Grazie ai dati forniti dalla Polizia Locale del Comune di Potenza alla Seconda Commissione Consiliare Permanente che mi onoro di presiedere, è possibile ottenere un quadro ancor più chiaro sull’utilizzo dell’autovelox di Varco D’Izzo e farsi un’idea sulle motivazioni che hanno spinto questa amministrazione a volerlo posizionare proprio in quel tratto di strada in cui il limite di velocità è di 70 km/h (mentre sul resto della tratta è di 90 km/h).
Sono 57018 le sanzioni elevate dall’apparecchio attenzionato, per un introito di circa 7 milioni di euro.
Somma che cresce fino a 8.5 milioni di euro se si considerano tutti e 3 gli autovelox installati nel comune di Potenza.
Secondo quanto previsto dall’art. 142 del Codice della Strada, tali somme devono essere destinate a interventi di manutenzione e di messa in sicurezza delle infrastrutture stradali (segnaletica, barriere e relativi impianti) nonché al potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale. Tuttavia lo stato disastroso delle strade del comune di Potenza, tanto in centro città quanto in periferia, lascia interdetti: buche, interruzioni, restringimenti sono diventati una costante compagnia degli automobilisti potentini.
Automobilisti che sempre più si rivolgono alle autorità giudiziarie per ricevere risarcimenti danni causati alle proprie autovetture dalle numerosissime buche.