“Gli echi della giornata alla Milanesiana dedicata alla Basilicata, il dibattito di intellettuali, scrittori, artisti, personaggi dello spettacolo che sta seguendo alla nuova affermazione di immagine culturale della nostra regione, l’impegno e gli sforzi della Regione a sostenere il sistema lucano dei beni culturali sono costretti a fare i conti con un muro insormontabile: il bilancio del ministero dei Beni culturali, dal 2008 ad oggi, ha subito una riduzione del 24% e per il 2013 le risorse programmabili semplicemente per “interventi urgenti al verificarsi di emergenze, relativi alla salvaguardia dei beni culturali”, risultano diminuite di oltre il 58%”. E’ quanto evidenzia il consigliere regionale Antonio Autilio commentando il documento consegnato al neo Ministro Bray che fa il punto sugli stanziamenti per il funzionamento del ministero che ha evidenziato persino debiti per circa 40 milioni di euro, dovuti principalmente al mancato pagamento di utenze e canoni. La situazione è ancor più critica a decorrere dal 2014, che presenta uno stanziamento di circa 14,5 milioni con un decremento pari a oltre il 37%. Ma non è tutto. La disponibilità di risorse programmabili per il 2013 per la tutela del patrimonio culturale ha subito una riduzione pari al 52% rispetto al 2008 (e persino oltre il 76% rispetto al 2004). Non è finita. Il contributo del Mibac per l’anno 2013 agli Istituti Culturali è sceso di quasi il 18% rispetto al 2009. E la disponibilità finanziaria per il 2013 del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) è pari ad euro 389.847.077,00. Cifra che, rispetto al 2009, equivale ad una riduzione pari a quasi il 15%. Non possiamo aspettarci dunque nessun sostegno finanziario dallo Stato e anzi dobbiamo contare solo sui fondi comunitari dei Programmi FSE e FESR. Una situazione che – sostiene Autilio – necessita l’esigenza di riprendere la proposta di una ‘costituente per la cultura’, un percorso per istituzioni, imprese, politica e mondo della cultura. Ma – ha detto ancora Autilio – la congiuntura economica e un minor sostegno statale alla cultura hanno condizionato anche l’intervento dei privati, che faticano a sostenere i livelli di finanziamento degli anni passati. In Basilicata un esempio estremamente positivo e da rinnovare – ha evidenziato – è il progetto di restauro della Villa Romana di contrada Barricelle -Marsicovetere in attuazione di un’intesa Sovrintendenza Archeologica e compagnie petrolifere che finanzieranno i lavori. Questo significa che dobbiamo chiedere di più ad Eni e Total per il nostro patrimonio culturale”.
Secondo Autilio “è del tutto evidente che il Paese non può fare a meno di una politica per la cultura, che deve entrare a far parte delle strategie nazionali, anche di quelle con le quali si combatte la recessione e si cerca di abbattere le inefficienze e i costi, di quelle per rilanciare l’economia e lo sviluppo, ricostruendo un clima di fiducia. L’Italia e con essa la Basilicata ha un potenziale enorme di beni culturali e paesaggistici. Ma mancano un progetto per il Paese e una vera politica culturale”.
Lug 07