Autonomia differenziata, Mega (Cgil Basilicata): “In occasione della prima seduta del neo eletto Consiglio regionale della Basilicata chiediamo come primo atto di ritirare immediatamente l’adesione al disegno di autonomia differenziata. Si faccia ricorso alla sua illegittimità costituzionale qualora la legge dovesse essere approvata”. Di seguito la nota integrale.
“Chiediamo al neo eletto Consiglio regionale della Basilicata che si riunisce oggi per la prima volta nella nuova legislatura di mettere subito all’ordine del giorno il tema dell’autonomia differenziata e di ritirare immediatamente l’adesione a questo disegno di legge che penalizzerà ulteriormente la Basilicata e il Mezzogiorno, minando l’unità del Paese. Chiediamo ai centristi e ai riformisti in seno alla maggioranza di pronunciarsi da subito nel merito, a partire dall’ex governatore Marcello Pittella”. È l’appello del segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega. “Il provvedimento leghista contro il sud travolgerà la nostra regione – prosegue – ed è inaccettabile che il presidente Vito Bardi, riconfermato alla guida della Regione, lo abbia assunto senza nessuna discussione politica e istituzionale. Una responsabilità gravissima nel merito e nel metodo”.
La Cgil Basilicata ribadisce la propria contrarietà all’autonomia differenziata. “Si tratta di progetto che se realizzato metterebbe a rischio l’unità nazionale. Dare attuazione all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione nelle condizioni date – spiega Mega – con le modalità proposte e a risorse invariate, costituirebbe un attacco all’unitarietà dei diritti civili e sociali fondamentali delle cittadine e dei cittadini, destinato ad ampliare in maniera irreversibile le diseguaglianze e i divari esistenti e a ridurre ulteriormente la capacità del sistema pubblico di garantire servizi essenziali e universali alla popolazione. Così come riconoscere una competenza regionale esclusiva su materie di rilevanza strategica, e non suscettibili di frazionamento territoriale, rappresenterebbe la rinuncia ad un governo nazionale e unitario delle politiche economiche, industriali e di sviluppo del Paese.
Viviamo una fase storica drammaticamente turbolenta, segnata da crisi geopolitiche che si moltiplicano anziché risolversi e dalle gravi conseguenze sul piano umanitario, economico e sociale che nemmeno la dimensione nazionale è in grado di risolvere. Abbiamo da affrontare sfide cruciali come la transizione digitale e la urgente riconversione ecologica del nostro sistema produttivo per contrastare la crisi climatica, e non possiamo certo farlo frantumando le politiche pubbliche territorio per territorio – avverte il dirigente sindacale – Riteniamo profondamente sbagliato minare tre pilastri su cui si fonda la coesione e la tenuta stessa nostra società, come l’istruzione e la sanità pubblica oltre che il contratto collettivo nazionale di lavoro.
Per la Basilicata, dove in un solo anno la popolazione è diminuita dello 0,7% (-3.591 individui), perdendo 60mila abitanti in venti anni con una previsione, secondo l’Istat, di una perdita del 40% dei residenti attuali nei prossimi venti, come potremmo garantire i livelli essenziali di assistenza? Se a ciò si aggiunge il piano di rientro o peggio il commissariamento della sanità lucana, viene meno la tutela del diritto alla salute dei lucani e, insieme al diritto all’istruzione e al diritto alla mobilità, viene meno il diritto di cittadinanza”.
In definitiva “siamo convinti – conclude Mega – che solo rinsaldando l’unità nazionale, valorizzando l’interdipendenza tra economia settentrionale ed economia meridionale, rafforzando il welfare pubblico e universalistico, e proiettandoci come unico grande “sistema Paese” in un’Europa sempre più unita, potremo giocare un ruolo nel mondo complicato in cui ci è toccato di vivere. Una nuova distribuzione delle materie e dei diritti fondamentali tra territori che certamente andrebbe a ledere molte delle competenze attualmente esercitate delle singole Regioni. Per queste ragioni, riteniamo che vadano attivati tutti gli strumenti democratici a disposizione per evitare che le prospettive dell’Italia siano compromesse in maniera irrimediabile. Chiediamo dunque al governo regionale della Basilicata di valutare ogni iniziativa istituzionale utile a questo scopo, a cominciare dalla possibilità di promuovere, sulla base dell’articolo 127, secondo comma, della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale a tutela della sfera di competenza della Regione, nel caso l’autonomia differenziata diventasse legge. Approfittiamo dell’occasione anche per porre pubblicamente i nostri migliori auguri di una pronta guarigione al consigliere Angelo Chiorazzo che oggi avrebbe dovuto partecipare alla sua prima seduta del parlamentino lucano”.