“Servizi standard come da regolamento, popolazione carceraria in sovrannumero che contrasta con l’organico sottostimato degli agenti di polizia penitenziaria e alcune criticita’ da superare il più rapidamente possibile”. Sono i riscontri del segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, e del vicepresidente del consiglio regionale della Basilicata, Nicola Benedetto (Idv), i quali oggi hanno visitato la casa circondariale di Matera.
Benedetto, che ha rappresentato la Regione Basilicata alla “II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà”, sottolinea che “rispetto alla situazione della popolazione penitenziaria nel nostro Paese non possiamo voltare la testa dall’altra parte di fronte al fatto che il carcere, solo quest’anno, ha gia’ visto un alto numero di suicidi. Le condizioni di vita dei detenuti sono sempre più difficili mentre registriamo tagli nel 2013 di 22 milioni alla voce ‘vitto per i detenuti’, altri 19 su ‘assistenza e rieducazione’, altri 2,3 su ‘progetti per detenuti-lavoratori’. I partiti e le coalizioni possono e devono assumere impegni concreti per definire una normativa che preveda pene alternative al carcere”.
“Un provvedimento di amnistia costituzionale – ribadisce Bolognetti – è l’unica soluzione praticabile per garantire una giustizia dai tempi certi, per tutelare davvero le vittime, per aiutare i magistrati a svolgere il loro lavoro. Un provvedimento di amnistia interverrebbe su alcuni reati non violenti e potrebbe prevedere una forma di “risarcimento” per le vittime. Un provvedimento di Amnistia e indulto, considerando l’enorme mole di procedimenti che intasa i nostri tribunali, producendo quella non ragionevole durata dei processi che garantisce prescrizioni e spesso, troppo spesso, anni di carcerazione preventiva a imputati che saranno dichiarati innocenti, è la via maestra per garantire che la nostra macchina giudiziaria torni a funzionare e per riconsegnare le nostre patrie galere alla civiltà e al diritto, ad iniziare dal rispetto dell’art. 27 del dettato costituzionale”.
Benedetto sottolinea che l’iniziativa per affermare il principio di diritto di prossimità della giustizia che può essere realmente garantito solo con la permanenza del Tribunale sul territorio, un presidio giudiziario imprescindibile per il territorio è “strettamente legata a quella del superamento delle criticità nelle case circondariali”.
Nel ricordare di aver presentato una mozione approvata all’unanimità in Consiglio, con il riferimento anche ai Tribunali di Melfi e di Lagonegro, a sostegno del pacchetto di proposte emerse del Comitato Tribunale di Pisticci “per salvare gli Uffici Giudiziari dalla scure dei tagli del Ministero”, Benedetto sottolinea che “è fortemente intelligente la strategia sancita dal bilancio di previsione 2013 della Regione che, facendosi carico delle spese da sostenere, toglie ogni alibi alla chiusura degli uffici di giustizia nel Metapontino che come tutti i cosiddetti piccoli tribunali – spiega Benedetto – rappresentano in molte zone del Paese, soprattutto al Sud, la presenza di un indispensabile presidio dello Stato di prevenzione, di legalità e di giustizia”.
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