“Il Ministro Patuanelli viene a Matera a dare manforte alla campagna elettorale di Bennardi, si reca in visita a Openet e incontra Confindustria e Confapi. Nel frattempo, nessuna risposta da lui e dagli altri membri del governo alla sequela di interrogazioni che ho presentato per accendere i riflettori sui problemi reali della città e di tutta la Basilicata. Niente di niente su inquinamento petrolifero e da amianto, sulla proposta di usare i giacimenti come garanzia per l’emissione di bond, sulla questione pressante della Ferrosud, sulla Zes. La lista è ancora lunga e il quadro ormai è chiaro. Evidentemente il Movimento Cinque Stelle, e con lui il ministro, ha scelto di dare priorità ad altre partite che un tempo disdegnava, come il 5G. Oggi Bennardi, Liuzzi e Di Maio sono a favore della sperimentazione di questa tecnologia, contro qualsiasi principio di precauzione. Hanno deciso di trasformare Matera, capitale europea della cultura, in un forno a microonde a cielo aperto? Di tutte le promesse tradite dal M5S, questa è forse la più imbarazzante che qui a Matera si somma ad altri motivi di forte perplessità. Alla luce delle ultime dichiarazioni in casa 5stelle, chiedo al Ministro se tutto questo interesse per il 5g non serva a lanciare anche una nuova piattaforma digitale utilizzando la nostra bella città come trampolino per vendere alla sua base l’illusione di una democrazia diretta”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, commentando la visita a Matera del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in vista del ballottaggio per le elezioni comunali di domenica 4 ottobre.
“Peraltro – aggiunge De Bonis – voglio far notare che tra le regole interne del M5S c’era il divieto assoluto di candidarsi con il Movimento in caso di una precedente partecipazione ad altre elezioni a qualsiasi livello. Bennardi era già stato candidato nel 2010 in una lista concorrente, quindi in base al regolamento non avrebbe potuto ripresentarsi. Mi ricorda tanto quel vecchio adagio di sapore orwelliano: ‘La legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale'”.