“Valorizzare le scoperte archeologiche non solo preserva il patrimonio culturale, ma contribuisce anche allo sviluppo economico e sociale della comunità. Ogni reperto, sito o monumento racconta una storia unica che merita di essere ricordata e affidata alle future generazioni”. E’ quanto sottolinea il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, che oggi, alle 18, parteciperà alla cerimonia di riapertura dell’Archeoparco del Basileus, sulla collina di Baragiano.
Riprende quota un progetto nato nel 2008 su iniziativa del sindaco Giuseppe Galizia. Si tratta di un percorso, scandito da installazioni scenografiche, che racconta le radici della Basilicata tra la metà del VII e gli inizi del V secolo a.C. Lo spettatore viene coinvolto in uno scenario affascinante ed evocativo, caratterizzato da citazioni e grafismi, compiendo un viaggio nel tempo di 2.500 anni. Protagonista assoluto è Basileus, il principe-guerriero la cui sepoltura a Baragiano si è trasformata in uno straordinario scrigno di reperti archeologici con corredo di armi e vasi databili alla fine del VI secolo a.C. Per la ricchezza del materiale ritrovato, è considerato uno dei contesti funerari di maggiore rilevanza del Mezzogiorno.
Finanziato dal Fsc (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) 2014-2020, l’Archeoparco può contare sul supporto scientifico della Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e del Dipartimento Scienze Umane dell’Università degli Studi della Basilicata. “Ho fin da subito creduto – sottolinea Bardi – nelle potenzialità culturali e turistiche del progetto che, coniugando cultura, natura e storia, dà vita a un nuovo attrattore lucano di sicuro impatto. Sono certo – conclude il presidente – che riuscirà a incidere anche sul fronte economico, in sintonia con le grandi potenzialità espresse dal turismo culturale, importante fonte di reddito per molte comunità”.