“Basta guerra e carovita”, manifestazione a Potenza con Rifondazione Comunista. Di seguito la nota inviata da Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Antonello Patta, responsabile nazionale Lavoro e, Vincenzo Ritunnano segretario per la Basilicata del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
Sabato 28 maggio 2022 dalle ore 9,30 in via della Fisica, presso la sede della RAI a Potenza è in programma la manifestazione promossa dal partito della Rifondazione Comunista contro la guerra e il carovita in difesa dei redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e dei ceti popolari.
L’invio di armi sempre più potenti e la drammatica intensificazione delle operazioni militari nel teatro ucraino, producono sempre maggiori lutti al popolo ucraino, aumentano i rischi di un prolungamento indefinito nel tempo della guerra, di coinvolgimento di paesi vicini e di ricorso ad armi nucleari.
La guerra parallela, quella delle sanzioni, è inutile al pari dell’invio di armi per fermare il massacro mentre produce effetti disastrosi sulle economie europee facendo crescere ancora di più i prezzi delle materie prime, dei cereali e dell’energia e a cascata di tutti gli altri beni.
Il governo Draghi e la UE rispondono con politiche fiscali e monetarie recessive che sommandosi all’inflazione sempre più alta produrranno chiusure di aziende, disoccupazione, ulteriore perdita del valore d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori e dei redditi dei ceti popolari, ampliamento del numero di famiglie ridotte
in povertà che non riescono ad arrivare alla fine del mese.
Di fronte a quello che si prefigura come l’ennesimo massacro sociale il governo aumenta le spese militari al 2% del PIL, taglia la spesa sociale e risponde al carovita con un bonus risibile, 200 euro, 17 al mese.
Contro il fariseismo di governi che parlano di pace, ma sostengono la guerra, la nostra campagna richiama la necessità di estendere le lotte per: • fermare la guerra e il riarmo, e chiedere l’avvio immediato di trattative di pace, • il blocco degli aumenti delle bollette, prezzi calmierati sui generi alimentari di prima necessità, aumenti generalizzati di salari e pensioni e una nuova scala mobile, un salario minimo legale a 10 euro netti all’ora.
È possibile perseguire questi obiettivi con gli extraprofitti delle aziende che lucrano sugli aumenti, l’utilizzo del gettito extra dell’iva prodotto dai rincari, la tassazione delle grandi ricchezze al di sopra di 1 milione di euro, il taglio delle spese militari.