Giovanni Angelino, Consigliere comunale Gruppo Misto, commenta la decisione del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini di escludere la Basilicata dagli investimenti del Governo per i Beni Culturali: “Una decisione vergognosa e inaccettabile soprattutto per Matera 2019”. Di seguito la nota integrale.
Tra i primi provvedimenti presentati dal nuovo Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini spicca quello che prevede 46 interventi da realizzare in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia con un investimento di 135 milioni di euro. Il restauro dei Beni Culturali del Sud viene dunque preso in considerazione ma senza tenere conto della Basilicata, che può contare sul grande patrimonio degli antichi Rioni Sassi e sulle aree archeologiche di Metaponto ed Heraclea. Una decisione vergognosa e inaccettabile se si considera che Matera è una delle sei città candidate a capitale europea della cultura nel 2019 ma a mio avviso ancora più imbarazzante perchè dimostra lo scarso peso politico dell’ex senatore lucano Gianpaolo D’Andrea, oggi al lavoro al fianco di Franceschini in qualità di capo di gabinetto. Dopo aver ricoperto il ruolo di sottosegretario con i Governi Prodi e Monti, Giampaolo D’Andrea è stato inserito nel Governo Renzi con l’incarico di consigliere per il coordinamento delle Attività di Governo, in qualità di esperto con “indennità di diretta collaborazione”. Ma D’Andrea evidentemente si è dimenticato di consigliare a Franceschini che anche la Basilicata merita di ricevere finanziamenti per tutelare il suo patrimonio culturale.
E’ evidente che siamo di fronte ad una manovra romana che tende a tagliare fuori la città di Matera e quindi tutta la Basilicata dalla sfida per la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019. Dopo le dichiarazioni inopportune del sottosegretario ai Beni Culturali Barracciu che ha strizzato l’occhio a Cagliari, adesso arriva la doccia fredda dei finanziamenti presentati dal Ministro Franceschini che escludono la Basilicata e quindi la città dei Sassi dagli investimenti del Governo sui Beni Culturali.
Evidentemente Franceschini non riconosce la Basilicata come regione del Sud Italia e anche su D’Andrea confermo il mio giudizio negativo già espresso quando è stato fatto il suo nome per esprimere un candidato presidente della coalizione di centro sinistra in occasione delle elezioni regionali del novembre scorso.
Mi chiedo che senso ha occupare una poltrona così importante all’interno di un Ministero se non si riesce a tutelare il territorio che si rappresenta. Per fortuna abbiamo un grande sindaco qui a Matera che si sta battendo con tutte le proprie forze per tenere alta la bandiera di Matera 2019. Ma è chiaro che da solo un sindaco non può fare molto se non trova la collaborazione e l’impegno di chi come D’Andrea si ritrova a ricoprire un incarico così prestigioso. Per evitare che la Basilicata resti fuori dagli investimenti sui Beni Culturali non resta che rivolgere un appello ai parlamentari lucani affinchè possano far sentire la propria voce nelle stanze romane ed evitare l’ennesima beffa per un territorio che sconta un gap infrastrutturale, sociale ed economico evidente rispetto alle altre regioni del centro-nord d’Italia.
Un’interrogazione al Ministro dei Beni Culturali è stata presentata dall’on.Cosimo Latronico (FI) per chiedere “quali sono le motivazioni che hanno escluso la regione Basilicata dal provvedimento del Ministero che attraverso un decreto autorizza 46 nuovi interventi di restauro nelle regioni dell’obiettivo convergenza: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Il valore complessivo degli interventi, tutti immediatamente cantierabili, è di oltre 135 milioni di euro, che si aggiungono agli 87 interventi già finanziati a settembre 2013 per 222 milioni di euro”. Per Latronico “non si comprendono effettivamente le ragioni dell’esclusione della regione Basilicata la quale è stata riammessa a titolo transitorio nell’obiettivo di convergenza”. Per questo il parlamentare lucano chiede al Ministro “se intenda adottare ogni iniziativa, anche normativa, a favorire interventi di restauro a favore della regione Basilicata”.
Giovanni Angelino, Consigliere comunale Gruppo Misto
Le proteste continue e lagnose di Angelino non hanno senso e non producono nulla.
Se si è in maggioranza bisogna governare i processi non lamentarsi per le mancate scelte, altrimenti si è opposizione.
A proposito, ma Angelinoi e maggioranza o opposizione?
La programmazione risale al 2008 quando il pil della regione risultava al di sopra della soglia europea dell'”area convergenza”. La Basilicata era infatti ammessa a beneficiare di questo obiettivo a titolo transitorio (phasing out).
A tal proposito: http://www.ilquotidianoweb.it/news/politica/723423/Troppo–ricchi–per-avere.html