Associazione infrastrutture, Sevizi e Mobilità nel Materano” sollecita Governo regionale alla stesura del piano strategico territoriale. Di seguito la nota integrale.
Il Governo regionale dopo un anno e mezzo di legislatura non ha ancora effettuato alcun piano strategico, che avrebbe dovuto stilare nei primi mesi di insediamento, come previsto dallo statuto della Regione Basilicata.
La pianificazione strategica Regionale, come strumento di governance di un territorio a disposizione delle pubbliche amministrazioni, traccia le linee guida e obiettivi di un percorso legislativo affinché non divenga una semplice somma di progetti o idee casuali, valutati separatamente in sequenza, ma in un percorso che insieme realizza la massima sinergia fra progetti differenti per valutare la loro coerenza territoriale complessiva, per lo sviluppo organico e connesso dell’intero territorio, evitando progressi a macchia di leopardo di comunità diverse e non omogenee.
La Politica è visione, progettazione del futuro e della crescita di un territorio, ma purtroppo, questa carenza degli Amministratori Regionali nei suoi punti cardini di sviluppo e benessere, come la Sanità, le Infrastrutture, lo sviluppo economico, li costringe puntualmente a legiferare per urgenze che di volta in volta si presentano, per le quali L’Associazione infrastrutture, Sanità e Mobilità nel Materano ha più volte segnalato con interventi a mezzo comunicazioni alle autorità Regionale. Purtroppo, per la mancanza di una pianificazione strategica, le nostre istanze restano puntualmente inevase e senza risposta alcuna, in quanto l’amministrazione Regionale è troppo impegnata nel tappare buchi di bilancio senza fondo di uno o l’altro Ente, che avrebbe dovuto prevenire e risolvere in modo organico a monte e senza condizionamenti di ordine politico o di consensi elettorali, con conseguente grande spreco di risorse utili allo sviluppo.
A tale proposito ci preme ricordare in sintesi alcune istanze che abbiamo prodotto da cui si evince la totale assenza di processi strategici con cui viene esercitata l’azione di questo governo Regionale, troppo preso da azioni isolate e discordanti con la sinergia di sviluppo di ciascun territorio, dalle cui esigenze sono sempre più lontani e poco incisivi nelle decisioni, generando disagi e sottosviluppo generale.
Il San Carlo di Potenza (120 Milioni di € di debiti)
A causa della pesante posizione debitoria generata da un insufficiente numero di pazienti, hanno siglato un accordo, secondo il modello HUB e Spoke, tra le Aziende Sanitarie Locali della Basilicata, in cui si prevede che costituiscano una rete ospedaliera il cui centro sarà il San Carlo, riducendo di fatto a mesti poliambulatori diagnostici i restanti ospedali Lucani. In buona sostanza, vorrebbero convogliare tutti i pazienti Lucani all’ospedale di Potenza per salvarlo dalla sua posizione debitoria. Continua inoltre la sottrazione di fondi per lo sviluppo ed il potenziamento dei nosocomi Lucani, infatti dall’ultimo rimescolamento dei fondi regionali destinati alla Sanità Lucana, sono riusciti a sottrarre € 5 Milioni di risparmi al ASM (Azienda Sanitaria di Matera) ed € 4,8 Milioni al CROB di Rionero per salvare il San Carlo dall’imminente Crak finanziario e sotto commissariamento del neo nominato Spera.
Veniamo a conoscenza di un accordo siglato in questi giorni, firmato dal Commissario Spera e da tutti i gli altri dirigenti delle Aziende Sanitarie Locali della Basilicata, omettendo sia l’interpello della conferenza dei Sindaci che si occupa della programmazione Sanitaria territoriale e sia il passaggio istituzionale in quarta commissione Regionale. Da cui si evince la chiara volontà del governo Regionale di istituire un unico Hub al San Carlo di Potenza e gestire ed disporre e disporre le risorse finanziare ed organizzative di tutti gli altri presidi ospedalieri Lucani, che di fatto perderebbero la loro autonomia gestionale, relegandoli a semplici poliambulatori despecializzati, tra cui il Madonna delle Grazie di Matera. Intanto il piano di assunzioni del personale ospedaliero è completamente bloccato.
Il Consorzio di Sviluppo Industriale di Potenza (€ 53 Milioni di debiti)
A causa di una cattiva gestione, molto lontana dalle logiche di mercato e molto più vicine a quelle dei consensi politici, purtroppo anche il consorzio di Sviluppo Industriale di Potenza, già andato in Crak finanziario per pignoramento dei conti nonostante gli apporti finanziari Regionali del passato pari a circa € 33 Milioni. In questo caso l’Assessore Cupparo alle attività produttive, per salvare il Consorzio di Potenza, vorrebbe sostituire i due Consorzi di Sviluppo Industriale di Matera e Potenza con un’unica Agenzia avente sede legale a Potenza. L’obiettivo di tale accorpamento colmerebbe in parte il debito di quello di Potenza, con l’attivo di € 25 Milioni dell’omonimo Consorzio di Matera, appropriando oltretutto della gestione delle nostre Zone Economiche Speciali (ZES) e nello specifico, Zona Industriale della Martella, Zona Iesce , Val basento e Costa Jonica. L’Associazione Infrastrutture, Servizi e Mobilità nel Materano osteggia apertamente e senza remore questo accorpamento che toglierebbe risorse e soprattutto autonomia gestionale e finanziaria alle Industrie del Materano che passerebbero sotto il controllo Regionale.
Il comune di Potenza (€ 81 Milioni di debiti)
Da circa due anni il Comune di Potenza è uscito dal commissariamento per eccesso di debiti durato dieci anni. A nulla è servito l’aiuto finanziario donato dal governo Regionale che ammonta a circa € 23 Milioni, perché ha già nuovamente accumulato un debito di circa € 81 Milioni.
L’UNIBAS (€ 10 Milioni/anno di finanziamenti Regionali)
Una piccola università che non riesce ancora ad essere economicamente autosufficiente nonostante i contributi finanziari Regionali pari a circa 10 Milioni/anno, che potrebbero trovare ristoro, sia attraverso una gestione economica e finanziaria più oculata e sia aprendo nuovi dipartimenti e facoltà nella città di Matera, ma che ancora non trova alcun riscontro.
Trasporti e Mobilità (Nessun investimento in Infrastrutture, Mobilità e TPL)
Incuranti dell’isolamento stradale su gomma e su ferro di tutto il territorio Lucano, continuano a sottovalutare alcune arterie di collegamento fondamentali per lo sviluppo economico e turistico di alcune aree della Basilicata. Per quanto riguarda il nostro territorio di interesse, l’Associazione Infrastrutture, Servizi e Mobilità nel Materano ha più volte sollecitato ad intervenire su alcuni collegamenti nevralgici per rompere l’isolamento storico della città dei Sassi, come il By Pass Matera-Ferrandina, strada più trafficata dell’intera regione, la Ferrovia Ferrandina-Matera-Grumo, il collegamento autostradale Matera-Gioia del Colle, e le navette di avvicinamento Matera-APT di Bari e Matera- FS di Ferrandina, il riordino del TPL (Trasporto Pubblico Locale) Regionale e la sua riprogrammazione è al collasso in mancanza di un bando ancora in itinere. La mancanza di una programmazione strategica, come causa di in continuo spreco di fondi Regionali impiegati per il salvataggio degli Enti, lascia al palo lo sviluppo organico dei collegamenti territoriali, costringendo ancora una volta, il governo regionale ad agire per maggioranze politiche, celandosi dietro la trasformazione di strade di campagna a bassissima densità di traffico, come la Potenza-Tolve-Gravina , priva di progetto e mai accettata dall’ANAS.
Sprechi e Malgoverno
L’assenza di una programmazione strategica triennale è la causa di una gestione politicizzata degli Enti Lucani, che a sua volta è l’occasione d’indebitamenti degli enti stessi e quindi della collettività lucana a favore di pochi. Questa distorta e politicizzata capacità gestionale, che a nulla potrebbero servire se non per garantirsi una copertura elettorale, comporta la naturale conseguenza di un enorme apporto di risorse finanziarie Regionali a protezione di tutte le posizioni debitorie degli Enti attraverso un esorbitante dispendio e spreco di risorse che potrebbero essere meglio utilizzate per lo sviluppo di territori, città, e paesi dell’intera Regione.