Dall’avanzamento del Mezzogiorno dipende, inevitabilmente, il progresso e il benessere dell’Italia intera. Occorre, allora, avere la forza, oltre che l’intelligenza, di accettare questo terreno di iniziativa, di perseguire un nuovo protagonismo meridionale, nella convinzione che il Paese deve fare del mezzogiorno la frontiera del suo sviluppo e del mar Mediterraneo la porta d’oriente di nuovi traffici commerciali e non solo di uomini che fuggono dal loro paese. L’Associazione Zes Lucana è ancora attiva in tal senso. Di seguito la nota integrale.
Giovedì 8 settembre 2022 la CGIL lucana ha organizzato un incontro a Matera sullo stato dell’arte della ZES, la zona economica speciale, in particolar modo il retroporto del porto di Taranto, cioè l’area che più interessa noi materani e lucani. All’incontro parteciperanno esperti del settore e sindacalisti della CGIL. Ciò ci dà la possibilità di ricordare in questo giorno il primo anniversario della dipartita dell’On. Ludovico Vico, presidente dell’Associazione Zes Lucana Taranto-Basilicata e già dirigente sindacale della CGIL Puglia.Breve ma intenso è stato il percorso fatto con l’amico parlamentare tarantino, da sempre attento alla realtà ionica e con il cuore alla città di Matera. Un percorso culturale, politico e umano spinto dalla sua curiosità intellettuale, dalla sua passione per la conoscenza, l’impegno civile, il rispetto delle istituzioni e dei cittadini. Virtù antiche, ma che lui riusciva a contestualizzare; egli era in grado di pensare la politica in funzione delle novità richieste dalla società. Ludovico ci ha subito supportati e accompagnati nel lungo percorso in salita dell’Associazione Zes Lucana sino a farla conoscere al mondo accademico e soprattutto fuori regione, ove ha avuto notevoli apprezzamenti per le ricerche e i lavori scientifici fatti. Insieme a lui da Matera è stato proposto il risveglio del Mezzogiorno, una nuova politica di sviluppo, una visione strategica di sviluppo sostenibile epropulsivo che l’Associazione cercherà di mettere in atto, dopo i ritardi che la politica regionale e nazionale hanno fatto registrare rispetto alla legge varata con il Governo Gentiloni nell’estate del 2017 e ripresa solo grazie al Governo Draghi. Ludovico si è subito dedicato con passione al progetto associativo, collaborando fattivamente con il gruppo di professionisti ionico-materani, trasformando un comitato promotore in un’Associazione riconosciuta, avente come oggetto lo studio delle ZES nel mondo anche al fine di offrire e proporre suggerimenti alle autorità competenti in vista dell’insediamento di player internazionali sul retroporto della ZES Jonica. Grazie a lui l’Associazione è stata riconosciuta a livello interregionale e dal Ministro per il Sud, Claudio De Vincenti, che ha offerto un prezioso contributo anche attraverso i suoi più stretti collaboratori che stavano curando la bozza di legge per la redazione del Piano strategico per la ZES. Grazie a lui l’Associazione ha prodotto un lavoro scientifico, la “bozza di Piano Strategico interregionale per la ZES Jonica”, distribuito gratuitamente a chiunque fosse interessato, incluso il mondo academico che ha ammesso l’enorme valenza tecnico-scientifica della citata “bozza”. L’instancabile Ludovico ha sempre sollecitato la Regione Basilicata e la Regione Puglia a fare presto e magari anche tenendo conto di esperienze più mature come quella della Regione Campania, che aveva già deliberato la Zes e il relativo Piano di Sviluppo Strategico per Napoli-Salerno. Ludovico ha sempre invitato politici e amministratori a prendere la “cassetta degli attrezzi”, che lui aveva sempre pronta. Per Lui la Zes è il martello che deve battere solidi chiodi (le imprese), l’incudine (un porto efficiente ed efficace con terminalisti di eccellenza e interporti, centri intermodali ed aree retroportuali ben strutturate), la chiave inglese (un sistema burocratico solido), l’olio lubrificante (un sistema logistico di primo ordine), un giravite (il sistema degli incentivi) e la tenaglia (il supporto delle istituzioni). Ad un anno dalla sua scomparsa gli amici dell’Associazione Zes Lucana non si sono ancora fermati e continuano a sollecitare ad utilizzare bene e presto gli attrezzi a disposizione per la crescita del retroporto tarantino e la politica industriale, la logistica, i sistemi portuali costituiscono un triangolo all’interno del quale si stabiliranno gli assetti competitivi dello scenario commerciale per i prossimi decenni e il Mezzogiorno deve fare la sua parte. L’eredità che ci ha lasciato è un insieme di idee in azione che ci spinge ad andare avanti. Ludovico era il costruttore di percorsi e di soluzioni, ci ha indicato una strada, tocca a noi adesso percorrerla.
Associazione Zes Lucana Taranto-Basilicata