Autonomia differenziata, i consiglieri regionali di minoranza hanno sottoscritto e presentato la mozione per il ricorso contro il ddl Calderoli dinanzi alla Corte Costituzionale e la proposta di promuovere un Referendum Abrogativo. I consiglieri della Lega, Pepe e Tataranno, gli unici astenuti alla richiesta di iscrizione presentata dai gruppi di minoranza. Di seguito la nota integrale.
In occasione del consiglio regionale dello scorso 5 luglio, i consiglieri e le consigliere di minoranza della Regione Basilicata hanno sottoscritto una mozione presentata dal M5s per contestare il ddl Calderoli davanti alla Corte Costituzionale e proporre un referendum abrogativo. A seguito di una votazione per l’iscrizione della mozione che ha visto 18 voti favorevoli e 2 astenuti (Pepe e Tataranno della Lega), il neo eletto Presidente del Consiglio Pittella ha assunto l’impegno di discutere il punto sull’autonomia differenziata in occasione della seduta consiliare che si svolgerà la prossima settimana.
E’ stata altresì condivisa dalle opposizioni, ai sensi dell’art. 32 dello statuto regionale, la convocazione di un consiglio urgente per un tema che è del tutto prioritario e che si spera veda l’adozione di una delibera di proposta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione.
La richiesta, che vede quale primo firmatario Piero Marrese, è stata sottoscritta da Alessia Araneo, Viviana Verri, Angelo Chiorazzo, Giovanni Vizziello, Antonio Bochicchio, Piero Lacorazza e Roberto Cifarelli con l’obiettivo di far sì che la Regione Basilicata si schieri contro la cosiddetta normativa “spacca Italia” che, si teme, possa avere gravi ripercussioni su tutto il Sud Italia e la nostra regione in particolare.
“Il referendum popolare – hanno spiegato i consiglieri di minoranza – è necessario in quanto l’intervento legislativo, dichiaratamente finalizzato a fissare principi e procedure per l’attribuzione alle regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, contraddice in realtà l’esigenza di un’autentica riforma in senso autonomistico, alterando l’equilibrio dei rapporti tra le regioni e tra le regioni e lo Stato. Se è vero che la Regione Basilicata ha convintamente aderito a tutte le iniziative tese a sostenere lo sviluppo di modelli autonomistici, a condizione dell’intangibilità dei principi fondativi della Costituzione, quali la promozione delle autonomie, l’unità e l’indivisibilità della Repubblica, e che, su questa base, le regioni hanno sostenuto le iniziative volte al riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia a condizione del pieno rispetto dei principi di uguaglianza e solidarietà, senza pregiudizio al principio di coesione nazionale, è altrettanto vero che gli sviluppi del disegno di legge Calderoli si sono posti in contraddizione con l’affermazione dei sopra richiamati principi.
Siccome anche nel successivo iter parlamentare non si sono determinate condizioni migliorative del testo di legge tali da superare le maggiori criticità evidenziate, ne deriva che è del tutto prioritario che il Consiglio sia convocato con urgenza e che deliberi di richiedere referendum, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione e a norma della legge 352-70, per abrogare la legge sull’autonomia differenziata”.