Le attività legate all’agricoltura, selvicoltura ed altri usi del suolo “Agriculture, Forestry and Other Land Uses – Afolu) ricoprono un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Il potenziale di mitigazione in questo settore, infatti, consiste sia nell’aumento degli assorbimenti di gas serra negli ecosistemi, sia nella riduzione delle emissioni attraverso la gestione della vegetazione, dei suoli e del bestiame. Di conseguenza, alla luce degli obiettivi per il clima presenti a livello europeo ed internazionale, le attività Afolu hanno assunto una rilevanza significativa sia nelle strategie e politiche pubbliche, sia nel settore privato. I crediti di carbonio sono senza dubbio il meccanismo di compensazione più utilizzato dalle organizzazioni per adempiere ai target climatici. “Per quanto il quadro regolatorio sia ancora in evoluzione, in particolare con riferimento al mercato volontario, la Regione Basilicata – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Territorio, Cosimo Latronico, ricandidato alle prossime elezioni – ha avviato un processo graduale di riscoperta del valore ambientale, sociale ed economico del patrimonio forestale lucano”. “In Basilicata esiste un’area di bosco pari a 288.020 ha (a cui si aggiungono 104.392 ha di altre terre boscate, per un totale di 392.412 ha). Tale superficie pone la Basilicata al tredicesimo posto di una classifica che vede la Sardegna come la regione con la superficie boscata maggiore, e la Val d’Aosta all’ultimo posto. Quasi un terzo del territorio regionale lucano è coperto da boschi. Inoltre, se si rapporta l’area boscata al numero di abitanti, si può vedere come ogni abitante abbia ‘virtualmente a disposizione’ 5000 m2 di bosco, dato relativamente importante, inferiore solo a poche altre regioni e province autonome, come la Val d’Aosta, la Provincia Autonoma di Trento e quella di Bolzano. Tale patrimonio boschivo è per il 61,8% di proprietà privata, mentre il 38,2 % è di proprietà pubblica. Con l’Università degli Studi della Basilicata e la Fondazione Eni Enrico Mattei – evidenzia l’assessore regionale – abbiamo avviato una riflessione scientifica finalizzata a valutare il potenziale in termini di servizi ecosistemici del nostro patrimonio boschivo, che si pone l’obiettivo di fornire indicazioni utili in termini di pianificazione e, quindi, messa a valore di questa nostra ricchezza, in attesa dei decreti attuativi della normativa europea sui crediti di carbonio. La pianificazione della gestione forestale ai vari livelli, e l’adozione di pratiche selvicolturali corrette sono il presupposto per un uso sostenibile della funzione produttiva delle foreste. La gestione forestale è anche fondamentale per l’erogazione di altri servizi ecosistemici, quali appunto il carbonio, in modo sostenibile. Questa sarà una priorità assoluta su cui il prossimo Governo potrà continuare a lavorare” conclude Latronico.
Apr 05