Rocco Caramuscio, referente di Italia in Comune Basilicata in una nota chiede alle istituzioni di intervenire per evitare l’aumento indiscriminato dei prezzi in questa fase di emergenza dopo il blocco delle attività economiche per l’emergenza Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
Chi pensa che il peggio sia ormai alle spalle, almeno da un punto di vista economico, è costretto a ricredersi. La fase 2 porta con sé nuove preoccupazioni per le famiglie italiane.
All’apertura di molte attività, ha fatto seguito un aumento indiscriminato dei prezzi.
Tale fenomeno, diffuso in tutto il Paese, riguarda in generale i prodotti di consumo a prescindere dalle perdite subite durante la chiusura.
Si registrano aumenti anche nel comparto alimentare che, nella fase di lockdown, ha aumentato le vendite.
Frutta, Verdura, prodotti da banco e soprattutto quelli per l’igiene e per la casa, hanno fatto registrare aumenti ingiustificati.
Ora scopriamo il caro prezzi anche quando ci rechiamo dal parrucchiere, dall’estetista, quando prendiamo un caffè al bar.
Di certo non generalizzo perché vi sono commercianti ed artigiani che hanno deciso una linea diversa, stringendo i denti e facendosi carico del problema in attesa degli aiuti promessi.
Diciamo però che la tendenza è quella di riversare le perdite per la chiusura forzata, le spese per la sanificazione e i mancati introiti che ci saranno, sulle famiglie.
Prima di fare questo, nessuno pensa che proprio le famiglie sono l’anello debole del sistema economico?
La perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione, ma anche la riduzione del potere di acquisto dei salari, sta costringendo i consumatori a ridurre la spesa anche sui beni di prima necessità e ad indebitarsi per poter andare avanti.
Ci accingiamo ora ad affrontare un’estate piena di dubbi.
E’ facile prevedere l’aumento del costo degli ombrelloni, degli alberghi, dei ristoranti.
Non saranno immuni al rincaro nemmeno il settore abbigliamento e quello dei trasporti ed è già in rialzo il costo della benzina.
Né lo Stato, né la Regione, stanno pensando di arginare questo fenomeno.
Se, anche in colpevole ritardo, è stata fermata la speculazione sulla vendita delle mascherine,perché non è possibile intervenire tutelando la spesa dei consumatori?
Per ora ciò che si prevede è, ancora una volta, tutto a discapito delle famiglie.