L’ing. Michelangelo Morrone (esperto in logica e analisi numeriche) e il dott. Roberto Bitetti (esperto in consulenza strategica) della società di consulenza BIMO srl di Potenza spiegano in uno studio la legge elettorale e l’attribuzione dei seggi del nuovo consiglio Regionale.
Continuiamo in questi giorni a leggere sulla stampa diverse ipotesi di attribuzione dei seggi per le elezioni regionali che fanno riferimento a possibili vizi di forma all’interno dell’articolo 20 della Legge Regionale 20/2018 e s.m.i.
Ognuno prova a dare una propria interpretazione alla Legge suscitando dubbi e speranze non solo nei diretti interessati consiglieri eletti o eventualmente subentranti, ma anche delle schiere di elettori e sostenitori oltre che comuni cittadini, di cui si solletica la curiosità.
Ci sarebbe una presunta “ingiustizia” dell’elezione di candidati con meno voti solo perchè in un’altra circoscrizione oppure un presunto errore nell’ordine di scelta delle liste della Coalizione legata a Trerotola.
A molti sembra paradossale, non conoscendo esattamente il meccanismo, che la Lega elegga 5 consiglieri a Potenza e uno solo a Matera, aggiungendo la valutazione che ai Progressiti si attribuisca il seggio a Potenza piuttosto che a Matera, che lo stesso risulti l’ultimo di coalizione e che debba per questo essere “perso” in favore del candidato Presidente Trerotola.
Questa confusione è generata da due fattori: il vincolo del numero di seggi per provincia e la scelta della Provincia a cui attribuire i seggi residui.
Al fine di agevolare, la comprensione e consentire a chiunque di poter formulare le proprie valutazioni abbiamo predisposto uno studio finalizzato alla attribuzione dei seggi alle singole liste e all’interno delle liste, per ciascuna circoscrizione provinciale, basato sui valori numerici pubblicati su sito del Ministero degli Interni alla data del 27 marzo 2019.
Nel nostro studio si riporta passo passo l’articolo 20 della Legge Elettorale Regionale e si effettuano di seguito le valutazioni e le tabelle di calcolo che applicano i contenuti della legge.
Proviamo a sintetizzarne gli aspetti principali.
Per quanto riguarda il vincolo del numero dei seggi per ciascuna circoscrizione, i legislatori regionali hanno inserito una “Clausola di salvaguardia” che vincola il numero di consiglieri da eleggere per ciascuna circoscrizione, memori dei risultati elettorali delle precedenti tornate in cui nella distribuzione dei seggi proporzionali (escluso il listino) venivano eletti in provincia di Potenza un numero di consiglieri superiori a quelli attribuiti in proporzione al numero di abitanti.
In questo modo, la provincia di Matera deve eleggere 7 consiglieri e la provincia di Potenza 13. Ecco perché i 3 seggi che nel riparto sarebbero spettati a Matera (Progressisti, Lega Salvini e IdEA) sono assegnati a Potenza e, in virtù della norma, la Lega Salvini elegge 5+1 e non 4+2.
La clausola di riequilibrio pensata dal legislatore per non sfavorire la provincia di Matera, in realtà, nella sostanza ha riequilibrato in favore della provincia di Potenza.
Nonostante Matera abbia votato meno in termini di percentuale, la possibile maggiore attribuzione di seggi a Matera è legata alle modalità utilizzate per “pesare” i voti delle due province che, mentre nel vecchio sistema elettorale tendevano all’interno di una stessa lista a favorire leggermente Potenza con valutazioni ponderate, con questo nuovo sistema, in cui si confrontano esclusivamente le percentuali dei voti per l’attribuzione dei seggi residui, le liste possono avere le stesse probabilità di attribuzione.
Per quanto riguarda la scelta della Provincia a cui attribuire i seggi residui, nelle precedenti elezioni i seggi con i resti venivano attribuiti alle liste su base regionale e poi alla provincia che aveva il coefficiente più alto, senza che vi fosse l’obbligo di un numero esatto di consiglieri per ciascuna provincia.
Come già abbiamo scritto, la provincia di Potenza eleggeva più consiglieri di quanti ne spettassero, dal momento che il meccanismo di attribuzione favoriva la provincia più grande e, per le liste che eleggevano un solo consigliere, in caso di elezione con i resti, il conigliere veniva eletto quasi sempre a Potenza, ad eccezione dell’elezione del 2013 in cui Centro Democratico elesse il consigliere a Matera.
L’obbligo di eleggere 7 consiglieri a Matera e 13 a Potenza porta a dover ordinare i consiglieri da eleggere con i resti in modo da essere certi che, una volta raggiunti i 7 a Matera o i 13 a Potenza, non vengano assegnati alla provincia altri consiglieri che possano “sballare” il numero.
Il meccanismo è normato al comma 5 lettera b della Legge Elettorale Regionale che recita: “l’Ufficio centrale regionale: … b) dispone, in un’unica graduatoria regionale decrescente, le cifre elettorali residuali percentuali di cui al comma 4, lettera b), e distribuisce tra le liste circoscrizionali i seggi residui, in corrispondenza alle maggiori cifre elettorali residuali percentuali, entro il numero dei seggi attribuiti ad ogni circoscrizione ai sensi dall’art. 4, fino a raggiungere per ciascun gruppo il numero di seggi assegnatigli a norma del comma 3.”
È da tale ordine da cui risulta che Fratelli d’Italia possiede una cifra elettorale residuale percentuale leggermente superiore in provincia di Matera rispetto a Potenza (5,93 contro 5,91 pari a una differenza variabile tra i 20 e i 50 voti – a seconda se i voti sono valutati su Matera o su Potenza, per cui è necessario aspettare i dati che emergeranno dalla valutazione dei registri elettorali).
Inoltre arrivando ad assegnare il seggio della Lega a Matera, alla provincia di Matera sono già stati attribuiti i 7 seggi spettanti e non si può attribuire un ottavo seggio, per cui tale seggio va a Potenza (analogamente a quanto accade per Progressisti e IdEA).
Infine, seguendo questo ordine, l’ultimo seggio attribuito alla Coalizione Trerotola è quello dei Progressisti di Potenza, i quali devono lasciare il seggio al Candidato Presidente arrivato secondo.
Abbiamo provato sin qui a raccontare la questione oggetto di dibattito e presunti ricorsi, in modo così semplice e lineare, da farla comprendere per quanto complessa.
Per quale motivo, allora, ci sono tanti pareri contrastanti e si legge tutto e il contrario di tutto?
La questione è semplice al comma 4 lettera i) è riportato che “i) L’Ufficio procede alla ripartizione dei seggi tra i gruppi di liste della medesima coalizione. A tal fine divide la cifra elettorale dei gruppi di liste appartenenti alla coalizione, successivamente per 1, 2, 3, 4, …; forma, poi, una graduatoria in ordine decrescente dei quozienti, scegliendo i più alti in numero uguale a quello dei seggi assegnati alla coalizione e determinando in tal modo i seggi da attribuire a ciascun gruppo.”
Per alcuni, questa graduatoria in ordine decrescente che la norma dice di utilizzare solo per determinare il numero di seggi da attribuire alle liste all’interno delle coalizioni dovrebbe essere utilizzata anche per dare una sorta di priorità ad una o ad un’altra lista e quindi anche per scegliere se una lista elegge a Potenza o a Matera e quale sia la lista che deve “fare posto” a Trerotola.
Tutto ciò che non è scritto nella norma, non è norma. Se, da un lato, potrebbe risultare molto complicato confrontare tra le liste appartenenti a più coalizioni i 7 seggi per Matera e i 13 per Potenza, dall’altro l’ordine dei quozienti è finalizzato esclusivamente all’individuazione dei seggi spettanti a ciascuna lista e non costituisce un “Ordine di Elezione” da utilizzare per le eventuali attribuzioni dei seggi, rispetto alle circoscrizioni o rispetto al Candidato Presidente arrivato secondo. Operazioni che sono effettuate ai sensi del comma 5 lettera b e lettera c.
Si rimane a disposizione per ulteriori approfondimenti o per trasmettere il nostro studio per eventuale approfondimento tecnico e pubblicazione.
Ing. Michelangelo Morrone (esperto in logica e analisi ambientali) e Dott. Roberto Bitetti (esperto in consulenza strategica)
Chiarissimo. Però non ho capito chi è uscito e chi è subentrato.