“La sospensione, in autotutela, dell’A.P. Over 35, avvenuta con deliberazione di Giunta regionale n.461 del 12 luglio scorso, oltre all’esigenza della verifica dell’iter procedurale di attuazione dell’Avviso Pubblico, risponde ad una richiesta pervenuta al Dipartimento, con una nota del 2 luglio scorso, da alcuni enti accreditati ai servizi al lavoro, tra cui lo stesso Ial Basilicata srl che, non solo lo ha dimenticato ma ha scelto la strada della polemica pretestuosa. Lo sostiene l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo ricostruendo la vicenda.
“A seguito di segnalazioni da parte di alcuni destinatari dell’A.P. Over 35 in merito ad una potenziale violazione di dati personali (dati anagrafici, recapiti telefonici, posta elettronica), in quanto contattati da Enti a loro sconosciuti, la Regione – riferisce l’assessore – ha ritenuto di dover segnalare al Garante per la protezione dei dati la potenziale violazione dei dati sensibili di un numero imprecisato di casi. Al fine di verificare l’iter procedurale di attuazione dell’Avviso Pubblico la Regione ha attivato una serie di azioni, in particolare con determina dirigenziale n. 1192 del 08/07/2019 è stato costituito un gruppo di lavoro con il compito di relazionare in merito all’ iter, inoltre con Deliberazione di Giunta Regionale n.461 del 12 luglio si è proceduto a sospendere in autotutela l’A.P. fino a conclusione dell’iter di accertamento di potenziale violazione dei dati. Va ancora riferito che gli enti accreditati ai servizi al lavoro, tra cui lo stesso Ial Basilicata srl sono stati convocati il 10 luglio u.s. presso la Direzione Generale del Dipartimento e in quella sede sono stati informati di tutte le misure attivate (sospensione in autotutela, costituzione gruppo ecc.). All’incontro era presente anche il rappresentante di Ial Basilicata. E’ pertanto incomprensibile che lo stesso ente lamenti il mancato avvio del bando essendo a conoscenza che al fine di tutelare gli stessi destinatari la Regione ha dovuto sospendere l’Avviso Pubblico. E’ chiaro che la tempistica di chiusura di verifica dell’iter di accertamento di potenziale violazione non si poteva conoscere a priori dal momento che, successivamente all’incontro, la Regione ha deciso di contattare tutti i partecipanti all’A.P. mediante l’inoltro, tramite centrale bandi, di una email al fine di verificare quanti di loro fossero stati contattati da soggetti accreditati a loro sconosciuti.
Nel più breve tempo possibile, in base agli esiti dell’iter di accertamento, la Regione – sottolinea Cupparo – procederà alle opportune valutazioni e alle conseguenti decisioni in merito all’A.P. tenuto conto che non c’è alcun motivo per non spendere risorse finanziarie ed attivare un’azione a favore degli over 35. Ma sia chiaro: non è questa la misura che, da sola, possa impedire la “fuga” dei nostri giovani e tanto meno intendiamo proseguire l’esperienza della giunta che ci ha preceduto attraverso la strada del cosiddetto “corsificio” che sinora ha prodotto posti di lavoro solo per enti di formazione e non certo per i “formati”.