Aumentare il numero dei lucani che abbiano la possibilità e l’opportunità di accedere alla pratica di attività motorie, a tutte le età, qualunque siano le condizioni sociali, fisiche e psichiche; ridurre il fenomeno dell’esclusione dalla pratica sportiva, soprattutto con riferimento alle categorie dei giovani, agli individui con minori capacità atletiche; aumentare la presenza femminile nell’accesso alla pratica delle attività motorie; promuovere iniziative e progetti che realizzino abbinamenti tra la pratica motoria e sportiva e la valorizzazione delle risorse naturali e ambientali dei nostri territori, con particolare riferimento alle pratiche svolte all’aria aperta finalizzate anche alla promozione turistica dei diversi territori: sono alcuni degli obiettivi principali del Programma Triennale per lo Sviluppo dello Sport (Linee Guida 2017-2019) presentato dall’Assessore alle Attività Produttive (con delega alle Politiche Sportive) Francesco Cupparo approvato nell’ultima seduta della Giunta regionale.
Il Piano rappresenta lo strumento di pianificazione, previsto all’art. 9 della L.R. n. 26/2004 “Nuove norme in materia di sport” e successive modifiche, per indirizzare e razionalizzare l’insieme delle iniziative e delle politiche di settore. In particolare il Programma costituisce la base di riferimento per gli interventi e le azioni regionali di promozione, sostegno e diffusione della pratica sportiva; individua, inoltre, i settori e gli ambiti di realizzazione delle attività.
Il documento di programmazione 2017/2019 si caratterizza per l’innovazione in termini di contenuti e di metodologia di programmazione ed affronta nuove e qualificanti tematiche d’intervento, fornendo indicazioni operative finalizzate a coordinare e rendere più efficace l’azione dei soggetti impegnati nel mondo dello sport lucano, soprattutto attraverso un’ottimizzazione ed un’integrazione delle risorse economiche in una logica di sussidiarietà.
“Il dato di partenza registrato dall’Istat – spiega l’Assessore Cupparo – è lo svolgimento di un’attività fisica o sportiva una o più volte a settimana che riguarda il 34,5% della popolazione lucana con un indice decisamente inferiore alla media nazionale (41,3%). Una cospicua fetta della popolazione lucana sembra non praticare alcuna attività fisico-motoria, pur manifestando un alto interesse verso lo sport. E’ necessario, perciò, che vengano individuate, attuate e potenziate con l’Associazionismo sportivo strategie operative e promozionali capaci di catturare l’indistinta domanda di sport attualmente connotabile solo attraverso esigenze generalizzate. Il perdurare di una tale situazione tende a produrre due tipi di conseguenze negative sulla comunità di Basilicata: un più alto livello di costi sociali connessi ad un minore grado di salute generale; un minor grado di benessere della popolazione. La strategia generale sullo sport della Regione Basilicata, pertanto – aggiunge Cupparo – rende auspicabile uno sforzo convergente fra i principali soggetti che operano in questo settore per utilizzare al meglio le risorse, i mezzi e le competenze di ognuno. Ne consegue che, a corollario dell’obiettivo generale, si aggiunge quello di favorire sia un’azione di raccordo fra le strutture Dipartimentali della Regione, a vario titolo coinvolgibili nel settore, che di coordinamento tra i principali soggetti pubblici e privati che operano sul territorio regionale nell’ambito dell’attività motoria e sportiva a qualsiasi livello. Infatti, solo dal coordinamento delle competenze, delle risorse, delle strutture e del sistema di relazioni che questi soggetti possono mettere in campo, discende la possibilità di attuare programmi d’intervento di più ampio respiro che possano consentire di raggiungere obiettivi di scala più vasta nel settore sportivo”.