Riportiamo di seguito la nota inviata dal consigliere regionale Carlo Trerotola sull’attività petrolifera in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
L’avvio dei lavori di rinegoziazione dell’accordo Regione-Total, stimola qualche riflessione sull’intera questione legata all’estrazione degli idrocarburi in Basilicata.
Innanzitutto è condivisibile il concetto legato alla transizione delle fonti fossili, sostenuto recentemente anche dalla CGIL-Basilicata e condiviso dagli altri sindacati, sia nella sua accezione più ampia ovvero il progressivo abbandono delle fonti fossili per sviluppare quelle rinnovabili e sia in quella più specifica interessante il nostro territorio, in parte già abbastanza stressato dalle attività minerarie — basti pensare che l’avvio delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri è avvenuto all’inizio degli anni ’80 – che non ha certo bisogno di nuove estrazioni.
Concetto oltretutto, chiaramente ribadito dal nuovo governo PD-M5S che a questo riguardo con un apposito provvedimento di legge intende impedire categoricamente nuove concessioni per trivellazioni legate all’estrazione di idrocarburi.
La transizione di cui prima si accennava, dovrà essere in grado di sviluppare un’economia circolare e sostenibile abbandonando il vecchio modello lineare, riducendo l’uso di materie prime ed implementando il riciclo ed il riuso dei prodotti.
Un’economia sostenibile si misura promuovendo l’innalzamento della qualità della vita della popolazione, favorendo nuove opportunità di lavoro attraverso politiche volte a premiare l’efficienza degli apparati produttivi, le riconversioni industriali, lo sviluppo di nuove e migliori tecnologie, l’agricoltura sostenibile e la formazione ad ogni livello, senza trascurare lo sviluppo del territorio lucano di assoluto valore ambientale, storico, culturale e naturalistico, attraverso azioni di salvaguardia e al tempo stesso di promozione.
Inoltre le rinegoziazioni degli accordi con ENI- Giacimento Val d’Agri e TOTAL- Giacimento Tempa Rossa, non dovranno prescindere dal rigore assoluto da rivolgere ai temi relativi alla salvaguardia della salute e dell’ecosistema, attraverso l’implementazione delle attività di monitoraggio e controllo e la capillare divulgazione dei risultati.
Governo nazionale, Regione, Sindacati, Amministrazioni locali dovranno essere gli attori dei processi di rinegoziazione degli accordi delle concessioni Val d’Agri e Tempa Rossa e della nuova programmazione relativa all’utilizzazione delle royalties e degli accordi integrativi di compensazione, sulla base dell’acquisizione dei reali profili di produzione (andamento della produzione degli idrocarburi fino all’esaurimento dei giacimenti), onde acquisire informazioni più complete e proiettate nel tempo e, di conseguenza, fondamentali per programmare i nuovi investimenti in uno scenario temporale più ampio e verosimile.
Forza allora, c’è tanto da fare, cerchiamo di fare le cose per bene.
Questi i dati di partenza:
Concessione Val d’Agri
Produzione annua = media Barili / giorno estratti 70.000 x 300 giorni = 21 milioni di barili
Valore Barile Val d’Agri 55 dollari/b
Valore produzione circa 1,155 Miliardi di dollari per anno, pari a circa 1,04 Miliardi di euro/anno
Gas produzione annua 1.5 miliardo di mc /anno
Valore gas circa 20 cent €/mc
Valore produzione gas = 300 milioni di euro
Totale in euro 1.34 miliardi di euro/anno
Concessione Tempa Rossa
Produzione annua = media Barili / giorno estratti 50.000 x 300 giorni = 15 milioni di barili
Valore Barile Tempa Rossa 52 dollari/b
Valore produzione circa 0.780 Miliardi di dollari per anno, pari a circa 0.702 Miliardi di euro/anno
Gas produzione annua di proprietà della Regione