Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata ricorda l’incidente ferroviario avvenuto il 3 marzo del 1944: “I 500 innocenti, periti in circostanze drammatiche, rappresentano una ferita profonda nella storia della nostra regione”. Di seguito la nota integrale.
“Nel giorno dell’80° anniversario del disastro ferroviario di Balvano, la Basilicata non dimentica le vittime di quella immane tragedia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, in occasione della ricorrenza del tragico evento avvenuto il 3 marzo 1944, quando un treno merci in galleria si fermò, causando la morte per avvelenamento da monossido di carbonio di oltre 500 persone.
“La memoria di questa strage – prosegue Cicala – non può essere cancellata. Quei 500 innocenti, periti in circostanze drammatiche e assurde, rappresentano una ferita profonda nella storia della nostra regione. Il loro sacrificio non deve essere vano e ci impone di mantenere vivo il ricordo, affinché simili tragedie non si ripetano mai più”.
“È importante – conclude il presidente del Consiglio regionale – fare memoria del disastro di Balvano perché diventi monito per le future generazioni e sprone per rafforzare la cultura della sicurezza in ogni ambito”.