Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha partecipato oggi alla Cabina di regia Zes unica del Sud convocata dalla presidente Giorgia Meloni nella Sala del Consiglio dei ministri di Palazzo Chigi. All’incontro sono intervenuti i ministri competenti, i rappresentanti dell’Anci, dell’Upi e i presidenti delle Regioni del Mezzogiorno. All’ordine del giorno l’informativa sui risultati conseguiti dalla Zes unica nel primo anno di operatività. Un bilancio – è stato sottolineato – più che positivo: ammontano, infatti, a 6.885 i soggetti che hanno ottenuto il credito d’imposta durante il 2024 per un totale di 7 miliardi di euro. Dal primo gennaio 2024, data di istituzione della Zes, sono state rilasciate 415 autorizzazioni e questo ha permesso di autorizzare progetti del valore di circa 2 miliardi e 400 milioni di euro. Buone anche le tempistiche, con tempi di rilascio per le autorizzazioni mediamente poco superiori a trenta giorni.
“I dati relativi al primo anno della Zes unica – sottolinea il presidente Bardi – confermano il grande potenziale di questo strumento, frutto di una visione lungimirante del Governo Meloni per favorire la crescita del tessuto economico e produttivo del Mezzogiorno. Per quanto riguarda la Basilicata, però, occorre evitare dislivelli e disomogeneità con le altre realtà interessate: oggi il nostro incentivo agli investimenti è pari al 30%, inferiore rispetto al 40% di altre regioni Zes. Questa differenza penalizza la competitività del territorio lucano ed ecco perché ho chiesto una revisione di questa distribuzione per garantire condizioni più eque”.
Il presidente Bardi ha anche rilanciato la proposta di una Zes speciale della cultura 4.0 di Matera: “L’idea nasce – ha spiegato – dalla volontà di consolidare e rilanciare l’esperienza di Matera Capitale europea della cultura, candidando la città e la Basilicata a luogo produttivo della cultura”. Una proposta innovativa che proietta il territorio lucano al ruolo di laboratorio nazionale: “Abbiamo intenzione – ha concluso Bardi – di dare vita ad un modello replicabile per tracciare la linea italiana dell’industria culturale e creativa”.