Il tradizionale carbone della Befana-Csail quest’anno è andato all’assessore regionale alla Salute Flavia Franconi e ai dirigenti sanitario ed amministrativo dell’Asp. A spiegarne la motivazione è il portavoce Filippo Massaro: molti cittadini della Val d’Agri, tra cui poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, forestali, cacciatori ecc. ogni anno per il rinnovo del porto d’armi devono, per legge , effettuare controlli tipo: drug test, alcolemia, esami che sono ammessi solo presso Struttura Pubblica . Ebbene – dice Massaro – accade che presso l’Ospedale di Villa d’Agri da diversi anni sono ancora imballate le apparecchiature per effettuare questi tipi di test costringendo gli interessati a rivolgersi a Potenza o a Lagonegro. Siamo ancora una volta in presenza di un caso di spreco di risorse pubbliche e di penalizzazione dell’ospedale di zona della valle che non viene messo in condizione nemmeno di svolgere semplici esami di routine. E’ la solita e vergognosa gestione della Sanità in Basilicata. Come facciamo a fidarci – dice Massaro – delle promesse di rilancio dell’ospedale se poi non si è in grado di garantire servizi minimi? Nel mirino è il piano di riorganizzazione degli ospedali che come è arcinoto ha salvato l’ospedale di Matera e in contemporanea l’autonomia all’Asm ma non salva l’ospedale di Villa d’Agri. Nessun campanilismo ma dobbiamo prendere atto che – è scritto nella nota del Csail – salta l’ipotesi dell’Azienda ospedaliera unica attestata al San Carlo solo perchè politici ed amministratori materani hanno fatto la voce grossa nei confronti di Pittella. Invece i politici che pretendono di rappresentare i cittadini della valle stanno in silenzio. Nell’ospedale di zona della Val d’Agri, con un bacino d’utenza molto – precisa Massaro – la conferma di utilità è nei dati ufficiali forniti dall’Agenas. Quasi tutti i parametri presi in considerazione sono positivi. Ciò conferma che abbiamo unità operative che meritano l’eccellenza per competenza e professionalità degli operatori medico e paramedico. E’ urgente e doveroso per i Medici di base che facciano la loro parte divulgando ai pazienti la reale funzionalità e l’eccellenza dell’ Ospedale del Territorio Valdagrino. Da questa situazione nasce l’esigenza di focalizzare l’attenzione per l’integrazione ospedale-territorio e per la continuità della cura che il nuovo Piano Sanitario Regionale ha identificato quali principali obiettivi che il sistema sanitario deve raggiungere per garantire la continuità della cura. Gli obiettivi per la realizzazione della continuità della cura sono raggiungibili attraverso un processo di trasformazione che prevede la riorganizzazione di strutture, metodologie, attività operative, logiche ed approcci, che a grandi linee tra l’altro prevedano: riorganizzazioni con il passaggio da una logica prestazionale ad una logica di “presa in carico” ; riorganizzazioni dell’attività clinica-assistenziale per patologie complesse, croniche, anziani; riorganizzazione dell’attività clinica-assistenziale in termini di possibilità di contrastare il fenomeno dei ricoveri ripetuti, contenendo inefficienze in termini di spese e costi elevati con conseguente razionalizzazione delle risorse; definizione e realizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per patologie e situazioni complesse (anziani, alzheimer, ecc).Con la consegna del carbone – conclude Massaro – intendiamo riaccendere nel nuovo anno l’impegno a favore del nostro ospedale contro lo smantellamento strisciante non fidandoci delle “storielle” che ci vengono raccontate a Potenza ai tavoli in Regione e a Villa d’Agri-Marsicovetere in Municipio”.