Autonomia differenziata, intervento Consigliere regionale Leggieri (M5s). Di seguito la nota integrale.
La proposta di legge sull’autonomia avanzata dal ministro Calderoli ha tracciato un solco profondo tra le Regioni del Nord e quelle del Sud, soprattutto in riferimento ai‘livelli essenziali delle prestazioni’ (LEP). In aggiunto a ciò, con un vero e proprio blitz, nella Legge di Bilanci è stato inserito l’articolo 143 che, di fatto, prevede l’istituzione di una Cabina di regia per la determinazione dei LEPin base ai quali poi si andranno a calcolare i trasferimenti dei fondi dallo Stato alle Regioni; fondi che saranno calcolati in base alla ‘spesa storica’ a carattere permanente dell’ultimo triennio sostenuta dallo Stato in ciascuna Regione. Una norma, quella del regionalismo differenziato, che potrebbe mettere a rischio il futuro della Basilicata e di tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Le richieste di maggiore autonomia avanzate da alcune Regioni, principalmente a guida di governi di centrodestra,potrebbero compromettere seriamente l’unità nazionale e l’uguaglianza tra i cittadini. Una sanità pubblica, senza disuguaglianze tra regioni e in grado di rispondere ai bisogni di tutti i cittadini, è stata sempre al centro della mia agenda politica, e la concessione di un’autonomia maggiore potrebbe solo accrescere i divari territoriali: chi ne trarrà vantaggio saranno le regioni economicamente più ricche e con un maggior gettito fiscale. L’assistenza sanitaria e sociosanitaria di qualità, invece, dovrebbe essere estesa a tutto il territorio nazionale, ma, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti che in alcune regioni il diritto alla salute non è affatto garantito.
Il provvedimento Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata andrebbe cosìad aumentare i divari e le diseguaglianze che già esistono nel nostro Paese che, invece,avrebbe bisogno di una visione unitaria e di una giusta ripartenza sotto la spinta degli ammnistratori degli Enti locali che, tutti i giorni, si confrontano con le difficoltà e le opportunità delle proprie comunità.
Cosa fa il governo regionale di centrodestra per una norma che mette a rischio il futuro della Basilicata? In che modo si stanno garantendo i livelli essenziali delle prestazioni anche riguardo le infrastrutture? Non mi pare che finora sia stata assunta una posizione chiara e netta. Una migliore equità nell’erogazione delle prestazioni andrebbe nella direzione del superamento dell’attuale frammentazione in cui versano soprattutto i servizi sanitari regionali, nel rispetto anche dell’articolo 32 della nostra Carta costituzionale.