Sulla vertenza che riguarda l’azienda Plastiche Melfi, il consigliere regionale Cifarelli (PD) ha inviato una nota per contro-replicare alle dichiarazioni dell’assessore regionale Francesco Cupparo: “Assessore Cupparo pensi a lavorare invece che intendere polemiche inutili nei miei confronti”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra rdazione.
“Non lo capisco, francamente, davvero non lo capisco. Non capisco se ha per davvero difficoltà di lettura dei miei comunicati, oppure cerca la polemica a tutti i costi. Stavolta il pretesto è dato dall’invito che gli ho rivolto a convocare con urgenza un tavolo regionale nel quale affrontare la paradossale vicenda della Plastiche Melfi. Si, perché credo che non sia ancora sufficiente quanto comunicato dall’azienda in Confindustria. Ed invece, pur non avendo minimamente lasciato intravedere la volontà di contestare l’operato dell’assessore, e ne avrei da dire, Cupparo si preoccupa di difendersi rispondendo al mio comunicato.
Sono mesi che l’Assessore Cupparo vede polemiche inesistenti e si preoccupa in maniera ossessionante di qualsiasi cosa io dica; eppure in questi mesi, come lui, ma con un diverso approccio, ho semplicemente fatto quello che andava fatto: occuparmi dei problemi della Basilicata, dei suoi lavoratori e delle sue imprese.
Sarà, forse, perché nel corso di questi mesi la potente forza di cambiamento al governo stenta a farsi riconoscere?
Dunque qual è il problema, sig. Assessore Cupparo se mi sono interessato della questione dell’azienda Plastiche Melfi? Chiunque legge o leggerà la mia interrogazione vedrà che non contiene nessuna polemica. Quindi qual è il motivo che le fa prendere carta e penna e scrivere: “Ancora una volta il consigliere Cifarelli si preoccupa, inutilmente, per cose inesistenti. Mi riferisco alla vertenza dello stabilimento Plastiche Melfi per la quale lamenta una disattenzione della Regione che non esiste”.
Ecco, se mi sono occupato di un problema inesistente lo dica ai lavoratori che, nonostante le rassicurazioni ricevute, sono da diversi giorni a presidiare al freddo quello che è rimasto della loro azienda”.