Audizione Stasi (Circolo La Scaletta di Matera), Consigliere regionale Quarto (Fratelli d’Italia): “Condivido analisi programmatica”. Di seguito la nota integrale.
“Lunedì scorso in terza commissione è stato audito il presidente del Circolo Culturale ‘La Scaletta’ di Matera, Paolo Emilio Stasi, in merito ai problemi di natura socio-economico-culturale riguardanti la Basilicata nel periodo della pandemia. Sappiamo tutti che il diffondersi degli effetti epidemiologici sta mettendo a dura prova i sistemi nazionali in termini di capacità ed efficacia di azione governativa, creando gravi problemi per una pronta ripresa socio-economica, ostacolando inoltre in maniera incisiva i modelli di sviluppo perseguiti fino ad ora”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto che aggiunge: ” Stasi con estrema chiarezza espositiva ha precisato che in Basilicata, dotata di una struttura territoriale debole con bassa densità di popolazione sul territorio, i pochi centri urbani esistenti con una popolazione consistente ossia Potenza e Matera devono necessariamente affidarsi a nuovi modelli di sviluppo per sfruttare al meglio i sostegni economico-sociali prossimamente in arrivo dall’ Europa. Tutto questo deve essere giustamente abbinato alla tutela interna del nostro territorio afflitto da anni dal ‘bubbone’ della desertificazione. Un piano di rinascita quindi per l’intera regione in grado di dare la giusta valorizzazione a tutto il territorio regionale, ricco anche e soprattutto di risorse inestimabili come l’acqua oltre a tutte quelle di natura energetica. In questo nuovo contesto programmatico diventa fondamentale attribuire un ruolo ben delineato anche ai due capoluoghi della regione”. “Potenza – sottolinea Quarto – deve essere inquadrata in maniera sempre più marcata come la città dei servizi, del terziario. Qui infatti sono ubicati i maggiori e più importanti uffici della Regione, a partire dalla Regione stessa e dai molteplici corsi della Università di Basilicata. Potenza deve tornare ad avere la capacità di esercitare la funzione di centro di rango superiore, in grado pertanto di assicurare processi di diffusione dei flussi economici verso il restante territorio regionale, così facendo si porranno le basi per ‘rivitalizzare e rianimare’ il vasto sistema di aree interne da troppo tempo abbandonate a se stesse. Un simile piano strategico diverrebbe di estrema importanza anche per mantenere unite allo spirito e alle finalità di matrice regionale quelle aree di confine oggi naturalmente predisposte ad intensificare relazioni e rapporti con le aree urbane e metropolitane extra-regionali”. “Matera invece, oggi città demograficamente pari a Potenza – continua – è diventata il punto di riferimento principe nel campo del turismo culturale, in grado di creare un polo di attrazione importante anche per i comuni limitrofi. Parliamo della vicinanza con importanti centri della regione Puglia verso i quali si innescano consistenti flussi di spostamenti e forti relazioni, vedi ad esempio i comuni di Gravina e Altamura. Matera deve finalmente riuscire a diventare il polo centrale e nevralgico di quella parte del territorio regionale che collega la Basilicata alla vicina Puglia, in particolare al territorio murgiano intermedio tra la Capitale della Cultura Europea 2019 e l’area metropolitana costiera di Bari. Diventano a tal fine indispensabili gli interventi infrastrutturali improntati in tal senso, definiti da decenni nei documenti di programmazione e ad oggi solo parzialmente finanziati”. “Proprio in questa visione di prospettiva per i due capoluoghi lucani – prosegue Quarto – bisogna mettere definitivamente al bando le visioni di chiara impronta campanilistica per riuscire a sviluppare al meglio una politica di sinergie ottimali, in grado di ampliare al meglio l’impatto delle due realtà urbane ai territori limitrofi alla regione. Nella potenzialità del contesto sopra delineato occorre evitare la inutile dispersione di risorse indirizzate alla insignificante prevalenza di ruolo territoriale e puntare invece ad investimenti in grado di valorizzare le ‘vocazioni’ e le potenzialità dei due diversi contesti cittadini, senza inutili sprechi e dispersione di energie”. “Condivido in toto – conclude – l’analisi programmatica realizzata dal Circolo Culturale ‘La Scaletta’, considerandola realistica e perfettamente in sintonia con le potenzialità e le peculiarità del territorio regionale”.