Gianluca Rospi, deputato del Movimento 5 Stelle, ha inviato un’interrogazione sui resti della balena fossile ritrovata 13 anni fa presso la diga di San Giuliano. Di seguito il testo integrale.
A 13 anni di distanza dal ritrovamento, a pochi chilometri da Matera, i resti della balena fossile di maggiori dimensioni rinvenuta finora sono ancora racchiusi in varie casse nel magazzino del museo Ridola di Matera.
Con oltre 26 metri di lunghezza e un peso stimato di 150 tonnellate, la Balena “Giuliana”, appellativo dato dagli scienziati, non è soltanto il fossile di balenottera più grande mai scoperto ma, secondo gli stessi scienziati, è l’animale fossile per massa corporea più grande mai ritrovato.
Grazie alla scoperta della Balena di Matera e di altri reperti ritrovati in Perù, è stato possibile ridefinire i modelli macroevolutivi del gigantismo dei cetacei, delineando come quest’ultimo non sia un fenomeno recente ma molto più antico, che risale addirittura al Pleistocene. Questo quanto teorizzato dal Royal Belgium Institute of Natural Sciences di Bruxelles e da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa.
“Un tesoro come la Balena Giuliana non può rimanere chiuso in alcune casse nei magazzini del museo Ridola, va assolutamente valorizzato. Quest’anno che Matera è Capitale Europea della Cultura serve uno sforzo aggiuntivo per accelerare le procedure burocratiche così da rendere fruibile questo tesoro archeologico all’intera comunità nazionale.” Questo è quanto dichiara l’Ing. Gianluca Rospi, Deputato del MoVimento 5 Stelle della città di Matera.
“Ho depositato un’interrogazione alla Camera dei Deputati per capire se il Ministero dei Beni Culturali intende avviare l’Iter di restauro del fossile e, se così fosse, quali iniziative vuole assumere al fine di valorizzare e rendere fruibile al pubblico questo reperto archeologico.” Continua il Deputato Rospi.”
Questa mia iniziativa, come anche quella intrapresa, nei giorni scorsi, dai consiglieri regionali lucani del MoVimento, Perrino, Leggieri e Giorgetti, è indirizzata a sollecitare il Ministero in primis e tutte le altre amministrazioni poi a dare una spinta concreta verso la valorizzazione di questo tesoro archeologico, che è patrimonio culturale non solo dei cittadini di Matera ma dell’intera umanità.” Conclude l’On. Rospi.