In nota congiunta Antonio Cappiello e Adriana Domeniconi, rispettivamente Segretario regionale e Coordinatrice Donne di Lega-Noi Con Salvini Basilicata palesano e manifestano l’ambiguità, la non trasparenza ed i messaggi menzogneri che certi personaggi del PD si permettono ancora di promulgare e di annunciare. Come Pinocchio, il burattino di collodiana memoria mentono, sapendo di mentire, e lanciano proclami investendo in pubblicità e propaganda, ma a scapito del popolo, come sempre! E così, mettendo in campo i migliori procacciatori di fumo, ritenendo che i cittadini non siano esseri pensanti, hanno escogitato un piano, a dir poco, diabolico. Infatti, qualche pastrocchio in odore di campagna elettorale, la Regione, ovvero l’Arpab, sembra lo stia impastando con l’assunzione di interinali a rinforzo dell’organico dell’Agenzia per l’ambiente. Partiamo dal fatto che sono stati convocati almeno cento ragazzi per ogni categoria di inquadramento a fare un test. Da questo test è venuta fuori una lista di idonei alla selezione convocati per la formazione e l’assunzione. Sono stati chiamati in filiale (sede Manpower) e gli hanno praticamente comunicato che, loro, idonei sarebbero stati un di più.
Il testo che segue è stato estrapolato da un’intervista effettuata da il Quotidiano Online Basilicata 24.it in data 24 gennaio 2018. https://www.basilicata24.it/2018/01/pittella-iannicelli-premiata-ditta-elettorale-52302/
Che significa “un di più”
Che potrebbero non esistere possibilità di assunzione in quanto ci sono risorse già inquadrate come “aventi titolo”. Nonostante tutto si chiede ai ragazzi concorsisti di sottoscrivere un modello di disponibilità all’assunzione che vale per sei mesi, periodo in cui sono “obbligati” a non lavorare per nessun altro. Uno dei partecipanti racconta la sua testimonianza spiegando i fatti nei minimi particolari con l’amarezza nel cuore e nell’animo. Alla domanda: “a che posto sono in graduatoria” il responsabile di filiale ha risposto testuali parole: “ Non ve lo facciamo sapere poiché potreste decidere di andar via se non dovesse essere conveniente per voi, quindi pubblicheremo tutto in seguito”. Ad oggi non c’è nessun elenco pubblicato. Alcuni miei colleghi sono stati formati e non chiamati. Altri, come me, neanche formati ha replicato il nostro testimone. A loro detta, le aule per la formazione sono piccole e incapaci di ospitare tutti gli idonei. Quindi, Manpower si riserva di non dare ulteriori informazioni circa future date di formazione, possibilità e così via, se non su disposizioni di Arpab. Ecco, quindi, l’imbroglio: questi poveri ragazzi sono tra color che son sospesi, non sanno se verranno assunti dall’Arpab, però nello stesso tempo non possono cogliere ed avere la possibilità e l’opportunità di essere inquadrati in altri ambiti lavorativi perché hanno firmato un impegno alla disponibilità semestrale che non consente loro di lavorare altrove. Per quanto non esista una penale in caso di rinuncia, nessuna ditta si permette di assumere ugualmente questi ragazzi per paura. Stanno tenendo questi ragazzi appesi ad un filo: non gli rispondono né alle mail né al telefono, c’è solo un elenco di convocati e nel suddetto elenco non c’è nessun riferimento alle posizioni in graduatoria. E’ un elenco neutro. Scrutando la verità in qualche documento qualcosa non quadra e ci sembra che ci siano i presupposti per formulare che si stia giocando con la vita dei ragazzi lucani illudendoli di avere un posto di lavoro. Era già tutto predisposto da personaggi che agiscono come il gatto e la volpe che, per incrementare i loro interessi economici e per accaparrarsi voti e consensi, deliberano decreti ad hoc. L’ordinanza del direttore generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli, la numero 11 dell’11 gennaio scorso docet. Qui Iannicelli, punta sull’interinale in prova. Cerchiamo di spiegare. Il contratto di somministrazione prevede per il lavoratore interinale un periodo di prova di 11 giorni “al fine di accertare la competenza professionale”. Per cui i dirigenti Arpab, assegnatari di lavoratori interinali, dovranno predisporre dettagliata relazione in ordine alla capacità professionale del lavoratore, nella specifica attività.
Tali dirigenti, quindi, possono chiedere la sostituzione del personale interinale “indicando puntualmente le attività a cui è stato sottoposto e le gravi lacune riscontrate nell’espletamento delle stesse, tali da giustificare la richiesta”.
Undici giorni di prova, il che vuol dire che questi ragazzi saranno assunti per circa 110 giorni, tutti. Precisiamo che l’interinale in prova è una facoltà e non un obbligo. L’Arpab si è avvalsa della facoltà.
Siamo di fronte ad una vera e propria “tortura” psicologica a danno dei giovani interinali. Perché? Va premesso che appare strano il fatto che i lavoratori, già selezionati da un’agenzia che per questo viene pagata, la Manpower, debbano poi superare un periodo di prova. A che serve la procedura di selezione e la formazione di questi ragazzi? Il fatto grave è che questi giovani sono sottoposti ad una sorta di “ricatto” continuo. Dal primo ingresso alla Manpower fino all’ingresso negli uffici di Arpab. Strano? Per niente se si considera che il 4 marzo si vota. E statene certi che questa tarantella di opaca trasparenza, di “aspetta che ti chiamiamo noi” e così via, durerà fino a marzo, se tutto va bene.
Poi però ci saranno le elezioni regionali. E qui arriva il secondo tempo del “ricatto”. Ci sarà una proroga? Chi sarà prorogato? Si prevede un’assunzione a tempo indeterminato nei ruoli dell’Arpab? E chi saranno i fortunati? Ma che domande sono queste! Dipenderà dal voto, naturalmente. Già, il voto.
E sarà per questa ragione che la Regione ha indetto un bando di gara per l’assunzione di interinali nella sanità? 45milioni di euro per produrre decine di precari infermieri, radiologi, ingegneri, chimici, operatori socio sanitari, autisti tutti sottoposti al ricatto del voto?
Trattare questi ragazzi come merce in affitto ad accumulatori di consenso elettorale è vergognoso.
Poveri ragazzi, povera Basilicata!
E per non essere da meno, in questi giorni, in piena campagna elettorale anche Roberto Cifarelli ha applicato in linea con i suoi vertici nazionali, solo ora, la sua ricetta contro la povertà. Non per voler essere maliziosi, ma ci sembra un po’ strano che proprio in questo periodo con l’elezioni alle porte, l’amministrazione regionale, in linea con quella centrale, si sia accorta che in Basilicata vi sia una stragrande maggioranza di cittadini in povertà assoluta ed altri in povertà relativa, il tema diventa quindi pane per la campagna elettorale. Così Cifarelli si affretta ad approvare la card di inserimento di povertà per aiutare i cittadini più in difficoltà. Così si traveste, visto che siamo in periodo carnascialesco, da populista, atteggiamento che disprezza nei suoi avversari politici, ma che non disdegna di applicare quando gli conviene e quindi adotta il sistema di parlare alla pancia degli elettori con quale migliore argomento se non la promessa della card di inserimento? Soprattutto se moltissimi lucani quelle pance le hanno vuote e le elezioni sono alle porte.
Il lavoro, un’emergenza sociale
Il tema del lavoro, una vera emergenza sociale. Un’emergenza resa ancora più impellente dai dati relativi alla disoccupazione giovanile: sono troppi i nostri ragazzi che vengono ingiustamente mortificati nel loro talento e duramente provati nelle loro aspettative di vita, costringendoli spesso ad un’amara e dolorosa emigrazione. È un grido di dolore e di aiuto quello che viene dai nostri giovani. Un dato che inquieta è quello relativo alla condizione di povertà assoluta delle famiglie – si parla di oltre un milione e mezzo – con un aumento di ben il 97% rispetto a dieci anni fa. Se si fermano le famiglie, si ferma il motore sociale del Paese. Smette di battere il cuore della società. È necessario ripeterlo con forza: è urgente e doveroso aiutare, curare e sostenere, in ogni modo possibile, le famiglie italiane. Perché nelle famiglie risiede la struttura portante della nostra società e si pongono le basi del futuro. La Lega – Salvini Premier, avendo all’interno tre dipartimenti importantissimi, peculiari e inerenti alla famiglia (Comitato Donne, Bigenitorialità ed affido minori e Immigrazione e Sicurezza),ha già concretamente deciso di porre le politiche familiari come priorità all’interno del suo programma in vista delle elezioni. Ma c’è da dire che le nostre non sono solo chiacchiere perché queste tematiche son e sono state per noi il nostro pane quotidiano in tutti questi anni di nostre presenze sul territorio, sempre in mezzo alla gente per raccogliere le loro lamentele. Ed oltre che recepire le loro proteste e doglianze abbiamo cercato di risolverle con i nostri interventi in prima persona operando per il bene comune e sollevando i cittadini da tante angherie della loro vita quotidiana.
Feb 06