Non può essere certamente Livio Valvano, ottimo sindaco di Melfi ma in grande difficoltà di rappresentanza nel suo stesso partito, a causa delle continue e consistenti delegittimazioni che di fatto riducono i consensi elettorali, a dettare la linea dei cosiddetti alleati minori del centrosinistra. E’ quanto sostiene il commissario regionale di IdV Gaetano Cantisani per il quale la posizione intransigente assunta dal segretario regionale del Psi che tra l’altro non mi pare trovi riscontro nella linea politica del suo partito, da sempre garantista e per questo da sempre in duro contrasto con noi, e soprattutto pluralista e laica, non può trovare il nostro sostegno, a differenza di quanti invece si preoccupano di essere scavalcati a sinistra o nella campagna di populismo legalitario. Non c’è una gara, almeno per quanto ci riguarda, tra alleati del Pd per chi acquisisca il titolo di più puro e più rottamatore. Intanto noi – dice l’esponente di IdV – siamo profondamente rispettosi del risultato delle Primarie che hanno sancito il successo di Marcello Pittella e non lavoriamo a più tavoli e tanto meno ad indebolire Pittella perché siamo fortemente consapevoli che questo coinciderebbe con l’indebolimento del centrosinistra sino a metterne in discussione la possibilità di rinnovare il patto di governabilità con i cittadini lucani. Dunque mettere in discussione le prerogative del candidato Presidente ha solo l’obiettivo di fare sponda a posizioni oltranziste presenti in settori del Pd che non vogliono ancora riconoscere l’esito delle Primarie e che non possono essere in alcun modo assecondate perché seriamente pericolose per la tenuta della maggioranza. Per non parlare del tentativo, facilmente smascherabile – continua Cantisani – di ricorrere alla protezione degli stessi settori del Pd per evitare la caduta libera elettorale. La nostra posizione è invece dalla parte di un nuovo centrosinistra che riparta da Pittella e definisca regole e programmi di governo e metta fine al teatrino dei ricatti che i lucani protagonisti delle Primarie hanno già sonoramente bocciato. IdV – conclude – non rinuncia alla legalità, alla trasparenza, al rinnovamento ma non accetta il prevalere di toni populistici perché crede che ci siano ampi spazi di confronto e mediazione su aspetti reali e non fittizi.
Loguercio (Psi) replica a Cantisani: “Non accettiamo lezioni di garantismo”.
“Appare alquanto paradossale se non ridicolo che chi ha costruito le fortune di un partito per vent’anni sul giustizialismo e su populismo, salvo poi, disintegrarsi sul terreno dell’onestà un’etica messa sotto i piedi nella pratica oggi voglia dare lezioni di garantismo al Partito socialista che invece, ha consolidato cultura e pratica politica nel garantismo ed è stato vittima di un giustizialismo interessato”. E’ quanto sostiene in una nota il presidente del Partito socialista di Basilicata, Innocenzo Loguercio, replicando alla nota del coordinatore dell’Idv, Cantisani. “Appare alquanto inopportuno – continua Loguercio – che il commissario di un fantomatico partito di cui non si conoscono organismi regionali né segretari nazionali metta in discussione o ignori la posizione chiara ed inequivocabile di un segretario nazionale come Riccardo Nencini che sostiene e condivide la linea del segretario regionale, Valvano, che, va ben precisato porta sul tavolo politico le istanze del direttivo regionale, confondendo le diversità di opinioni e di scelte che, fra l’altro sono fisiologia dei socialisti, con le delegittimazioni del medesimo segretario”. “Il Psi regionale prima delle primarie, di cui ha già preso atto e ratificato il risultato,- continua Loguercio – aveva posto condizioni inequivocabili ed imprescindibili, tra le quali il rinnovamento del Consiglio regionale. Rinnovamento che non ha nulla a che vedere con Rimborsopoli ma è molto attinente alle motivazioni che hanno indotto il presidente De Filippo a dimettersi cioè il fallimento di quel Consiglio Regionale. Sembra incomprensibile che un commissario di un fantomatico partito possa confondere il populismo con le istanze avanzate e reclamate dalla comunità lucana che richiede una classe dirigente che sia al servizio della gente e che non si serva della comunità. Tutto ciò- conclude Loguercio – per ribadire – qualora fosse necessario .- che non consentiremo a nessuno intromissioni nelle scelte che autonomamente farà il Partito socialista della Basilicata”.
Primarie centrosinistra, nota di Luigi Ditella, presidente dell’Associazione Socialisti Riformisti Lucani di Tricarico e provincia di Matera.
Credo che la strada per l’unità socialista si sia impantanata in una situazione kafkiana in cui gli sia preclusa la possibilità di realizzarsi. Questo, a causa del personalismo di alcuni dirigenti che non hanno il coraggio né la volontà di fare un passo indietro. Ergendosi ad arbitri parziali, hanno espulso chi – per anni – si è battuto perché la fiammella del Socialismo continuasse a bruciare.
Da socialista convinto, credo che dobbiamo scegliere consapevolmente se portare avanti una battaglia di libertà e rinnovamento d’idee reali, lasciando il popolo libero di esercitare la sovranità come da tradizione democratica, oppure declassare tale democrazia a oligarchia, delegando i soliti noti a decidere le sorti proprie e dei propri figli, svincolandoci dal dovere di elettori attivi che la Costituzione riconosce.
Oggi il popolo lucano ha capito che bisogna avere il coraggio di ribellarsi a questo sistema clientelare e servile, se ci si vuole poi arrogare il diritto a lamentarsi. I Socialisti lucani questo lo hanno capito da tempo. La diversità e, troppo spesso, le spaccature con cui si presentano e propongono le proprie idee è il sintomo della vera democrazia e della voglia di non cedere al qualunquismo cronico.
In questo quadro di divisione – che non coinvolge solo noi ma tutti i partiti, da destra a sinistra – credere all’unità socialista è possibile, anzi doveroso. Ma questa unità si deve perseguire senza nessuna investitura né posizione dominante. Nessuno deve ergersi come un titano a detentore assoluto dell’unica verità. Tutti, cioè, devono fare un passo indietro e rinunciare alle cariche di partito ricoperte, accettando le ragioni di chi – all’interno del partito stesso- ha fatto una scelta libera e incondizionata, tra l’altro determinante, visti i risultati elettorali delle Primarie di settembre, che hanno decretato Pittella vincitore.
In questa ottica, noi Socialisti Riformisti Lucani della provincia di Matera sosterremo ogni iniziativa che vada in questa direzione. Altrimenti, con altrettanta franchezza, siamo pronti a portare avanti l’ennesima battaglia di libertà a sostegno di chiunque – suffragato dal popolo – si candidi come attore di rinnovamento e di democrazia in questa Regione.
Nessuna limitazione di sovranità popolare, dunque. Il messaggio che Tricarico – paese simbolo del Socialismo – vuole dare è questo: i Socialisti non si fanno mettere in un angolo da nessuno né tanto meno da chi – con metodi stalinisti e logiche di regime – vuole imbavagliare la libertà di dissenso e di scelta incondizionata dei propri rappresentanti.
Luigi Ditella, presidente dell’Associazione Socialisti Riformisti Lucani di Tricarico e provincia di Matera
Cantisani, commissario di un partito ZOMBI e mò dove si colloca?
Pur non essendo socialista è solo perchè ho osservato con molte perplesità l’ IDV di Basilicata composto da Nani e Ballerine con alcune eccezioni, naturalmente.