Le candidature per le prossime elezioni politiche mandano in fibrillazione tutti i partiti e il PDL non fa eccezione. In proposito il consigliere regionale Mario Venezia punta il dito contro il senatore Guido Viceconte per la scelta degli uomini da candidare. Di seguito la nota integrale.
Venezia: Viceconte continua a sbagliare.
Quello che accade in questi giorni nel PDL di Basilicata è l’atto conclusivo di una vicenda post-congressuale che, nonostante le strette di mano tra galantuomini, ha smentito gli accordi raggiunti per mantenere saldo ed unito il partito. Con il 40% dei voti congressuali la nostra componente, riuscendo a placare gli animi dei più intransigenti, accettava i congressi unitari a condizione che alla base di ogni iniziativa vi fosse la più ampia condivisione possibile e, quindi, si desse inizio ad una nuova fase di democrazia partecipata. Queste le nostre richieste, niente di più se non l’accoglimento della volontà di un’ ampia base del partito che riteneva fondamentale per la crescita della nostra parte politica la partecipazione,la condivisione e l’armonia d’intenti. Tutto fu accolto, anzi, per meglio organizzare le attività del partito, Viceconte propose, addirittura, la costituzione di una cabina di regia che sarebbe stata convocata con frequenza mensile. Dalle parole ai fatti: la cabina di regia non è mai nata, partecipazione e condivisione solo buone intenzioni. È del tutto evidente che il venir meno agli impegni assunti ha iniziato a creare malcontento nella base, malcontento che, in breve, si è trasformato in protesta. Più volte abbiamo sollecitato incontri ma i solleciti sono rimasti inascoltati. Ora, alla vigilia di un appuntamento elettorale forse decisivo per il futuro del centro destra in Italia, si continua a navigare a pelo d’acqua con la speranza di non essere visti ed arrivare alla presentazione delle liste senza alcun dibattito, anzi imponendo, al partito, un piatto già pronto e mal riscaldato. Francamente, tanto a me che a Gianni Rosa, non interessa sapere chi sarà il capolista alla Camera e al Senato, quello che ci sta a cuore è il futuro del partito che rischia di uscire pesantemente penalizzato dalle urne e, fortemente, ridimensionato, in termini di eletti, rispetto alle elezioni del 2008. In assenza di una condivisione da parte di tutto il partito può, chi è tenuto all’oscuro di scelte importanti e strategiche, ritenersi corresponsabile di una disfatta annunciata? assolutamente no, chi oggi sbaglia deve assumersi, completamente, la responsabilità del risultato e trarre le dovute conclusioni. Viceconte, in una recente riunione ristretta, ha affermato che io e Gianni Rosa dobbiamo essere cacciati dal partito. Se questo è vero voglio ricordare a Viceconte che, purtroppo per lui, non è il padrone del partito nè il titolare d’azienda. Ci dispiace per lui, ma il PDL è stato costituito per la confluenza di due partiti, Forza Italia ed Alleanza Nazionale, partito, quest’ultimo dal quale io provengo insieme al 35% degli elettori lucani di centro destra che votavano per Alleanza Nazionale. Un patrimonio che rappresentiamo e che non intendiamo abbandonare a logiche padronali ed individualistiche che, purtroppo, continuano a vivere nel PDL a livello locale . Personalmente sono convinto che un partito sano, libero, tranquillo debba adottare politiche di inclusione non di esclusione come, sbagliando, intende fare Viceconte. Non vorrei errare ma sono convinto che proprio queste siano le indicazioni del Presidente Berlusconi che dalla partecipazione popolare ha tratto l’idea di fondare il Popolo della Libertà e che, oggi, vuole valorizzare, coinvolgendole, le esperienze maturate in ambito amministrativo locale perchè più radicate e rappresentative del territorio. Di conseguenza, chi mi sembra a disagio in questo partito è proprio Viceconte che non riesce a recepire il nuovo messaggio di Berlusconi ma si ostina a chiudersi in spazi sempre più ristretti piuttosto che aprirsi ad un sano e proficuo confronto. Il disagio si accentua nel momento in cui ricordiamo un altro dei messaggio chiari di Berlusconi: la fedeltà al partito. Non fu lo stesso Viceconte a sottoscrivere, insieme ad altri senatori, il documento Pisanu volto ad andare oltre il PDL e formare un nuovo partito?
Mario Venezia, Consigliere regionale PDL
Rispetto alle considerazioni del Consigliere regionale Venezia si registra la nota del senatore Latronico
”Anche in Basilicata nei prossimi giorni verranno messe in piedi le liste del Pdl, che restano una competenza della direzione nazionale, valorizzando tutte le risorse di cui il partito dispone sul territorio regionale”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, coordinatore del partito per la provincia di Matera. ”Nessuno si è arroccato su posizioni difensive e gli stessi parlamentari uscenti – ha dichiarato Latronico – sono a disposizione della base e del vertice del partito perché serenamente sia valutato il loro lavoro ed il contributo che potranno continuare ad offrire alla nostra regione. Siamo in campo sul piano nazionale con la guida del presidente Silvio Berlusconi per difendere gli interessi delle famiglie e delle imprese ed una prospettiva di coesione tra i popoli europei che è poi la ragione per cui è nato il sogno europeo. In Basilicata per realizzare una prospettiva di alternativa ad un blocco di potere come il centro sinistra che, pur governando da oltre 15 anni, non ha realizzato un progetto di sviluppo produttivo per la nostra terra che paga un prezzo altissimo in questa congiuntura di crisi. Nei prossimi giorni si faranno incontri dedicati con tutti i dirigenti del Pdl, dai consiglieri regionali e provinciali ai sindaci ed agli amministratori locali, ai componenti dei coordinamenti provinciali e regionali, per costruire una sintesi che realizzi la migliore offerta possibile”.
VICECONTE COSA VUOI DA MATERA .VAI VIA !??? VATTENE A FRANCAVILLA .
E ORA CHE PURE MARIO VENEZIA SI FACCIA DA PARTE VISTO QUELLO CHE HA FATTO FINO AD ORA .SIAMO STUFI,ANDATEVENE .MATERA AI MATERANI