I segretari provinciali di Sicet, Sunia e Uniat, Antonio Clemente, Francesco Casertano e Angelo Antonucci hanno inviato una nota per replicare alle dichiarazioni dell’assessore comunale all’urbanistica Rosa Nicoletti sul bando “Matera social housing”. Di seguito la nota integrale e quella dell’assessore Nicoletti, già pubblicata.
I segretari di Sicet, Sunia e Uniat hanno letto il comunicato diramato dall’Assessore Rosa Nicoletti del Comune di Matera in ordine, al bando “relativo agli alloggi di social housing denominato, “Social housing citta’ dei sassi”. il comunicato sarebbe dovuto essere il tentativo da parte dell’Assessore di entrare nel merito e “chiarire” alcuni aspetti riguardanti, il comunicato stampa delle organizzazioni degli Inquilini riguardo al bando. Più che un chiarimento, appare a giudizio dei Segretari di Sicet, Sunia e Uniat un esercizio di, arrampicamento sugli specchi. Se proprio qualcuno volesse entrare nel merito a rispondere ai sindacati degli inquilini dovrebbe rispondere alla domanda che si pongono i cittadini di Matera ancorché, i sindacati degli inquilini che in questa città, da circa 40 anni, rappresentano le giuste istanze in materia di politiche abitative dei cittadini materani. La prima cosa che i cittadini materani non possessori di computer si stanno ponendo, coloro che ad oggi hanno saputo indirettamente del bando, perché, non è stata data la giusta informazione riguardo la pubblicazione del bando. È vero che sussiste il detto, “la città è piccola e la gente mormora” ma, non è il sistema del tam-tam quello idoneo a far conoscere a tanti, coloro che possono essere interessati, che è stato pubblicato un bando per avere in locazione un alloggio di edilizia sociale. Se poi come si legge nel comunicato che, le peculiarità delle caratteristiche probabilmente, avrebbero richiesto un maggiore approfonditamente anche a beneficio delle OO.SS. degli Inquilini appare, un tardivo “mea culpa” considerando tra l’altro che il Comune di Matera, quando ha ritenuto indispensabile e non eludibile ha convocato i sindacati degli inquilini, vedi l’accordo territoriale sottoscritto il 15/02/2019 tra le OO.SS. degli Inquilini e dei proprietari in applicazione alle disposizioni ex Legge 431/98. Riguardo poi la successiva informazione (cioè dopo la pubblicazione del bando e non contestuale) che sarebbe stata divulgata sugli organi di informazione locale, regionale e nazionale non si comprende, quali siano stati questi organi. Riguardo poi le domande pervenute che sarebbero state 110 (non è precisato a quale data) appare poco rispondente ai circa 2100 contatti pervenuti alla destinataria delle domande. È evidente che non è stimato e conosciuto, da chi si occupa delle problematiche abitative nel Comune di Matera quale sia, il fabbisogno di alloggi popolari e non, nella nostra città. L’ultimo concorso per assegnazione di alloggi riferito a 4 anni fa ha visto la presentazione di più di 500 domande. Non occorre una sfera di cristallo per stimare quante potrebbero essere ad oggi le richieste. Di qui la considerazione che il numero delle richieste pervenute è limitato proprio, a causa della carente informazione data che rimane, a giudizio delle OO.SS. degli inquilini, carente e poco trasparente. L’altro errore, ci preme ribadirlo, è quello relativo alla presentazione della documentazione reddituale che, come è previsto dalle vigenti leggi va allegato alla domanda insieme agli altri documenti mentre poi, viene ritenuta dall’Assessore e riportato nel bando al punto 20, semplicemente una autodichiarazione. Anche per chi non sa leggere tutto ciò, appare in maniera lapalissiana in aperta contraddizione ovviamente, nel rispetto della trasparenza e che nulla a che vedere con i contratti di locazione. Quello che non è stato rispettato sono i contenuti della delibera n°92 del 31/03/2021 della Giunta del Regionale di Basilicata ed il Sindaco del Comune di Matera art. 7- 8- 9 del 23/01/2015 e, la Convenzione tra il Comune di Matera 90 s.r.l. del 23 maggio 2015. Difatti, basta leggere attentamente quanto in quei provvedimentiè previsto ed imposto, riguardo la trasparenza e la congruità. Invitiamo l’Assessore ad andare a visionarli. Poi, considerato che l’esclusività della decisione riguardo il posizionamento delle domande è in capo alla società proprietariadi contro, insisterebbero precisi accordi pubblici che richiamano ad una partecipazione attiva delle Pubbliche Amministrazioni (Regione e Comune di Matera) ed al rispetto delle norme da parte della società SGR. Perciò, il primo soggetto che dovrebbe garantire il rispetto e la trasparenza e la regolarità del bando è proprio il Comune di Matera per i motivi ampliamente specificati. L’unica cosa che si può condividere è il passaggio contenuto nel bando e richiamato nel comunicato che è quello, che ribadisce che il contenuto stesso (del bando) o avviso, non costituisce né comporta alcun impegno, obbligo, vincolo di alcun genere né alcuna espressione di volontà da parte della società SGR. Difatti, l’interlocutore rimane in base ai documenti in essere, il Comune di Matera. In ultimo riguardo il criterio che si intende adottare e cioè, quello dell’ordine cronologico della presentazione delle richieste viene detto, che avverrà esclusivamente, in caso di candidature plurime rispetto ad un medesimo alloggio, e di eventuale parità rispetto all’ulteriore criterio di preferenzialità tra le categorie sociali indicate nella Convenzione ci si deve porre, alcune domande e considerazioni. Questo criterio, è un capolavoro di parzialità, mancanza di garanzie e di trasparenza soprattutto, riguardo il criterio della mancanza di chiarezza riguardo la preferenzialità. Inaccettabile rimane quindi il criterio della cronologia della presentazione delle domande, in quanto la corretta applicazione della L.R. 24 del 2007 peraltro richiamata dal bando non riporta, come criterio di preferenza nei bandi di concorso, quello dell’ordine cronologico. In ultimo, ma non meno importante, è il limite di reddito del nucleo familiare per partecipare al bando che è stato indicato, in euro 41.208,00 che corrisponde, lo diciamo a chi i calcoli non li ha fatti, ad un reddito imponibile di circa euro 68.000,00 che abbattuti del 40% per i redditi dei lavoratori dipendenti o pensionati corrisponde, ai 41.208,00 euro. È scontata la considerazione che entro i limiti del reddito di 68.000 euro si sia in grado di acquistare un alloggio.
Tanto dovevamo per amore di chiarezza e non per sterili ed inutili polemiche.