, nella speranza che presto ci sia un addendum al contratto di governo perché, anche lì, parole vacue e principi ma nessuna chiara proposta per l’agricoltura.
Piuttosto, il Governo ha trovato però il tempo di tagliare alla Basilicata i 43 milioni di euro per le periferie. Aspettiamo, sino ad ora in religioso silenzio, di capire cosa succederà tra qualche settimana, quando avremo il piacere o il dispiacere con la nuova finanziaria, di conoscere se saranno in grado di mettere le risorse necessarie ad esempio per le filiere nazionali, i cui progetti per l’80% riguardano il Sud, dimostrando se, come e quanto, oltre che quando, ci tengano al comparto agricolo. Parliamo di un bando che ha registrato domande per 1,1 miliardi di euro e su cui il vecchio governo ha già messo 100 milioni di euro.
Ben venga, come apprendo dal suo comunicato, che l’onorevole inizi a visitare qualche azienda lucana (sarebbe assurdo il contrario) registrando situazioni di “estrema sofferenza” o “devastazione”, parole utilizzate per descrivere lo stato di salute (a suo dire) di un intero comparto, dal quale dissento profondamente, e che farebbe bene a rettificare per evitare speculazioni di mercato che altro non aspettano di approfittare delle difficoltà altrui.
Spero invece arrivino presto piuttosto che giudizi e sentenze, proposte a livello nazionale e magari anche a livello locale. Garantisco a Cillis che, qualora arrivassero e possano essere ritenute valide, come già fatto in passato ad esempio con la Banca delle terre regionale (recepimento norma nazionale) del collega consigliere Gianni Rosa, ne terremo in debito conto.
Di problemi ce ne sono, nessuno lo ha mai negato, come anche che, in alcuni casi, è oltremodo faticoso affrontarli e prospettare soluzioni immediatamente efficaci senza l’aiuto di politiche e strategie nazionali di cui ancora non c’è traccia. Vorrei ricordare, però, all’onorevole Cillis che il comparto è in crescita da 4 anni, sia a livello regionale che nazionale. Se è vero che a guidare in Italia la ripresa economica e in particolare l’export, in questi ultimi anni, ci sono agroalimentare e turismo, il risultato certo non è addebitabile alla loro azione, impercettibile anche se di pochi mesi, di cui stiamo attendendo di capirne la linea politica e della quale saremo pronti a valutarne risultati.
E’ per questo che, come nostra consuetudine, intendiamo rispondere punto per punto alle questioni sollevate da Cillis che invito, con la consueta disponibilità che ho nei riguardi di tutti, nei miei uffici per dettagli, verifiche e approfondimenti utili a dire le cose esatte, come sempre una buona politica dovrebbe saper fare.
CONSORZI DI TUTELA
Cillis dice che alcuni tra i consorzi di tutela delle nostre DOP e IGP aspettano di essere valorizzati come meritano e che pare abbiano smesso di assolvere alle loro funzioni lasciando i produttori al proprio destino. Voglio ricordare che, se conoscesse la normativa nazionale, non abbiamo possibilità di intervenire direttamente sulle governance e sul loro operato, se non con azioni di stimolo e coinvolgimento. Per parte nostra abbiamo messo a disposizione dei Consorzi, per il triennio 2017/2020, ben 3,2 milioni di euro con la Misura 3.2 – da oltre 12 mesi – a sostegno delle attività di promozione, incoming ed educazione alimentare. Di contro, la competenza dei controlli sui prodotti di qualità a marchio europeo è del MIPAAFT, così come sull’operato dei consorzi stessi.
Voglio rassicurare inoltre l’onorevole che diversi sono gli incontri fatti con tutti i Consorzi, sia in dipartimento che nei rispettivi territori, da Rotonda per la melanzana a Matera per il Pane, da Senise per il Peperone, a Sarconi per il Fagiolo, a Rapolla per l’Olio, passando per tutti i consorzi di Tutela del Vino (Rionero, Matera, Val D’Agri e Roccanova), sino al pecorino di Moliterno e Filiano.
Le unicità che non si riesce a far decollare, nonostante si sia provato a lavorare con i produttori in ottica di aggregazione e filiera da tre anni, non sono attribuibili all’operato della Regione, bensì ad una oggettiva difficoltà degli operatori che non riescono a condividere un progetto di lavoro comune, utile a comprendere l’opportunità dello stare insieme come elemento di forza in grado di creare valore aggiunto alle proprie produzioni a marchio Ue, come nel caso citato nei giorni scorsi della Lenticchia di Altamura IGP che, in soli due anni di attività, colloca le produzioni di circa 2000 ettari con un plus del 30% di prezzo per gli agricoltori, rispetto allo stesso prodotto non Igp, generando un controvalore economico di circa 3.2 milioni di euro, per il 60% merito delle oltre 110 aziende lucane ricadenti nei 9 comuni di Basilicata compresi nell’areale indicato nel disciplinare.
Sul tema vale comunque ricordare che in questi anni abbiamo sbloccato (dopo oltre 10 anni di attesa) e ottenuto l’Igp per la Lucanica di Picerno, promosso e ottenuto la modifica del disciplinare del Pane di Matera Igp, che siamo in attesa del riconoscimento Igp dell’Olio Lucano extravergine di oliva e che consorzi come il fagiolo di Sarconi, così come quelli di tutela del comparto vitivinicolo, stanno crescendo in maniera importante in termini di numero di consorziati, posizionamento sul mercato e fatturato.
OLIVICOLTURA NEL VULTURE
Il comparto dell’olivicoltura del Vulture in particolare, che quest’anno certamente farà registrare numeri molto bassi per la raccolta, come in gran parte della regione e d’Italia, non solo è oggetto di attenzione da parte del Dipartimento Agricoltura ma, con la ripresa delle attività di tutti gli uffici, è già prevista la convocazione di un tavolo per lavorare alle opportune soluzioni. A tal proposito in sede di ultima CPA, sempre il 27 giugno, ho personalmente chiesto a nome di tutte le regioni ed insieme al coordinatore della regione Puglia Di Gioia, al sottosegretario Manzato di attenzionare la crisi del comparto e prevedere un “Piano olivicolo nazionale straordinario per il 2018”. Mi auguro, a tal proposito, che il deputato Cillis si faccia completamente carico di monitorare il rispetto dell’impegno preso.
METAPONTINO
Sul Metapontino, area traino per turismo e agricoltura di Basilicata, il comparto ortofrutta regionale, oltre ad essere il più organizzato, è anche il più performante, al netto dei riconoscimenti a marchio UE pure utili e sui quali si sta lavorando, perché capaci di mettere in campo un sistema di Organizzazioni di Produttori e cooperative che si sono rivelate essere in grado di fare politiche di marchi adeguate e diventati veri e propri brand di riferimento sul mercato (Candonga su tutti) e che dal sostegno alle Filiere (di prossima aggiudicazione) potranno fruire di ulteriori risorse per migliorare la capacità commerciale e produttiva.
CINGHIALI
Sul tema della presenza dei cinghiali sul territorio regionale, evidentemente i numerosissimi incontri e le decine di comunicati da noi prodotti per spiegare ogni singola azione messa in campo e prevista dalla legge nazionale, saranno sfuggiti all’On. Cillis. Ci ripromettiamo, pertanto, come già fatto con le Associazioni di Categoria, di fare nuovamente il punto e rendere pubblico lo stato di avanzamento delle azioni.
Caccia di selezione da postazione fissa e con la girata per 12 mesi l’anno, su tutto il territorio regionale, aree protette comprese, oltre 1000 selecontrollori formati, attivazione della filiera, finanziamento tramite il Dipartimento Ambiente di 100mila euro ad ognuno dei Parchi nazionali e regionali per i chiusini di cattura, solo per dirne qualcuna. Anche su questo, è bene che Cillis sappia, ho chiesto al Ministro Centinaio, nel sopra citato incontro, di tenere fede ai propri ideali leghisti e, in presenza di incapacità o impossibilità ad agire, di concerto con il Ministero dell’Ambiente di modificare la legge n. 157 che ci impedisce di allungare i periodi di caccia e di derogare alle regole stringenti in essa presenti. Quindi, di delegare alle regioni la materia per almeno un triennio, nel rispetto di un regionalismo che in questo caso sarebbe molto, ma molto, utile. A difendere gli agricoltori e concordare le attività con istituzioni e ambientalisti ce ne faremmo carico noi Regioni. Sul tema cinghiali non servono slogan ma comprensione del fenomeno, responsabilità giuridica e amministrativa e un quadro di norme nazionali rinnovato che attivi strumenti straordinari e azioni.
BANDI E RISORSE DAL PSR
La Regione Basilicata, con i Fondi del Psr 2014-2020 è, tra le 13 regioni gestite dall’organismo pagatore nazionale Agea, tra le prime per capacità di spesa, per celerità ed efficienza, nonostante i problemi interni esistenti e mai sottaciuti di organico e organizzativi che cerchiamo di risolvere quotidianamente.
Se l’onorevole vuole verificare come da tre anni i bandi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale siano costantemente in campo, faccia pure, il portale web PSR Basilicata è pieno zeppo di informazioni in grado di testimoniare quanto dichiarato. Il primo di agosto abbiamo diffuso i dati in conferenza stampa. Le risorse per i Comuni, strade e infrastrutture rurali ma anche servizi e ricettività, sono relative a bandi in campo da 20 mesi, altro che venuti fuori dal cilindro in agosto a scopi elettorali, per oltre 35 milioni di euro di decreti rilasciati. Sappia l’on. Cillis che dopo la firma dei decreti dei 124 Comuni lucani per la viabilità rurale, nei prossimi giorni saranno firmate anche le concessioni per le misure 7.4 e 7.5.
In tre anni abbiamo 383 nuovi insediati giovani under 40 in agricoltura e altri circa 150 nuovi agricoltori (istruttorie in corso) si insedieranno firmando i decreti entro novembre, a valere sulla misura 6.1 del Psr, così come saranno centinaia i decreti di finanziamenti che firmeremo a favore delle aziende che si posizioneranno utilmente nelle graduatorie delle misure 4.1 e 4.2 relative al miglioramento aziendale e alla trasformazione. Il comparto agricolo registra infatti un + 27,83% di imprese agricole under 35 nel 2017 nella sola area del potentino e lo dicono i dati della Camera di Commercio, non io. Tutto questo è frutto di programmazione ed attività iniziate molti mesi fa e portate avanti senza soluzione di continuità.
LA BASILICATA DELL’AGROALIMENTARE CRESCE
La regione Basilicata continua a mantenere il primato della produzione di fragola per oltre 1000 ettari ed è la terza regione per produzione cereali con oltre 120.000 ettari. Abbiamo il primato per incremento di superficie (85.000 ettari) e operatori sul biologico (oltre 2300). Anche qui, non sono io a dare i numeri, ma lo ha comunicato ufficialmente il SINAB al Sana 2017. I dati dell’export agroalimentare sono positivi e in crescita, la Basilicata (dati ICE) ha incrementato del 4% soprattutto in agroalimentare e vino. E’ lucana la rete di imprese con cui la Ferrero ha firmato il contratto di acquisto per 1500 ettari, seconda tra le regioni del Progetto Nocciolo. Sono ormai realtà la rete delle imprese su comparti nuovi come erbe officinali, oltre che neo costituite Organizzazioni di Produzione nel comparto zootecnico e cerealicolo. Importanti Organizzazioni e cooperative agricole nazionali scelgono la Basilicata per i loro futuri e più importanti investimenti in Italia, come Apofruit, Assofruit, Orogel, Ferrero, Barilla, Granarolo.
FORESTAZIONE
Abbiamo riformato la forestazione mettendo come Regione Basilicata subito a disposizione la finanza necessaria e garantendo alle oltre 4100 famiglie di addetti forestali un progetto unico, una platea unica e minimo 151 giornate Cau per tutti, sotto la governance unificata del Consorzio di Bonifica, che sta ultimando le complesse operazioni organizzative e di assestamento delle procedure. Creato il contesto organizzativo giusto, metteremo in campo il passaggio a una vera e propria forestazione produttiva e a un turn over orientato al rinnovo e alla qualificazione della platea.
RISORSA IDRICA
Sui temi legati alla gestione della riserva idrica, mi tocca sottolineare che nel 2017 abbiamo, come sistema Basilicata, gestito al meglio e senza generare nessun danno al comparto agricolo, la stagione più siccitosa degli ultimi 50 anni. Sono in realizzazione importanti opere per decine di milioni di euro a integrazione dello schema idrico nel Sauro e nella valle del Bradano, nonostante i ricorsi amministrativi che hanno bloccato per anni alcune di queste. Piuttosto, sarebbe utile che il Governo Nazionale sbloccasse i Fondi del PSN (la Basilicata attende lo sblocco di 30 milioni di euro, ad esempio, per la conturizzazione, per tre progetti, uno da 20 milioni per la provincia di Matera e uno da 10 milioni per la provincia di Potenza) e finanziasse una grande opera di manutenzione della rete idrica esistente, visto che ne ha la totale gestione della riserva economica ad essa destinata.
E IL GOVERNO?
Sarebbe utile, invece di fare polemiche inutili e lanciare strali mediatici da campagna elettorale, che tutti siamo pronti a cominciare ma a tempo debito, sarebbe utile immaginare di costruire posizioni condivise per fare battaglie comuni, su temi come per esempio la riqualificazione del sistema idrico regionale, la nuova PAC a livello europeo, la riforma del sistema assicurativo da estendere anche ai prezzi minimi di mercato. Con i tagli previsti del 4%, tra qualche mese l’agricoltura italiana tutta e delle altre nazioni europee rischiano un autentico colpo che rischia di diventare mortale. Ecco perché, chiediamo invece a lui, ufficialmente in quanto nostro esponente lucano a Roma, di provare a costruire, nelle sedi parlamentari e con il Governo, una posizione credibile dell’Italia a difesa dell’agricoltura, proseguendo la linea della difesa del made in Italy con l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto in etichetta, come già fatto su latte, pasta, riso, pomodoro dal governo Renzi-Gentiloni, e delle esportazioni che andrebbero a rischio se si sposa la linea dei dazi alla Trump.
TRASPARENZA VERSO I CITTADINI
Ho girato dal primo giorno, giro tutt’oggi e girerò sino all’ultimo giorno del mio mandato con la responsabilità e la consapevolezza che solo dalla conoscenza diretta, dal confronto con il variegato comparto agricolo di Basilicata, che non può ovviamente avvenire solo negli uffici ma sul territorio dove si lavora ogni giorno, possiamo mettere in atto politiche e soluzioni orientate allo sviluppo economico (e non all’assistenzialismo) di uno dei settori più importanti.
Forse l’on. Cillis, vivendo troppo sul blog non ha notato che, l’attivismo come lo chiama lui, ma anche il racconto trasparente dell’operato e delle azioni concrete di questi tre anni e mezzo di mandato sono presenti non solo nella comunicazione puntuale – e sempre riscontrata da atti e dati di contesto a verifica – sul portale istituzionale regionale ma anche sul mio di blog personale (fortunatamente avere un sito non è prerogativa, come si vuol far credere all’opinione pubblica, del solo M5S) e sui vari canali social che frequento e che frequentano tutti i lucani, non solo quelli “fortunati” ammessi alle piattaforme di proprietà di una azienda privata. L’informazione e la corretta comunicazione rendono democratica la partecipazione, così come il giudizio della gente a cui non ci sottraiamo.
Oltre ad essere stato imprenditore, sono stato anche uno sportivo praticante. Da mio padre e da tutti gli educatori che ho incontrato mi è stato insegnato che una partita dura almeno 90 minuti e che si può anche perdere, ma avendo sempre la certezza di aver dato tutto in campo.
Per questi insegnamenti che tengo sempre ben presenti nella mia mente, sono impegnato dal primo minuto in cui mi è stato chiesto di far parte della squadra di Governo Regionale e lavorerò al massimo delle mie possibilità, pur se tra mille difficoltà, sino all’ultimo secondo, o meglio ancora sino a quando l’arbitro (la comunità in questo caso) deciderà eventualmente di fischiare la fine.
Sino a quel momento, stia sereno il deputato Cillis a cui chiedo di fare lo stesso, lavorerò così senza cambiare modalità, girando i territori e incontrando cittadini e aziende, provando a fare per loro, insieme a tutti i funzionari e dirigenti del Dipartimento che mi onoro di guidare e che spingo a fare sempre di più e meglio, tutto ciò che è possibile, non certo per far piacere a qualcuno ma per il bene della mia terra.
Siete da oramai oltre 3 mesi al governo di questo Paese: oltre a criticare e giudicare, sappiate che non è più tempo per giocare. Ora tocca a voi governare, decidere, proporre e progettare, oltre che risolvere i problemi anche dell’agricoltura italiana e di conseguenza lucana. Sino ad oggi abbiamo sentito e visto solo urla verso i più deboli e gli indifesi e una serie di NO (Ilva, Tav, Tap, autostrade, migranti ecc.) e tagli a investimenti soprattutto al Sud e alla nostra Basilicata, che hanno impantanato il paese e fatto retrocedere sviluppo ed occupazione.
Attendiamo, allora, fiduciosi, che si batta un colpo: lo aspettano i cittadini e gli agricoltori italiani e lucani.”
quando ci vuole, ci vuole.