“Melfi resta strategico nello scacchiere produttivo dell’azienda e il piano di rilancio industriale apre interessanti scenari per il futuro dello stabilimento lucano”. E’ quanto sottolinea il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che oggi ha partecipato al tavolo sulla vertenza Stellantis convocato dal ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a cui sono intervenuti anche i ministri del Lavoro Marina Calderone e dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Per l’azienda presente il responsabile dell’Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato.
Bardi accoglie con soddisfazione l’annuncio dell’azienda di prevedere a Melfi, a partire dal 2025, la nuova Jeep Compass, sia elettrica sia ibrida, la nuova Lancia Gamma, la nuova DS e la nuova DS7. Tutti i nuovi modelli saranno anche ibridi, non solo elettrici. L’obiettivo dichiarato da Imparato è quello di triplicare i volumi di produzione dell’impianto: “Un impegno – sottolinea il presidente – che va nella direzione da noi auspicata, vale a dire l’utilizzo di tutte le linee produttive “multienergia” dello stabilimento di San Nicola, evitando di focalizzare il lavoro solo sui modelli elettrici. Un approccio essenziale per mantenere la competitività dello stabilimento e preservare i livelli occupazionali”.
Bardi considera importante lo sforzo profuso dal Governo nazionale che – come evidenziato oggi dal ministro Urso – mette a disposizione del comparto e della filiera automotive oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione: “E’ un processo – commenta il presidente – che va governato senza traumi. Bene ha fatto il ministro Urso nel chiedere a Stellantis la piena responsabilità sociale e di lavorare in sintonia con tutti gli attori in campo. Condivido pienamente, inoltre, la strada tracciata dal ministro con la richiesta di prevedere nel “piano Italia”, già a partire dal 2025, impegni chiari e specifici su investimenti produttivi e sviluppo degli stabilimenti. L’annunciato plafond di 2 miliardi di euro che Stellantis intende investire in Italia solo nel 2025, senza accedere ad incentivi pubblici – conclude il presidente – è un segnale che fa ben sperare sulle reali intenzioni dell’azienda di spingere sull’acceleratore per rilanciare il sistema-Italia, e quindi Melfi, nell’ambito delle strategie di sviluppo industriale”.
Il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, dichiara in merito: “Nell’incontro odierno si è verificato un cambio di clima nel confronto, che è fondamentale per affrontare la difficile fase di transizione verso l’elettrico.”
“Positivo l’aumento dello stanziamento di risorse per il 2025, e soprattutto quello verso la modifica dei tempi europei per la transizione e la richiesta di annullare le sanzioni 2025.
Rimane inevasa da parte del Governo, invece, la nostra richiesta di modificare i limiti degli ammortizzatori sociali.”, continua Di Maulo.
“Per quanto riguarda l’azienda, è positivo l’impegno al lancio della futura Pandina a Pomigliano e della 500 elettrica e ibrida anche nel futuro a Mirafiori, la conferma del lancio dell’ibrido per Cassino e Melfi e la centralità di Atessa. Ancora negativa, tuttavia, la situazione della Gigafactory di Termoli e l’assenza di un piano di rilancio del marchio
Maserati, per i modelli di Mirafiori e Cassino.”, prosegue Di Maulo.
“Il giudizio è parzialmente positivo, soprattutto per il cambio di clima nel confronto e l’impegno a incontri periodici che coinvolgano tutti i principali protagonisti del settore”, conclude Di Maulo.
Il segretario territoriale Fismic Confsal di Melfi, Pasquale Capocasale, aggiunge per ciò che riguarda il territorio lucano: “Positivo il piano di produzione su Melfi, dove oltre alle già annunciate produzioni full elettric saranno prodotte, nello stabilimento di Melfi, anche le versioni ibride, quest’ultime chieste da tempo dalla Fismic Confsal. Finalmente, dopo tanto gridare che Melfi aveva bisogno delle motorizzazioni Ibride e non solo elettriche, oggi viene
annunciato che Melfi produrrà tre delle nuovevetture previste entro il 2026 anche in versione Ibrida, oggi le più richieste dal mercato, le quali garantiranno i volumi necessari per salvare l’area industriale di Melfi e garantire i livelli occupazionali.
“Questo è un grande passo in avanti, ma ovviamente le richieste non si fermano, perché ogni posto di lavoro a Melfi deve essere salvato e questo sarà sempre al primo posto.”, conclude Capocasale.
Stellantis, Spera (Ugl Metalmeccanici): “C’è un cambio di passo con la gestione Imparato”.
“Noi sosterremo il settore automotive Italiano, Stellantis deve riavviare la nuova architettura produttiva, possiamo e dobbiamo rimettere sulla giusta strada l’auto italiana facendolo insieme in Europa. Per l’Ugl Metalmeccanici il momento delle decisioni è maturo, è il tempo giusto della responsabilità facendo squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali”.
Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera che unitamente al Segretario Confederale Ugl, Aurelio Melchiorre hanno preso parte al tavolo al Mimit con i ministri Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti (Economia) e Marina Elvira Calderone (Lavoro). La delegazione di Stellantis è guidata dal responsabile per l’Europa, Jean-Philippe Imparato, accompagnato da Giuseppe Manca, responsabile risorse umane di Stellantis Italia.
“Arriverà in Italia la piattaforma Stla Small di Stellantis, è una delle notizie principali emerse durante i lavori del tavolo. La nuova architettura produttiva sarà disponibile a Pomigliano, dal 2028, sarà installata da Stellantis la nuova piattaforma (Stla-Small), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’estensione della produzione della Panda (detta anche Pandina) fino al 2030, seguita dall’introduzione della nuova generazione dello stesso modello. Ci saranno nuovi modelli per gli stabilimenti italiani a partire dal 2026, anno in cui si punta al raggiungimento di 750.000 vetture. Sono confermati gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia. Come O. S. Ugl Metalmeccanici – ha dichiarato Spera – registriamo un cambio di passo rispetto alla gestione Tavares, è tempo di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa. A Mirafiori saranno prodotte la 500 ibrida e la nuova generazione della 500 BeV elettrica dal 2029, in aggiunta alla prosecuzione dell’attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo. Sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del gruppo e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie. Il reparto produttivo dedicato ai cambi elettrificati arriverà a quota 600mila unità all’anno, con una valutazione sulla possibilità di portare a 900mila il totale dei pezzi prodotti. Buona anche la notizia che Stelvio nel 2025 e Giulia nel 2026 verranno concepite e prodotte in Italia nello stabilimento Stellantis di Cassino: per l’UglM restituisce speranze di crescita e sviluppo al territorio e a tutto il comparto costituito dall’indotto dell’automotive. In Basilicata, a Melfi, dove è stata installata la piattaforma Stla-Medium, Stellantis produrrà dal 2025 la nuova Jeep Compass, sia elettrica sia ibrida, la nuova Lancia Gamma, la nuova Ds n. 8 e la nuova DS7. Tutti i nuovi modelli saranno anche ibridi, non solo elettrici, triplicando i volumi prodotti. Dal punto di vista istituzionale il Gruppo posizionerà a Torino il centro decisionale per l’Europa. Per Pomigliano l’impegno è allo sviluppo della nuova Pandina a partire dal 2030. Chiediamo di sostenere con un finanziamento (come principale contributore) la joint venture Acc, dove studiare in tempo per la realizzazione della Gigafactory a Termoli in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitivita’ dei fattori abilitanti del sistema Paese. Siamo convinti che nel primo trimestre del 2025, si entri nel merito di tale progetto importante. Il Governo per voce di Urso ha detto che tutti gli stabilimenti italiani resteranno attivi. Per l’Ugl Metalmeccanici – prosegue Spera – è il momento che il sistema Italia agisca insieme per il rilancio del settore automotive nella difficile fase di rinnovamento tecnologico e transizione industriale. Per la riqualificazione della filiera automotive il ministero delle Imprese e del Made in Italy stima di mettere in campo risorse per 1,6 miliardi tra il 2025 e il 2027. In particolare, per il 2025 il fondo automotive ammonta a 200 milioni di euro, cui si aggiungono 100 milioni di residui 2024 dello stesso fondo e 500 milioni derivanti dai fondi Pnrr per le filiere strategiche. Per il 2026 e il 2027 il ministero stima 400 milioni all’anno per il Fondo automotive. Inoltre, l’anno prossimo ci saranno anche 1,1 miliardi di euro potenzialmente disponibili per le aziende del comparto attraverso contratti di sviluppo (600 milioni), mini contratti di sviluppo (200 mln) e accordi per l’innovazione (300 milioni). Siamo sulla strada giusta – ha concluso Spera – ci saranno anche risorse destinate ad incentivare la domanda: nel 2023 sono stati stanziati 630 milioni per l’Ecobonus, con un impegno pari a 293 milioni e un residuo di 337 milioni. Per il 2024 sono state stanziate risorse per 982 milioni (inclusi i residui del 2023) e ad oggi sono state impegnate risorse per 801 milioni con un residuo stimato in 100 milioni che dovrebbe poi essere usato nel 2025 a sostegno della filiera”.
Stellantis Melfi, UglM: “Si aprono spiragli per il nostro polo”
“Un Piano Italia che pone il nostro Paese al centro delle strategie di Stellantis, attraverso l’aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con gli investimenti produttivi e avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del Gruppo è senz’altro un buon auspicio. Bene che Stellantis abbia confermato a Roma, presso il Ministero dell’economia e del Made in Italy, quanto aveva annunciato già nei mesi scorsi per realizzare a Melfi ( Potenza) modelli elettrici e ibridi che vanno e beneficerà nel corso dei prossimi anni con il lancio di 7 nuovi modelli: dal 2025 sarà prodotta la nuova DS n°8, la nuova Jeep Compass, la nuova Lancia Gamma e la nuova DS7, tutte elettriche. Di questi, tre modelli – Jeep, Gamma e DS7 – saranno anche ibridi, il che triplica la previsione dei volumi prodotti. Questi modelli saranno realizzati sulla piattaforma STLA-MEDIUM”.
E’ quanto dichiarano il Segretario Regionale dell’Ugl Metalmeccanici Basilicata, Florence Costanzo e il Segretario Provinciale dell’UglM Potenza, Giuseppe Palumbo per i quali, “prende forma il nuovo piano industriale del Gruppo per l’Italia, presentato nel corso del tavolo Stellantis che si è tenuto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presieduto dal ministro Adolfo Urso e che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, e della delegazione Stellantis, rappresentata dal Responsabile Stellantis Europa Jean-Philippe Imparato, delle Regioni in cui insistono stabilimenti del Gruppo, dell’ANFIA, dei sindacati e a rappresentare l’Ugl Metalmeccanici era partecipe il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera unitamente al Segretario Confederale Ugl, Aurelio Melchiorre.
Per i segretari UglM Lucani, “presentando il Piano, Stellantis ha ribadito la centralità dell’Italia, mantenendo in attività tutti i siti nel Paese e confermando gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro di investimenti negli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia. Il Gruppo, pur in un momento di crescenti difficoltà del settore automotive nel mondo, ha ribadito di voler portare avanti il proprio piano industriale in Italia con risorse proprie, senza qualsiasi forma di incentivo pubblico alla produzione. Sarà data priorità alla competitività della filiera produttiva, per la cui valorizzazione, diversificazione e riconversione l’azienda si è detta disponibile a collaborare costruttivamente assieme ad ANFIA e alle istituzioni. Stellantis a Melfi riapre spiragli, l’obiettivo dichiarato da Imparato è quello di triplicare i volumi di produzione dell’impianto lucano che a noi Ugl Metalmeccanici fa piacere e va nella direzione auspicata, vale a dire l’utilizzo di tutte le linee produttive multienergia dello stabilimento di San Nicola, evitando di focalizzare il lavoro solo sui modelli elettrici. Un approccio – concludono Costanzo e Palumbo – essenziale per mantenere la competitività dello stabilimento e preservare i livelli occupazionali con un immenso occhio di riguardo al sistema indotto collegato allo stabilimento lucano”.
Stellantis, Ferdinando Uliano (Fim Cisl): “Finalmente un cambio, aggiunta nuovi investimenti per stabilimenti italiani. Problematicità su Gigafactory e Maserati”. Di seguito la nota integrale.
Si è da poco concluso al MIMIT a Roma il vertice ministeriale sul settore dell’automotive alla presenza dei Ministri Urso, Calderone, Giorgetti, il Gruppo Stellantis rappresentato da Manca e Imparato, Anfia, i rappresentanti delle regioni dove insistono importanti siti automotive e i segretari generali delle organizzazioni sindacali.
In apertura il ministro Urso ha ricordato il lavoro fatto nel corso degli ultimi anni dai tavoli tecnici e le “battaglie” fatte in Europa per quanto riguarda il settore dalla revisione del regolamento euro 7 e il rischio di multe rispetto alle emissioni di Co2 e le proposte del governo italiano del “non paper” sottolineando come in UE si sta facendo spazio la proposta italiana sulla neutralità tecnologica.
Per quanto riguarda le risorse disponibili Urso ha annunciato per il 2025: 800 mln ( Fondo automotive, PNRR, Residui 2024) per il 2026 400 mln, per il 2027 400 mln per la riqualificazione della filiera dell’automotive 1100 mln per i contratti di sviluppo, mini contratti di sviluppo e Accordi per l’innovazione a cui si aggiungono altri 500 mln per “ulteriori interventi” per il triennio 2025/27. Infine le richieste emerse dai tavoli tecnici.
Il ministro Giorgetti ha sottolineato come in questa fase la politica deve offrire un quadro regolatorio certo e sussidi per aiutare la transizione, sia in termini di investimenti per le imprese sia per accompagnare i lavoratori limitando al massimo le ricadute sociali – precisando che il governo si è mosso – in un quadro di ristrettezza economica pronti però a fare ulteriori passi qualora servisse.
Il Ministro Calderone ha confermato l’impegno ad accompagnare i lavoratori nella transizione attingendo alle risorse ancora disponibili per salvaguardare i livelli occupazionali.
Il responsabile Europa Stellantis J.F.Imparato intervenendo al tavolo ha dichiarato: Stellantis ribadisce la centralità dell’Italia e la salvaguardia occupazionale e ci metto la faccia – sostenendo la trasformazione dell’indotto attraverso un piano autofinanziato e siamo pronti a sostenere il Piano che presenteremo oggi. Certo – ha precisato – se non cambia nulla rispetto al regolamento sulle emissioni Co2, abbiamo davanti a noi 2.5 mld di multe entro fine anno. Per i fornitori italiani immaginiamo per il 2025 di spendere oltre 5.5 mld d’investimenti. Vogliamo rilanciare il marchio Maserati e investire per la ricerca e sviluppo su tecnologie green. Su ACC Termoli restiamo aperti ad investimenti in base alla situazione del mercato.
Imparato ha poi illustrato nel dettaglio il Piano Industriale per l’Italia, con due importanti novità rispetto a quello che era già stato annunciato giovedì scorso nell’incontro con il sindacato a Torino ovvero: la 500 ibrida a Mirafiori a partire dalla fine del 2025 e la produzione della nuova 500 a partire dal 2029 mentre su Pomigliano l’allocazione della piattaforma STLA small per la realizzazione di due veicoli di largo consumo di segmento B.
Per quanto riguarda la FIM il Segretario generale Ferdinando Uliano intervenendo al tavolo ha dichiarato: “l’incontro di oggi rappresenta un momento di svolta nei rapporti con l’azienda dopo l’uscita dell’ad. Le novità emerse oggi, ha sottolineato Uliano – a partire dalla piattaforma small rappresenta un elemento di certezza sulle prospettive e sui volumi a cui si aggiungono novità legate all’ibridizzazione dei modelli e l’impegno sull’indotto.
Al piano industriale precedente da noi giudicato insufficiente, hanno aggiunto la nuova piattaforma small con 2 nuovi modelli a Pomigliano dal 2028 a largo consumo. La nuova 500e a Morafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a 7 modelli. E’ stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino vengono sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta al nuovo top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena verrà lanciata la collaborazione con motor valley per il lancio del progetto alto di gamma.
Su quest’ultimo chiederemo all’azienda dei momenti di verifica e di analisi puntuale, ha detto Uliano. Mentre su Maserati non ci sono state chiarimenti da parte dell’azienda, oggi siamo sotto le 10 mila unità vogliamo capire quale piano l’azienda ha per questo importante marchio e quanto incida sugli stabilimenti di Modena, Mirafiori e Cassino.
Il Segretario FIM ha poi lanciato l’allarme sugli ammortizzatori – “abbiamo una situazione rispetto agli ammortizzatori drammatica. Entro il prossimo anno finiranno per la quasi totalità dei siti servono certezze di coperture per questi lavoratori. Uliano ha poi chiesto la necessità di verificare il rapporto con i grandi fornitori presenti nel nostro Paese sui quali si rischia come sta avvenendo con Stellantis in rientro delle produzioni nei paesi d’origine. Resta fondamentale la questione sulla giga factory ACC di Termoli, senza questo importante investimento resta incerto il futuro, tra l’altro su Termoli vogliamo sapere finché non parte la giga factory quali motori verranno costruiti – aggiungendo – anche il fatto che sulle fabbriche di motori servono più certezze rispetto al futuro e comprendere l’impatto sulle motorizzazioni ibride per Termoli. L’impatto sui volumi si avrà dal 2026 a seguito dei nuovi lanci, si raggiungeranno le 750.000 produzione del 2023. L’obiettivo da raggiungere per noi è la saturazione degli impianti che per mantenere occupazione deve salire almeno a 1 milione obiettivo che si deve raggiungere entro 2030.
In conclusione ha poi detto il Segretario FIM siamo d’accordo con il governo rispetto alla battaglia sulle multe UE sulla Co2 se non si interverrà per fine mese si rischia il collasso dell’intero settore a livello Europeo. In conclusione il leader FIM ha annunciato una grande manifestazione per il prossimo 10 gennaio a Bruxelles per sollecitare l’UE a mettere in campo un fondo europeo a sostegno del settore.
Stellantis, Palombella-Ficco (Uilm): “Nuovi modelli insufficienti per tempi troppo lunghi. Ora dalle parole si passi ai fatti. Vertenza non è chiusa”.
“La situazione che vivono i lavoratori negli stabilimenti è drammatica e per questo, nei mesi scorsi, abbiamo scioperato sia nei siti che a livello nazionale. Dall’incontro di oggi vediamo solamente un cambiamento dell’approccio di Stellantis ma non nel merito. Apprezziamo che siano stati annunciati nuovi modelli ibridi e la
piattaforma small per Pomigliano ma vediamo che i tempi sono troppo lunghi, considerando che non li vedremo prima della fine del 2025. Come vogliamo gestire il prossimo anno che sarà complicato come il 2024? Ancora con la cassa
integrazione e i contratti di solidarietà? Noi non lo accetteremo. Ad oggi registriamo solo annunci ma noi vogliamo i fatti e li verificheremo attentamente. I tempi troppo lunghi non ci fanno presagire un futuro prossimo positivo. Il 2026 è troppo distante”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, Segretario nazionale e Responsabile automotive, al termine dell’incontro al MIMIT.
“Mirafiori non si può reggere solamente con la produzione di 500, nemmeno con la nuova versione ibrida che non partirà prima di un anno – aggiungono – e non vediamo risposte concrete sul futuro della Gigafactory di Termoli”
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“I nostri guai non dipendono dalla transizione ma dall’assenza della produzione di modelli endotermici nei nostri stabilimenti”
sottolineano Palombella e Ficco.
“Per un futuro produttivo solido dei siti italiani è necessario riportare nel nostro Paese la produzione
di modelli italiani attualmente all’estero come Lancia, Alfa Romeo e altre” proseguono.
“Per quanto riguarda l’indotto, l’internalizzazione delle attività da parte di Stellantis non può essere
esasperata perché scomparirebbero decine di aziende e migliaia di lavoratori e questo è inaccettabile”continuano.
“Siamo realisti e gli annunci non risolvono le nostre preoccupazioni sul futuro – concludono – fino a
quando le parole non si tradurranno in fatti concreti, con l’avvio delle produzioni e la piena occupazione, per noi la vertenza non è chiusa”