Salvatore Adduce, consigliere comunale del PD, in una nota torna ad affrontare la questione della biblioteca di Leonardo Sacco e sollecita l’individuazione di una sede idonea in cui sistemare tutto il patrimonio librario e documentale donato alla Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il 21 gennaio 2013 Leonardo Sacco donò alla Regione Basilicata il suo grande patrimonio librario e documentale che costituisce un vero e proprio giacimento culturale su cui la città di Matera può contare per sostenere gli ambiziosi progetti di capitale europea della cultura. In quella occasione l’allora Presidente De Filippo si impegnò a reperire una struttura idonea ad ospitare una vera e propria biblioteca ed un centro di documentazione storica, architettonica, urbanistica. A distanza di tre anni e mezzo la soluzione non è ancora stata trovata. E’ un bene, pertanto, che se ne discuta cercando di non smarrire l’itinerario tracciato innanzitutto dallo stesso Sacco ed evitando estemporanee e tardive reminiscenze come nel caso dell’on. Viti, il cui livello di affidabilità è tristemente noto.
Il 25 giugno 2012, a sessant’anni dalla costruzione del Borgo La Martella, il Comune di Matera d’intesa con la Fondazione A. Olivetti aprì una biblioteca proprio nel Borgo sistemandovi una piccola parte delle migliaia di libri di Leonardo Sacco. Un segnalein netta discontinuità, proiettatoadoffrireai nostri rioni, ai tanti quartieri, ai borghi infrastrutture culturali per permettere agli abitanti, soprattutto ai giovani, di conoscere e di appropriarsi della storia della città che ha meritato di essere inserita nella lista dell’UNESCO. L’intenzione era di concepire il grande tema della rigenerazione urbana non soltanto come una somma di progetti di interventi sulla struttura fisica della città, ma anche come strategia per la crescita civile, facendo leva sulla grande valenza culturale delle scelte maturate dal secondo dopoguerra in avanti esu cui innestareprogetti innovativi, stimolando la nuova creatività per la città e i cittadini del futuro.
Lungo questo filo conduttore si colloca l’idea di utilizzare l’immobile collocato di fronte alla chiesa S. Pio X nel rione Spine Bianche e che fu avanzata già nel corso della discussione sui progetti di rigenerazione urbana finalizzati a restituire funzioni ai quartieri, in particolare quelli sorti con lo svuotamento dei Sassi. La presentazione al comune di un progetto che può rappresentare al tempo stesso una risposta alla necessità di dare sistemazione ad un immenso patrimonio culturale e fare i primi passi lungo la strada della riqualificazione intelligente dei quartieri mi sembra meritevole di grande attenzione. In questo senso ci faremo promotori in consiglio comunale di un atto per sostenere la ristrutturazione dell’immobile e per dotare il centro di documentazione dei finanziamenti necessari per funzionare. A tal proposito è necessario che la Regione faccia la sua parte così come si era impegnata a fare.
Salvatore Adduce, consigliere comunale del PD
Di seguito la replica dell’onorevole Vincenzo Viti alla nota del consigliere comunale Salvatore Adduce
“Spiace registrare reazioni futili e scomposte quali quella cui si è abbandonato l’ex sindaco Adduce a proposito della mia ricostruzione della vicenda della destinazione della biblioteca Sacco. Vicenda che, com’è noto, fu avviata da una specifica iniziativa assunta con Lucio Festa e Gigi Acito quando ricoprivo l’incarico di Assessore regionale alla Cultura nel governo De Filippo.
Mi ero limitato a confermare un impegno a suo tempo assunto, senza ulteriori commenti se non di sostegno ad un’azione che promette di concludersi favorevolmente secondo gli auspici che dovrebbero essere di tutti.
Non so a quale o quali circostanze Adduce colleghi la mia “tristemente nota inaffidabilita”. Mentre è assolutamente comprensibile la ragione dei suoi comportamenti rancorosi e offensivi cui credo di non aver offerto alcun pretesto. Recuperi perciò,se ritiene, serenità e onori uno stile che dovrebbe appartenergli.”
Vincenzo Viti
Siamo alle comiche finali. Qui si litiga su tutto e la città lentamente, molto lentamente si avvia verso Matera 2019. Ma dove vogliamo andare con questa litigiosità e questi personaggi??? Ho l’angosciante impressione che dietro l’immobilismo che governa questa nostra Matera ci sia una precisa e malefica regia. Il disperato clientelismo di un popolo affamato e sottomesso è la grande fortuna di questi politicanti da strapazzo. Se la città cresce, il cerchio magico che la soffoca potrebbe rompersi ed allora sono guai vostri.