Saverio Acito, già sindaco di Matera, in una nota risponde all’ex parlamentere materano VIncenzo Viti sul tema dell’autonomia differenziata che il nuovo governo Meloni vorrebbe approvare. Di seguito la nota integrale.
La salvezza del Sud… non dipende solo da Bardi
Caro Vincenzo, consentimi, una volta, di osare dissentire da te e da quanti ritengono che la autonomia regionale possa costituire la ragione del futuro disastro della nostra Regione e del Sud in generale.
In che condizioni sono oraBasilicata e Sud, senza l’autonomia desiderata dai leghisti? E, cosa realmente si prospetta,con il perpetuarsi delle condizioni sino ad ora offertoci, per il presente e per il futuro? Spero: non reddito di cittadinanzao gas gratis per tutti …frutti velenosi di compagini politiche diverse… abbiamo già sperimentato il brillante risultato in termini di aiuto allo sviluppo, per la nostra Regione, ottenuto con il
bonus benzina…
Posso, per esperienza consumata all’epoca, con la tua costante presenza e con la condivisione con te e con tanti altri amministratori locali a noi politicamente vicini e non, tranquillamente affermare che: quando abbiamo avuto la possibilità, in autonomia, di gestire impegno politico, volontà e capacità di progettare ed inseguendo“visione” e cura degli interessi della nostra città, abbiamo saputo fare cose insperate e forse sorprendenti per tanti increduli pessimisti nostrani e nazionali, valorizzando adeguatamente le risorse disponibili o ricercate.
La cosa si è ripetuta con risultati, ancora più eclatanti, in occasione della candidatura,in tutte le fasi valutazione e a designazione avvenuta nella gestione di Matera “Capitale europea della Cultura”. Certo potevamo fare meglio. Ma quanti hanno remato contro o hanno atteso sulla riva del fiume il …cadavere (metaforico) del nostro nemico politico.
Quando abbiamo preso in mano le redini del nostro presente e del nostro futuro, siamo stati tutti: amministratori, politici e, forse in modo inatteso, cittadini, capaci di vincere ogni scommessa.
Abbiamo avuto il coraggio della sfida e, se pure con pochi mezzi, ma grande generosità di impegno di una comunità, siamo stati capaci di vincere,scoprendo ed attingendo a risorse insperate, comunque esistenti e impegnate con sapienza e qualità.
E tutto ciò, anche se, di recente, si è e si sta peccato di eccesso di protagonismo da parte di qualche amministratore, poco attingendo alle abbondanti qualificate risorse che la città continua ad avere, ma trascurate per miope gelosia nella gestione dei ruoli e scarsa intuizione del valore della partecipazione.
Quanto maggiori potrebbero essere ancora i risultati se tutti, quelli disponibili, fossero sapientemente coinvolti! …
La città quindi è sempre stata, e lo è ancora, “ricca” soprattutto di protagonisti, tu ne sei un esempio, troppo frettolosamente relegato nel solo importante, ma non sufficiente, ruolo di “commentatore o censore” di fatti, situazioni o prospettazioni politiche.
Non è trascurabile poi la circostanza che la Città ha saputo vincere le sue sfide con l’handicap di essere… la seconda città capoluogo della nostra Regione…
Io voglio accettare e vincere la sfida dell’autonomia, convinto di essere con Teancora una volta, generoso Amico, e con i tanti che hanno dimostrato di saperlo e poterlo fare, sconfiggendo invidia, accidia, comoda attesa che altri facciano, ed ilpregiudizio politico che sacrifica le competenze all’appartenenza.
Sono convinto che Matera potrà ancora dare, come ha già fatto e dimostrato con la sua storia anche più recente, soddisfazione alle proprie attese e trasmettere con convinzione, dedizione e generosità il positivo esempio all’intera regione. E, se lo ha fatto Matera, come per altre situazioni o iniziative altre realtà locali sono state capaci di brillanti risultati, lo può fare l’intera Regione con una adeguata classe dirigente…!
Ho sentito spesso parlare, ancor più ultimamente, di “modello Matera” per l’intero Sud: bene,facciamo sì che lo sia veramente, forniamo a tutti esempio di responsabilità accettando le sfide del nuovo meridionalismo responsabile e, se necessario, anche con nuovi sacrifici, purché ben finalizzati.
Smettiamola di pensare che possa esserci un futuro migliore per noi e per tutte le popolazioni del Sud nel perpetuarsi di operazioni che alimentano una distorta e corruttiva spesa assistenziale,utilizzando responsabilmente tutte le risorse del nostro territorio, che verificheremo non essere poche o residuali per investimenti strutturali sulle Persone e sul Territorio.
Cambiamo verbi ed azione: non spesa, ma investimenti: sapremo allora essere ammirati, emulati, generosi con gli altri territori …
Sto farneticando? Mi incoraggia la storia recente della nostra città: quando il 13 giugno dell’anno del Signore 1988, grazie alla lungimiranza del compianto Presidente Colombo, tua, dei Senatori Cardinale, Salerno, D’Amelio ed altri, che, per inciso, meriterebbero tutti un bel busto in bronzo, il Consiglio comunale approvò il Primo Programma Biennale di attuazione della legge n. 771/86, lanciammo la sfida di Matera città internazionale. Alcuni ignavi consiglieri ci derisero, la comunità materana in buona parte non percepì immediatamente il messaggio, ora Matera è, grazie ai tanti che con calma ragionata hanno creduto ed investito, una delle mete internazionali preferite.
Il presente ed il futuro sono nostri: da responsabili protagonisti accettiamo la sfida che il leghismo ci pone, senza timori, con consapevolezza e generosità! Facciamo diventare questa l’occasione per il nostro nuovo risorgimento.
Grazie, comunque, Vincenzo per avermi sollecitato a questa insopprimibile riflessione da non rassegnato, e soprattutto per quanto generosamente hai sempre ed intelligentemente fatto e continui a fare: per me, per Matera, per la nostra Regione e, non esagero, per la nostra Italia,