Raffaele Acquafredda, Già Assessore alla Cultura del Comune di Moliterno, esprime alcune riflessioni dopo l’attacco da parte della consigliera regionale Dina Sileo nei confronti di Patrizia Minardi, dirigente della Regione Basilicata dell’Ufficio Cultura, Turismo e Cooperazione Internazionale. Di seguito la nota integrale.
Negli ultimi giorni mi sono incuriosito da una notizia che vede protagonista Patrizia Minardi, dirigente della Regione Basilicata dell’Ufficio Cultura, Turismo e Cooperazione Internazionale.
L’intervento del Prof. Nicola Savino ha stimolato alcune riflessioni che riguardano la figura professionale della dirigente e alcune perplessità relative all’attacco ricevuto dalla consigliera Sileo.
La prima riguarda il modo utilizzato da chi fa politica di fare ricorso alle pagine di un quotidiano per evidenziare delle, a suo dire, criticità circa la condotta di una dipendente regionale.
Chi ha amministrato sa bene che si utilizzano canali interni per “richiamare” chi lavora nella pubblica amministrazione e non certo, per raggiungere lo scopo, si utilizzano i media, che di solito vengono utilizzati per denunciare pubblicamente decisioni politiche e di indirizzo governativo.
Non so quanto giova provare a screditare, facendo leva su una passione ed un hobby, chi ha speso la propria professionalità per promuovere il territorio della Basilicata e gli eventi.
Sono più di 90 le manifestazioni e i comuni che fanno parte del Patrimonio Culturale Intangibile della Basilicata, da sempre curato, con la dovuta conoscenza del territorio lucano e delle sue peculiarità, dalla Dott.ssa Minardi, la quale ha sempre rivolto la giusta attenzione a ciascuna manifestazione, sempre su indicazione della Giunta Regionale, che, con DGR, ha approvato il piano e le spettanze.
Ed è a questo punto che non si comprende bene se l’obiettivo è in realtà qualcun’altro e non la dirigente.
Quindi, citando un detto popolare, si parla a moglie perché suocera intenda.