Assessore regionale Merra spiega perchè si dimette al presidente Bardi: “Ho subito atteggiamenti ed azioni discriminatorie”. Di seguito la nota integrale.
Riscontro con estremo rammarico che l’unico esponente femminile del Governo regionale continui a subire atteggiamenti ed azioni discriminatorie.
Venute meno le condizioni ho chiesto di aprire opportuna e necessaria riflessione politica nel governo, per salvaguardare la democrazia interna e gli spazi di confronto. L’autonomia di giudizio e di pensiero, l’esigenza legittima di uscire da uno stallo indotto non possono essere scambiati per insubordinazione e indisciplina.
In quanto donna libera e indipendente riscontro comportamenti inaccettabili per il ruolo istituzionale che svolgo e per la mia stessa dignità individuale e professionale: ho già elencato i provvedimenti urgenti e necessari, attesi dai lucani, che sono stati ostacolati per mesi con pretesti irragionevoli e argomenti illogici, e questo certamente non è stata volontà esclusiva del Presidente. Si è consentito, non si comprende a quale titolo, a un Dirigente di intervenire e contestare, durante una seduta di Giunta, decisioni di esclusiva pertinenza dell’organo politico, con toni irriverenti e irriguardosi nei miei confronti. Episodi purtroppo affatto isolati.
Così come è intollerabile che la comunicazione istituzionale di un assessore venga a più riprese censurata dal canale informativo ufficiale della Regione quando sgradita a qualcuno. Si tratta di episodi gravi impossibili da ignorare per la mia rispettabilità e credibilità istituzionale e politica.
Chi consente che tutto questo avvenga svilisce la mia persona, il mio ruolo e credo tutto il centro-destra, per il quale ho lavorato lealmente e caparbiamente per più di 4 anni; al mio partito in primis ed a tutto il centro-destra rimetto senza timori il giudizio sul mio operato ma anche sugli eventi che si sono consumati e da me legittimamente manifestati.
Ho ritenuto semplicemente doveroso e necessario far conoscere ai lucani i motivi per cui progetti importanti e interventi attesi restavano inesorabilmente inattuati. L’ho fatto rendendomi disponibile a riavviare una fase di dialogo, in funzione della risoluzione dei problemi e delle esigenze del territorio, rappresentando disponibilità anche ad un passo indietro se poteva in questa fase essere funzionale al superamento dell’impasse. Il tentativo di dialogizzare le questioni e di confrontarsi apertamente sui problemi, in nome delle istanze collettive, si è scontrato per l’ennesima volta con un atteggiamento ostativo e prevaricante, o peggio con la più colpevole indifferenza. Nei confronti di una donna che ha palesato lealmente una impossibilità ad esercitare il ruolo di governo, si decide di imporsi e di ricorrere a “prerogative esclusive”.
Per quasi 5 anni ho minimizzato e superato attacchi ed ostacoli ingiustificabili ed ingiustificati da più parti, perché ho ritenuto che gli interessi precipui dei lucani venissero prima anche di ogni tensione e malessere personale, istituzionale e politico e che ogni minuto speso per sciogliere un nodo interno era un minuto tolto all’impegno e alla missione politica per la mia comunità.
Purtroppo è arrivato il momento di sciogliere i nodi ma con attenzione, garbo e buon senso, anzitutto per raggiungere obiettivi che i lucani attendono e superare le emergenze diffuse, ma anche per rispetto nei confronti di chi ha onestamente e ininterrottamente lavorato a questo solo scopo. È evidente che il mio messaggio non è stato accolto così come la mia azione in Giunta degli ultimi mesi.
La risposta del presidente alle annunciate dimissioni dell’assessora, era stata di estrema superficialità e sufficienza. Adesso che le dimissioni sono state puntualmente definite e puntualizzate, credo il presidente debba dare una risposta altrettanto puntuale e, soprattutto, esaustiva e nel merito alle affermazioni della dott.ssa Merra.
Sempre che il presidente non voglia ancora di più cadere nel banale e superficiale con i suoi soliti commenti.