Nicola Benedetto, consigliere regionale ed imprenditore, in una nota assegna all’assessore regionale Liberali il carbone della Befana. Le motivazioni nella nota che riportiamo di seguito.
L’assessore Liberali parlando di premialità alle aziende che assumono i cosiddetti lavoratori svantaggiati, ignorando che in Basilicata tutti quelli che cercano un posto sono svantaggiati, e della stessa formazione che per anni ha prodotto un vergognoso spreco di risorse comunitarie, non solo merita il carbone della Befana ma nemmeno di fare l’aiutante magazziniere. La scorsa estate quando attraverso le modalità di svolgimento dell’avviso pubblico per i PIA (piani di sviluppo industriale) ho criticato la sua confusione di idee in materia di sviluppo industriale e occupazione forse sono stato troppo buono nell’affermare che Liberali non è in grado di fare il magazziniere. Questa volta con le nuove esternazioni alla vigilia dell’Epifania si è superato. Ribadisco che gli investimenti per creare sviluppo e occupazione dovrebbero andare ben oltre qualche bando per piccole e medie aziende e la cosiddetta nuova governance per la formazione e l’apprendimento. I fondi e gli investimenti dovrebbero essere utilizzati per mettere in condizione gli imprenditori di investire e per rendere attrattiva la Basilicata da un punto di vista di nuovi insediamenti aziendali. Al netto della carenza infrastrutturale, che va risolta o comunque migliorata in tempi medio-brevi, immagino una politica energetica importante dove le aziende decidano di localizzare attività in Basilicata e paghino costi per le energia più bassi che nel resto del Paese. Penso ad aziende come l’Eni e la Total che potrebbero così portare poli manufatturieri nel nostro territorio non come compensazione alle estrazioni ma come opportunità. La questione è che il petrolio c’è in Basilicata e viene estratto. E sinceramente credo che il Governo nazionale farà di tutto per arrivare ai 154 mila barili estratti ogni giorno e poi anche superare questo limite. Tanto vale utilizzare le risorse energetiche – compreso il gas che è diventata un’elemosina di 300 euro per poche famiglie di una decina di comuni della Val d’Agri – per invertire il sottosviluppo e la disoccupazione e scongiurare la nuova guerra tra più poveri e meno poveri che si profila con la graduatoria del Reddito di Inserimento.
Quanto alla formazione che ha in testa Liberali, con il “coraggio” di richiamare persino l’esperienza fortemente negativa di Garanzia Giovani con tutto il suo apparato di enti pubblici di derivazione delle Province, voglio ricordare che proprio un anno fa ho toccato con mano il modello tedesco accompagnando un gruppo di studenti degli istituti tecnici lucani e abruzzesi che hanno trascorso un periodo di formazione professionale in Germania, in uno stabilimento della Volkswagen, a Wolfsburg. L’esperienza è stata importante non solo per il contatto diretto con un grande stabilimento , per la conoscenza di modalità produttive e lavorative di un Paese come la Germania che traina l’economia europea, quando come reale apprendimento di giovani che sono stanchi di fare i corsisti a vita. Purtroppo la confusione di Liberali è nel rovesciare l’ordine delle priorità mettendo al primo posto la formazione e poi la promozione industriale. Con aziende a pieno regime, come sa anche l’aiuto magazziniere, è più facile formarsi e adeguare le proprie capacità professionali.