L’ex parlamentare materano Tito Di Maggio, che ha aderito prima delle elezioni del 4 marzo scorso alla Lega, ha convocato una conferenza stampa in cui ha annunciato di aver inviato una lettera al presidente dell’autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, e per conoscenza al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per segnalre vizi di procedura nell’appalto dei lavori per la nuova stazione FAL di Matera Centrale. Di seguito il testo integrale della lettera inviata ad Anac e Procura.
“Con la presente per segnalarle le procedure che sono state utilizzate dal Comune di Matera e dalle Fal (Ferrovie Appulo Lucane) nella Procedura aperta ai sensi dell’art. 60 D.L 50/2016 per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione edilizia e adeguamento tecnologico della stazione di Matera centrale delle Ferrovie Appulo Lucane srl. Ad avviso dello scrivente- afferma Di Maggio- nono sono state tenute in alcuna considerazione le direttive dell’Anac; a tal proposito allego il bando con le considerazioni imerito. E,a corrollario, allego l’Ordinanza del Dirigente della Polizia Locale che integra la presente denuncia. Data l’imminenza della gara di appalto (06/06/2018) e data la naturale scadenza di Matera 2019, Le sarei grato se volesse adottare con urgenza i provvedimenti che riterrà necessari alfine di garantire il corretto svolgimento delle procedure amministrative. Con viva cordialità…”.
Di Maggio si è soffermato sulle scelte che sta effettuando l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco De Ruggieri su piazza della Visitazione, sulle modalità con cui è stato impostato e gestito l’appalto delle Fal e sulle decisioni contenute nell’ordinanza che ha limitato il traffico tra via Aldo Moro e piazza della Visitazione.
“Si muovono con una disinvoltura che è imbarazzante – dichiara Di Maggio- Senza stare a ragionarci sopra, inseguiti come sono dalle urgenze e da dei tempi che scadano. Non hanno fatto nessun tipo di programmazione e si avvalgono adesso, in modo surrettizio, della operazione che sta tentando di fare le Ferrovie appulo lucane. Le Fal dicono: “Noi facciamo una operazione di ristrutturazione della nostra vecchia Stazione. Ma dicono una bugia perchè in realtà loro fanno una cosa nuova e facendo una cosa nuova si devono adattare a tutta una serie di regole che, invece, hanno completamente dimenticato. Le Fal si muovono su autorizzazione delle Amministrazioni comunali, per cui recintano le aree… fanno tutto. Ma se è falso il titolo di spesa e cioè non si tratta di una ristrutturazione. Bensì si tratta di una costruzione ex novo e allora tutte le regole di questo tipo sono diverse rispetto alla ristrutturazione. Tant’è che il Regolamento dell’Anac prevede delle cose particolari. Se tu hai un capitolo di spesa di 5,6 milioni di euro. Devi avere per i responsabili di quelle attività determinati requisiti. Chi è stato responsabile di quel progetto quei requisiti non li ha e quindi questa è materia di intervento dei soggetti ai quali ho segnalato la cosa. Per una operazione del genere non ci possono essere dei responsabili che hanno quei titoli di studio, servono altre figure. Questa cosa è stata ampiamente denunciata. Si sono messi, infatti, anche i sindaci a scrivere, dicendo : “Guardate che vi state muovendo male…”.
Di Maggio ha inoltre ricordato l’oggetto della delibera della Polizia Locale che disciplina la mobilità nell’area adiacente piazza della Visitazione, in particolare con la chiusura del tratto di via Aldo Moro dalla rotatoria del pino all’incrocio con via La Malfa e la bretella che collega via Aldo Moro con via La Malfa a piazza Matteotti. “Quella delibera – conclude Di Maggio- si bas a sul fatto che si tratta della ristrutturazione di un immobile per le quali sono necessarie un’opera accessoria, e cioè la fogna, ma siccome non è una ristrutturazione e il titolo è sbagliato quella chiusura è un abuso. E quindi, siccome, noi cittadini non possiamo sopportare che sopra alle nostre teste di facciano dei provvedimenti che non si possono fare alla fine mi sono scocciato e ho detto: ‘speriamo che qualche organo si muova, sollecitato da una denuncia che mi sono sentito di dover fare”.
Di seguito la replica del sindaco De Ruggieri alle dichiarazioni del cittadino Tito Di Maggio
Ancora una volta il cittadino Tito Di Maggio nella sua esuberanza di censore dei costumi prende fischi per fiaschi.
Nella sua denuncia al Magistrato Raffaele Cantone, Presidente dell’ANAC, e al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Matera, Dott. Pietro Argentino, afferma una presunta responsabilità del Comune di Matera nella predisposta procedura per l’appalto dei lavori di ristrutturazione edilizia e di adeguamento tecnologico della Stazione Centrale di Matera delle FAL. Al di là della correttezza della procedura, sembra che il cittadino Tito Di Maggio viva ancora la gioiosa e sterile atmosfera del suo lungo soggiorno romano, goduto a spese della comunità nazionale, smarrendo la storicità di azioni e di comportamenti assunti nel territorio materano.
Altrimenti, non si spiegherebbe la sua disinvolta e ardita denuncia nei confronti del Sindaco di Matera per una attività edilizia alla quale il Comune è del tutto estraneo.
Ancora una volta il Di Maggio, accecato da un furore inquisitorio, esprime valutazioni calunniose e diffamatorie nei confronti del Sindaco di Matera che meritano, queste sì, l’esercizio di una fondata ed insuperabile azione penale.
Il dato che più inquieta è il tentativo di gettare fango sull’Amministrazione Comunale utilizzando sabbia del deserto.