“Una brutta pagina quella che si è consumata all’inizio di questa nuova legislatura del Consiglio regionale della Basilicata con la regia del presidente Pittella in cui anche le opposizioni, in modo subdolo, hanno di fatto sostenuto la norma con cui si è proceduto all’aumento delle spese riconosciute ai consiglieri regionali”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata Angelo Summa. “Oltre ad aver aumentato i costi della politica in modo significativo – afferma Summa – hanno eliminato l’obbligo della rendicondazione per avere le mani libere per potersi incassare parte delle somme che dovrebbero essere destinate formalmente all’attività politica per i collaboratori ma che di fatto è un escamotage per aumentarsi lo stipendio di oltre duemila euro. Tutto ciò partorito da parte di chi ha una concezione della politica da casta. Di questo si tratta, non di altro. Dove il confine tra maggioranza e opposizione, tra etica ed estetica tanto decantata a destra e a sinistra, trovano le convergenze di comodo.
Adesso – conclude Summa – non servono proclami moralistici o note stampe in cui si prendono le distanze, occorre invece che l’opposizione rinunci a tale compenso ed avanzi una norma che ridia i giusti diritti ai collaboratori, prevedendo numero di collaboratori per ogni gruppo consigliare o commissione e relativa assunzione a tempo determinato direttamente dal Consiglio regionale per la durata del mandato consiliare, liberando i collaboratori da forme fittizie di assunzioni e di sfruttamento di fatto”.